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1351  Forum Pubblico / REPUBBLICA ITALIANA, MATRIA PATRIA, NAZIONE, oppure STATO della FEDERAZIONE EUROPEA? / In maggioranza la Lega di Salvini non deve starci sono antiStato, AntiEuropeisti inserito:: Giugno 11, 2021, 12:39:01 pm
In maggioranza la Lega di Salvini non deve starci sono antiStato e AntiEuropeisti, con Draghi e il PD sono in Antitesi (come “andare in chiesa e bestemmiare”).

Una offesa per tutto il Paese.

ciaooo
1352  Forum Pubblico / NOI VECCHI, MAESTRI DI SERENITA'! / Una “categoria umana” a rischio di estinzione di Giorgio Genta inserito:: Giugno 11, 2021, 12:35:56 pm
Superando.it

Home > Società > Una “categoria umana” a rischio di estinzione

Una “categoria umana” a rischio di estinzione
di Giorgio Genta

Sono le persone con “disabilità gravissima” o, in altre parole, quelle che “necessitano di supporti assistenziali di particolare intensità”, che esistono, ma che tra poco rischieranno di non esistere più, se non si provvederà urgentemente, con umanità e con giustizia, alla loro sopravvivenza e a quella delle loro stremate famiglie
Uomo che guarda il cielo notturno e la luna, seduto su uno scoglio Mi è capitata sotto le mani – anzi mi è tornata sotto agli occhi sullo schermo del mio vecchio computer – la frase di una giornalista (Nadia Covacci), ahimè con disabilità, che in risposta a un mio articoletto pubblicato su queste pagine, mesi addietro, in «24Emilia», scrisse che «i gravissimi non esistono» [il testo venne ripreso anche dal nostro giornale, per gentile concessione, con il titolo “Non ci sono disabilità gravi più gravi di altre”, N.d.R.].
La polemica che ne seguì, testimoniata anche dai vari articoli qui a fianco citati – fu utile per una corretta a fuoco delle tematiche delle persone con “disabilità gravissima” che, come ora a tutti è noto, vengono chiamate anche – in modo più politically correct – “persone con disabilità che necessitano di supporti assistenziali di particolare intensità”. E di qualità, aggiungiamo noi.
Infatti, così come le virtù e i vizi umani, anche la disabilità ha le sue gradazioni: essere in carrozzina, ma poter usare le mani, parlare e udire e godere di una certa autonomia personale e magari riuscire anche a lavorare, non è infatti uguale ad avere una totale anartria*, respirare tramite una tracheostomia, usare magari un concentratore di ossigeno o un respiratore, essere nutriti attraverso una stomia gastrica ed essere totalmente privi di ogni autonomia.
Un altro ben più illustre “giornalista con disabilità” (Franco Bomprezzi), durante un suo ricovero in ospedale, sperimentò personalmente la differenza di intensità dei vari gradi di disabilità e ne scrisse con la consueta abilità e competenza [ci si riferisce al testo da noi pubblicato con il tiolo “In quella brulicante officina della salute”, N.d.R.].
Oggi nessuna polemica, perché in tempi difficili bisogna essere maggiormente uniti, anziché far guerre su un “peggiorativo”. Ricordiamo semplicemente a tutte le persone – senza, con poca o con tanta disabilità – che le persone con “disabilità gravissima” esistono davvero, ma che tra poco non esisteranno più, se non si provvederà urgentemente, con umanità e con giustizia, alla loro sopravvivenza e a quella delle loro stremate famiglie.

*Perdita totale della capacità di articolare la parola già programmata mentalmente, con conseguente impossibilità di esprimersi con il linguaggio, pur rimanendo integre le capacità di scrivere, di leggere e di comprendere.

4 Ottobre 2012
Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre 2012 18:28
© Riproduzione riservata

Da - https://www.superando.it/2012/10/04/una-categoria-umana-a-rischio-di-estinzione/
1353  Forum Pubblico / NOI VECCHI, MAESTRI DI SERENITA'! / Il signor GIOVANNI fonda il CONSESSO de “I VECCHI”. Dignità, Impegno Sociale e.. inserito:: Giugno 09, 2021, 11:34:21 am
Il signor GIOVANNI G. ovvero l'Ultimo Me Stesso.

Italia in Europa.
Oggi 9 giugno 2021


Il signor GIOVANNI fonda il CONSESSO de “I VECCHI”.
Dignità, Impegno Sociale e Indipendenza Personale.

 
ggiannig
1354  Forum Pubblico / LA COSTITUZIONE, la DEMOCRAZIA, la REPUBBLICA, vanno Difese! Anche da Noi Stessi. / Uno vale uno è un inganno, la democrazia ha bisogno di élite inserito:: Giugno 07, 2021, 09:24:53 pm
Uno vale uno è un inganno, la democrazia ha bisogno di élite

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
mer 14 apr, 14:35
a me

https://www.huffingtonpost.it/entry/uno-vale-uno-e-un-inganno-la-democrazia-ha-bisogno-di-elite_it_607449aac5b634fd43824657
 
1355  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / IL PENSIERO CRITICO COME ANTITODO CONTRO L’EMERGERE DEL NUOVO FASCISMO. inserito:: Giugno 07, 2021, 12:36:50 pm
SCUOLA E FORMAZIONE

IL PENSIERO CRITICO COME ANTITODO CONTRO L’EMERGERE DEL NUOVO FASCISMO
   
TITTI FERRANTE


5 Giugno 2021

“Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro”

Viviamo in un’epoca in cui i rituali collettivi e le commemorazioni degli eventi della storia vengono preferiti all’analisi e alla riflessione, alimentando così una “religione civile” che ci rassicura e ci consola, nell’illusione di opporre il presente al passato, la vita alla morte, il bene redentore alla barbarie. Si assiste a un moltiplicarsi di leggi sulla memoria che impongono come dovere istituzionale la commemorazione di fatti della storia nazionale cui lo Stato attribuisce riconoscimento giuridico di memoria ufficiale o legittima.
Si è celebrato, qualche giorno fa, la nascita della Repubblica Italiana; figura divenuta emblema della nascita dell’Italia democratica dopo il ventennio fascista è il volto sorridente di Anna Iberti che campeggia sulla prima pagina de “ Il Corriere della Sera”.
Tra un po’ gli studenti italiani si appresteranno ad affrontare l’agognata e temuta maturità, verrà loro richiesta l’acquisizione di contenuti e i metodi propri delle singole discipline, di essere capace di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro per argomentare in maniera critica e personale.
Se uno di questi studenti avrà sfogliato un quotidiano, o attinto informazioni attraverso il web, nell’ultima settimana, la tragedia della Funivia dello Stresa Mottarone, il caso Ilva, l’aggressione della coppia gay in vacanza a Palermo, la scarcerazione di Brusca erano tra le notizie nazionali che avevano maggiore rilevanza. Avrebbe il nostro studente, leggendole, utilizzato le conoscenze acquisite per argomentare in modo critico sui fatti?
In primo luogo, bisogna definire cosa si intende per pensiero critico e come si può educare al suo esercizio. Certamente, esso non è identificabile con un modello di pensiero determinato, un protocollo, un algoritmo, come se fosse possibile identificare una serie di passaggi logici da insegnare. Dewey parla di apprendimento collaterale che è un processo parallelo, contemporaneo all’apprendimento superficiale degli argomenti, un processo di formazione di abiti mentali che sono il prodotto più duraturo della formazione scolastica perché sono pervicaci, rimangono e condizionano il modo di pensare e affrontare la realtà.
Ritornando al maturando che si imbatte nelle notizie più rilevanti dell’ultima settimana, egli potrebbe scorgere nel comportamento criminale dei proprietari dell’impianto di Stresa un azzardo morale sulla vita delle persone in base all’applicazione di una semplicissima logica: garantire i propri profitti. Logica che sottende il caso Ilva dove a essere svenduto non è solo l’ambiente, ma la vita di tanti bambini. Potrebbe scorgere nell’abbrutimento dell’essere umano a mezzo di produzione di ricchezza, nella sopraffazione dell’altro, nella caduta dell’umanità nella barbarie, nell’uso improprio della ragione, gli indicatori di un fascismo latente, in continua evoluzione di cui si rinvengono tracce anche se sotto mentite spoglie.
Adorno, uno dei rappresentanti più brillanti della scuola di Francoforte, lasciata la Germania nel 1938, mette in guardia i contemporanei contro i pericoli della ragione strumentale e della fine dello spirito critico. Per il filosofo tedesco, gli orrori nazisti rappresentano un evento drammatico della storia dell’umanità da cui è necessario trarre un insegnamento storico. Con lui nasce l’idea che il nazismo non è stata un crollo della civiltà nella barbarie ma, al contrario, la conseguenza di una certa forma di civiltà basata sul principio della ragione strumentale. È per questo che insiste sulla necessità di prendere posizione in favore dell’umanesimo in un mondo sempre più inumano in cui la regola da seguire sembra essere quella del perseguimento del profitto individuale.
Adorno definisce ragione strumentale, la conoscenza oggettiva che riduce il comportamento umano a un certo numero di leggi, e che imbriglia l’individuo nei fatti considerati nella loro immediatezza e allo stato grezzo. Suo limite è la ricerca di ciò che è utile e funzionale. Denuncia i pericoli della mercificazione della società che nel disprezzo per il pensiero critico è assoggettata alla legge dello scambio. Che si tratti di esattezza matematica o di utilità commerciale, quando la ragione è semplicemente strumentale, il pensiero risulta diminuito. Il ruolo dell’intellettuale, secondo Adorno, perciò, è quello di cercare e analizzare il senso nascosto delle cose, denunciare l’emergere del conformismo e la fine dello spirito critico che ha permesso al fascismo di manifestarsi.
Le riflessioni di Pasolini riecheggiano le analisi di Adorno.
Pasolini vedeva il fascismo come una forma di abbandono morale, una complicità con il potere che tocca le persone in ciò che hanno di più intimo, il suo apogeo viene raggiunto quando non ci si oppone più al processo di mercificazione dell’essere umano, quando si considera normale che i rapporti fra le persone si riducono a un rapporto di consumo. Condanna la violenza di quel che chiamava il vero fascismo: la violenza del conformismo, dell’omologazione sociale, della deculturazione. Sebbene considera il fascismo storico scomparso, gli pare che la società dei consumi imponga una dittatura di gusti, di preferenze, e produca al tempo stesso sia il conformismo che le merci. Il “poeta dei ragazzi di vita”, l’araldo della povera gente, disprezzato da chi non tollera che si offra dell’Itala un’immagine diversa da quella della prosperità economica e borghese, sottolinea come la febbre del consumo sia febbre di obbedienza. Non esiste più controllo poliziesco dei comportamenti; ciascuno si sottomette alla dittatura della maggioranza: bisogna consumare, essere felici, essere liberi.
Quando Adorno in “Minima Moralia”, analizza la frenesia del consumo che sembra ossessionare le persone nel dopoguerra, anticipa le critiche di Pasolini:
“Ogni programma deve essere ingoiato fino in fondo, ogni best seller deve essere letto, ogni film visto durante il periodo del suo maggior successo. La massa di quel che si consuma senza discernimento raggiunge proporzioni inquietanti”.
Appare lampante, allora, che ci siano nel presente tracce di un nuovo fascismo che si traduce nell’assenza di qualunque forma di pietà, nella connessione fra cancellazione della sensibilità ed economia del profitto.
Se si pensa che nel disegno di riforma La Buona Scuola del governo Renzi si auspicava all’istituzione di un corso obbligatorio di economia in ogni tipo di scuola, si comprende come soffocare ogni tentativo di sviluppo di pensiero critico, comprimendo l’alunno nella dimensione del piccolo ragioniere, sia strumentale alla docilità del cittadino nei confronti dell’estabilishment politico.
Sempre più necessaria, perciò, appare la formazione di un pensiero critico che non sia feticcio da sovrapporre ai vari insegnamenti, ma accorto alla realtà e che si nutra di un atteggiamento democratico. Formare allo spirito critico e formare allo spirito democratico devono essere facce di una stessa medaglia e ciò può avvenire solo in una scuola pensata come comunità di liberi dubitanti.

Da - SCUOLA E FORMAZIONE
1356  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / Le varie Partitocrazie non sono né la Politica e meno ancora i Partiti. inserito:: Giugno 07, 2021, 12:30:58 pm
Prima spieghiamoci: le Partitocrazie non sono né la Politica e meno ancora i Partiti.

Le varie Partitocrazie sono la loro putrefazione sociale.

ggiannig
1357  Forum Pubblico / REPUBBLICA ITALIANA, MATRIA PATRIA, NAZIONE, oppure STATO della FEDERAZIONE EUROPEA? / il pensiero critico e il nuovo fascismo. inserito:: Giugno 06, 2021, 11:25:41 am

Lo Sfascismo prima del nuovo fascismo, ... o viceversa?



https://www.glistatigenerali.com/scuola_societa-societa/il-pensiero-critico-come-antitodo-contro-lemergere-del-nuovo-fascismo/
1358  Forum Pubblico / CENTRO PROGRESSISTA e SINISTRA RIFORMISTA, ESSENZIALI ALL'ITALIA DEL FUTURO. / Nel Pd è confronto sull'agenda Draghi. Letta: "Avanti con la nostra identità" inserito:: Giugno 06, 2021, 11:14:04 am
Nel Pd è confronto sull'agenda Draghi. Letta: "Avanti con la nostra identità"

Posta in arrivo

Arlecchino Euristico
sab 5 giu, 12:44 (22 ore fa)
a me

Nei dem una parte del partito vorrebbe una maggiore caratterizzazione dem sull'agenda del presidente del Consiglio -

https://www.agi.it/politica/news/2021-06-05/pd-governo-draghi-agenda-12806641/

Inviato da Posta per Windows 10

 

1359  Forum Pubblico / IL FORUMULIVISTA ARLECCHINO C'E' DAL 1995. Ma L'ULIVO OGGI E' SELVATICO OPPURE NON E'. / ESSERE CITTADINI. Arlecchino dal forum "forumista.net" (Coerenza con il passato) inserito:: Giugno 04, 2021, 07:48:21 pm
Discussione: ESSERE CITTADINI. (Arlecchino dal forum "forumista.net"). (Da Admin)

Posta in arrivo

ggianni41@gmail.com <ggianni41@tiscali.it>
19:43 (1 minuto fa)
a me

Caro Arlecchino Euristico,

ti invito a consultare la discussione "ESSERE CITTADINI. (Arlecchino dal forum "forumista.net"). " su LA-U dell'ulivo. Per visualizzarla segui questo link:

http://forum.laudellulivo.org/index.php?topic=4098.0

È stato aggiunto un commento riguardante la discussione:
antiche definizioni

Grazie,
Admin
1360  Forum Pubblico / DIVENTATO = I.C.R. MARKETING & COMUNICAZIONE SOCIALE. / Totò Riina: Ogni 6 mesi Silvio Berlusconi ci pagava 250 milioni inserito:: Giugno 04, 2021, 07:32:19 pm
Totò Riina: Ogni 6 mesi Silvio Berlusconi ci pagava 250 milioni

Posta in arrivo
ggiannig <ggianni41@gmail.com>
1 giu 2021, 09:47 (1 giorno fa)
a me

da - https://www.fanpage.it/attualita/toto-riina-ogni-6-mesi-silvio-berlusconi-ci-pagava-250-milioni/
1361  Forum Pubblico / NUOVO ORDINE MONDIALE. EURASIA POLO DEMOCRATICO EUROPEO. / Lo Sfascismo di sinistra è riproporre vecchi pensieri di lotta e di classe. inserito:: Giugno 04, 2021, 07:28:14 pm

Gianni Cuperlo
 
Stamane questa conversazione con Umberto De Giovannangeli (che ringrazio) sul Riformista. Poi, nel pomeriggio, una riflessione diversa (e a me cara).

Buona giornata e un abbraccio
Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha proposto una dote di 10mila euro ai 18enni meno abbienti, da finanziare con l’aumento delle tasse di successione dei ricchi, con patrimoni oltre i 5 milioni. C’è chi ha parlato di una proposta velleitaria, chi ha gridato “Ecco smascherato il partito delle tasse”, chi, invece, citando Nanni Moretti, ha gioito: finalmente “Ha detto una cosa di sinistra”. Lei come la pensa?
Come Nanni Moretti. Ma soprattutto ho trovato assurda la reazione di chi pare ignorare la condizione di un paese dove il patto fiscale che regge una democrazia è saltato da tempo. L’ultima riforma organica risale a un quarto di secolo fa, abbiamo 120 miliardi di evasione, il principio di progressività è stato scardinato a favore dei ceti più agiati e con la penalizzazione del lavoro dipendente. Dinanzi a questo ci si inalbera se un leader progressista avanza una proposta che tende a ridistribuire una quota di ricchezza, parliamo di eredità sopra i 5 milioni, a vantaggio di quella generazione sulla quale si versano quintali di lacrime senza che si muova foglia per restituirle una speranza di uscire dal fondo della fila.
La critica di alcuni è stata sul metodo, l’aver lanciato la proposta fuori da un disegno d’insieme e in fondo lo stesso Draghi ha risposto che se ne può discutere solo dentro una cornice complessiva.
Anche su questo capiamoci. Che serva un intervento su più tasti – Iva, Irpef, la giungla di deduzioni e detrazioni, una web tax sulle big tech, una fiscalità europea sul fronte ambientale, lotta impietosa all’evasione – è sotto gli occhi e in un documento elaborato un anno fa come sinistra del Pd e titolato “Radicalità per Ricostruire” quelle proposte le abbiamo messe in fila nel dettaglio. Ma molte delle critiche piovute su Letta non sono figlie di un giudizio di merito, nascono da un pregiudizio di altra natura. Quello per cui le tasse sono un tabù e la sola via percorribile è in una loro riduzione “a prescindere” come avrebbe detto Totò. Anch’io sono per ridurre la pressione fiscale sul costo del lavoro o quella dell’Iva sui beni primari estendendo il paniere a cui applicare un’aliquota agevolata, ma sono anche dell’idea che una vera riforma deve fondarsi sul principio di progressività in una stagione segnata dalla peggiore crisi degli ultimi decenni e nel pieno di una emergenza sociale che ci impone un’altra politica fiscale anche perché quella monetaria è neutralizzata da tassi di interesse quasi azzerati. Ma poi c’è un’altra cosa che lascia perplessi.
Quale?
Un provincialismo che abbassa gli occhi su quanto accade altrove. Negli Stati Uniti il moderato Biden ha licenziato un piano di sostegno al welfare per 1.900 miliardi di dollari e lo finanzia con un incremento delle tasse sugli americani più ricchi per 1.500 miliardi. Ora se i Democratici imboccano quella via è perché si sono convinti che la ricetta indicata a suo tempo da Obama – forti iniezioni di liquidità conteggiate in deficit con una protezione da concentrare sulle fasce marginali – non è bastata a fermare la penetrazione di Trump nel cuore della middle class. E siccome Trump le ultime elezioni le ha perse, ma raccogliendo 75 milioni di voti, cioè sette in più di quanti servirono a Obama per entrare alla Casa Bianca, la nuova Amministrazione sceglie altre categorie nella gestione dell’economia, dei beni pubblici e nel ruolo dello Stato. La politica fiscale, compresa l’ipotesi di un’imposta minima globale sulle multinazionali, è parte di questo modo di approcciare le novità. Il punto è che se lo fanno oltre Atlantico è un conto, se qualcuno prova a discutere rendite di posizione in casa nostra si grida allo scandalo, magari mascherando interessi corposi dietro questioni di forma.
Però questa volta anche l’Europa col Recovery Plan ha imboccato un sentiero nuovo.
Per fortuna e del resto non avrebbe potuto fare una scelta diversa. Ma ha ragione Jean Paul Fitoussi quando spiega che le risorse messe in campo non bastano. Sommando piano di rilancio europeo e piani nazionali siamo a circa duemila miliari: gli Stati Uniti hanno stanziato seimila miliardi partendo da indicatori macroeconomici migliori dei nostri. Senza dire che qualcuno in Europa si interroga già su come rientrare nei vecchi parametri del debito considerando la via della sua mutualizzazione una deviazione dalla “Legge”.
“Ripartire dal lavoro: questa dovrebbe essere la parola d’ordine della sinistra di oggi” Così Mario Tronti in una intervista a questo giornale. Condivide questa asserzione e come andrebbe declinata?
Ma certo, poi conta come la si declina. Diamo per scontato che una frammentazione del mercato dei lavori ha creato sacche di sfruttamento e se guardiamo alle campagne del Sud nuove forme di schiavismo. Diamo anche per conosciuta la condizione di categorie, riders in prima fila, che maturano una coscienza di classe lungo sentieri di nuova sindacalizzazione con risultati non scontati come nella sentenza del Tribunale di Milano sui diritti di quei lavoratori. Resta da capire cosa determinerà l’ultima crisi e l’impatto dei lockdown. Sono convinto che creare lavoro buono e mettere in sicurezza quello che c’è sia la bussola per la sinistra, detto ciò, credo che lo si debba fare muovendo da qualche verità sulla natura di questo modello sociale e di profitto.
A cosa si riferisce in particolare?
Al fatto che la pandemia non è stata una “livella”. In termini finanziari ha regalato a una manciata di Paperoni, ma meno simpatici, profitti stratosferici. Le 500 persone più ricche sulla terra hanno aumentato in pochi mesi il loro patrimonio di 1.800 miliardi di dollari mentre la crisi ha creato 150 milioni di nuovi poveri. E allora ha ragione Alessandro Volpi quando spiega perché questo capitalismo non può identificarsi col mercato inteso come lo strumento più efficace per allocare le risorse, ma dirlo significa che una crisi come l’attuale non la superi solo aggiustando qualche meccanismo che ha mal funzionato in passato, che sia la pessima distribuzione dei redditi o quella egemonia finanziaria che non si è certo vestita a lutto. Questa crisi riapre a sinistra la riflessione su un diverso capitalismo fondato su una convenzione o patto sociale che ristabilisca un ordine nel modo di funzionare e agire degli Stati, nelle politiche fiscali su scala sovranazionale, nella gerarchia dei beni collettivi a cominciare dalla salute, dalla formazione continua nell’arco della vita e da quel diritto a un reddito che consenta a ciascuno di condurre una esistenza libera e dignitosa come recita l’articolo 36 della Costituzione. Penso che il tema del lavoro vada iscritto dentro questa dimensione, concreta negli obiettivi e più ambiziosa nella visione del dopo.
La Cgil ha evocato la possibilità di uno sciopero generale. Uno scenario che di questi tempi sembra essere diventato eccezionale, quasi “eversivo”. Eppure, in una società democratica il conflitto sociale non dovrebbe incutere paura. O a prevalere è il “non disturbare il manovratore”, in questo caso Mario Draghi?
Il conflitto è l’anima di una democrazia. Tocca al governo trovare mediazioni sagge su temi che toccano la vita delle persone. In questo senso avere stralciato la norma sul massimo ribasso è stata una scelta giusta così come aveva ragione il ministro Orlando a proporre un tempo cuscinetto tra la scadenza del blocco dei licenziamenti per l’industria e le costruzioni e il nuovo sistema di ammortizzatori. Ci ripetiamo da mesi che sull’uso tempestivo dei fondi in arrivo dall’Europa l’Italia si gioca il suo destino, ma è una ragione in più per chiedere a un governo di scopo sorretto da una maggioranza ibrida di ricercare il massimo coinvolgimento delle forze sociali pena ritrovarsi orfani di quel consenso che non può mancare se ti proponi riforme ambiziose.
Dalla questione sociale alla tragedia migranti. Lo strazio per le foto dei corpi dei tre bambini su una spiaggia libica è durato un attimo. Il tempo dell’ennesimo Consiglio Europeo conclusosi con parole di circostanza ma senza impegni concreti. Siamo alle solite?
È imbarazzante ripetere per anni gli stessi concetti. Sui migranti l’Europa ha sacrificato la sua dignità e se vuole sanare la ferita deve ribaltare l’ottica. Ha ragione Stefano Allevi quando scrive: “non capisco la barca nel Mediterraneo se guardo solo la barca”. Quel cimitero in fondo al mare è figlio di un continente, quello sotto al nostro, seduto su una bomba demografica mentre l’Europa continua a invecchiare. Chi fugge dalla miseria e rischia stupri e torture nei campi di detenzione in Libia lo fa perché non vede un’altra chance di salvezza. Affrontare questo dramma pagando regimi autoritari perché si tengano il “problema” in casa loro è miope oltre che inumano. Serve quella strategia integrata dell’Europa che finora si è evocata solo a parole e senza la quale ci troveremo alle prese con nuove tragedie.
Il processo sulla gestione dell'ex Ilva di Taranto si è chiuso in primo grado con la condanna, oltre ai Riva, dell'ex presidente della Regione, Nichi Vendola. Vale sempre la regola che le sentenze non si discutono...
Quella di Taranto è una sentenza storica perché sancisce il primato della salute sulle logiche del profitto. Quanto a Vendola, sono certo che i successivi gradi di giudizio annulleranno una condanna che non solamente lui giudica una ferita alla sua storia personale. Ogni critica politica è legittima, ma una critica politica non può mai tradursi in una sentenza penale tanto più in assenza di qualunque prova a supporto.
Sul Foglio Goffredo Bettini ha sostenuto che il Pd deve fare una svolta garantista...
Ne abbiamo parlato mesi fa qui sopra e lo ripeto: quel principio è la giusta difesa delle garanzie per ogni individuo che, se accusato, vive la sproporzione di forza tra un giudice che ha dietro a sé la potenza dello Stato e un imputato che, per quanto potente sia stato, dinanzi a quel giudizio è solo, a meno di non poggiarsi sul contrappeso di un’organizzazione criminale. Del resto sono i magistrati più illuminati a rammentare la formula di Montesquieu sulla consapevolezza del potere giudiziario come un “potere terribile” perché a differenza di ogni altro potere pubblico decide della libertà e dunque della vita delle persone. Ecco perché il garantismo non può ridursi a scontro politico, perché è l’essenza del diritto, ma anche per questo credo nel compito riformatore del Parlamento e non nelle scorciatoie referendarie, soprattutto se benedette da chi sino a ieri esibiva il cappio o il gesto delle manette.

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Da Facebook del 4 giugno 2021
1362  Forum Pubblico / LA CULTURA, I GIOVANI, La SOCIETA', L'AMBIENTE, LA COMUNICAZIONE ETICA, IL MONDO del LAVORO. / 30 NOVEMBRE 1786 – ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE IN TOSCANA inserito:: Giugno 04, 2021, 07:16:36 pm
Maria Farina
 
30 NOVEMBRE 1786 – ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE IN TOSCANA

Il Settecento, secolo dei Lumi, si avvicina a molte delle nostre concezioni in merito al rapporto tra Stato e sudditi che diventeranno in seguito cittadini. L’esito della riflessione intellettuale di uno dei più importanti circoli di philosophes italiani, il Caffè di Milano, fu l’uguaglianza tra sudditi di fronte allo Stato ed alla giustizia, senza più distinzioni tra nobili e “normali” sudditi.
Approfondendo questi dibattiti, Cesare Beccaria, intellettuale milanese che faceva capo al Caffè, espose i suoi pensieri in un pamphlet destinato ad avere un successo enorme, “Dei delitti e delle pene”, pubblicato nel 1764. Sostenuto da una visione contrattualistica del rapporto tra Stato e cittadini, egli arrivò a dimostrare l’infondatezza della legittimità della tortura e della pena di morte. Poiché tutti i sudditi erano uguali di fronte alla legge e compito del sovrano non era quello di punire e reprimere, ma di prevenire i crimini e recuperare i colpevoli, l’uso della violenza fisica per estorcere confessioni e le esecuzioni capitali, da secoli eseguite pubblicamente e strumentalizzate come monito per l’intera cittadinanza, non erano più legittime e contrarie ai principi della giustizia.
Questo piccolo libretto ebbe una diffusione capillare in ogni ceto intellettuale ed in ogni nazione d’Europa ed influenzò le riforme della giustizia di alcuni sovrani “illuminati”: Caterina di Russia e soprattutto Pietro Leopoldo granduca di Toscana che nel 1786, con la riforma giudiziaria detta Leopoldina, abolì la pena di morte, sostituita con il carcere a vita, e la tortura nei territori sotto il suo governo, prima nazione del mondo a vantare questo primato di civiltà. Furono inoltre abolite la confisca dei beni da parte del condannato ed il crimine di lesa maestà e fu sancito l’obbligo della motivazione delle sentenze.
Rimasero tuttavia alcuni elementi di arretratezza: non scomparirono i reati di eresia, bestemmia, sacrilegio e sortilegio, puniti con pene gravissime. Rimasero punizioni pesanti per i reati di sodomia, adulterio, stupro ed in genere tutti i reati sessuali. Rimasero infine pene corporali come la gogna, la frusta pubblica e le staffilate. Inoltre, la condanna a morte fu reintrodotta quattro anni dopo, nel 1790, per colpire i sobillatori ed i ribelli.
I princìpi modernissimi di questo nuovo Codice penale ebbero però una risonanza straordinaria non solo nei secoli successivi, ma anche negli anni immediatamente successivi: Giuseppe II, imperatore d’Austria, avviò l’abolizione della pena di morte nel suo regno nel 1787.
Nell'immagine sotto: frontespizio di un'edizione "Dei delitti e delle pene" con al lato sinistro una rappresentazione allegorica (le allegorie erano sovente rappresentate per esprimere visivamente i pensieri nel Settecento) della Giustizia che rifiuta le teste decapitate da un boia.

- Ammianus Minor

Da Facebook del 4 giugno 2021
1363  Forum Pubblico / DOMANESIMO E' IL FUTURO, come lo disegniamo per i nostri nipoti? / Per Mattarella è tempo di costruire il futuro, e ora tocca ai giovani inserito:: Giugno 03, 2021, 05:51:05 pm
Per Mattarella è tempo di costruire il futuro, e ora tocca ai giovani

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Arlecchino Euristico
01:11 (16 ore fa)
a me

Il Capo dello Stato celebra i 75 anni della Repubblica, ricorda tutti i successi e guarda al futuro con ottimismo: abbiamo le carte in regola per farcela -

https://www.agi.it/politica/news/2021-06-02/mattarella-festa-repubblica-12779556/

Inviato da Posta per Windows 10

 
1364  Forum Pubblico / NOI VECCHI, MAESTRI DI SERENITA'! / Forse prima di pronunciarsi bisogna leggere un po’ di storia ... inserito:: Giugno 03, 2021, 10:45:10 am
Antonella Falco
Max Orrico Qualcosa mi fa sospettare che al Sud non siano state moltissime...

 · Rispondi ·

Anselmo De Filippis

Forse prima di pronunciarsi bisogna leggere un po’ di storia...se si fa bene un'analisi non è solo la Calabria ad esprimere quel voto ma un "sud" ( sud di cosa bisognerebbe ancora capirlo) che non è stato mai annesso ad un unità d'italiano...forse perché ha subito un genocidio da parte della monarchia di un nord fallito e nascosto alla storia? Perché costretti ad emigrare altrimenti eri un "Brigante"... o forse perché in "quel sud" per quindici anni sono state vietate le scuole?

Oppure perché ogni trenta anni scoppia una guerra e quelli di "quel sud" vengono mandati in prima linea e nessuno ne parla...o forse perché Mussolini ha bonificato praticamente tutto il "sud" vittima della malaria?...è chiaro ed evidente che non c'era la possibilità di capire cosa fosse veramente il contenuto del concetto di Repubblica, è chiaro ed evidente guardando i numeri che chi ha votato ( i pochi rimasti) erano i poteri forti...i proprietari terrieri...i manutengoli...la chiesa...i militari...che hanno una struttura gerarchica verticale...trovo la provocazione di gusto scadente con un retrogusto maligno, sono d'accordo però con l'elogio all'ignoranza, lo ammetto è un pozzo senza fondo ma non ha una connotazione geografica.

Ha dimenticavo... uno dei padri fondatori del Socialismo che ha portato all'evoluzione della storia che già sapete era l'onorevole Mancini di Cosenza guarda caso... Calabrese.

da facebook del 2 giugno 2021.
1365  Forum Pubblico / NOI VECCHI, MAESTRI DI SERENITA'! / Andrea Orlando tutto vero e lo dice la Storia anche se ancora molto si deve ... inserito:: Giugno 03, 2021, 10:34:40 am
G. G. Gavioli

Andrea Orlando tutto vero e lo dice la Storia anche se ancora molto si deve meglio definire storicamente e socialmente.
Ma ricordare e raccontare questa data, per tutti questi anni festeggiata sempre più debolmente, oggi non può essere motivo di festa nel vero significato del termine.

Oggi non c'è nulla da festeggiare se non l'auspicio che tutto cambi in questa Repubblica ridotta all'ombra di ciò che poteva essere e non è.
Nulla da festeggiare se non la speranza di un futuro che completi l'attuale incompletezza della nostra Democrazia.
Rispetto per la nostra Nazione e per la sua Popolazione SI! QUESTO sì.

Ricordo doloroso dei nostri morti da quelli voluti dal nazifascismo a quelli caduti per vincerlo e liberarci da quel Male, questo sì.

Pietà e dolore per gli oltre Duecentomila concittadini costretti a finire la loro vita in modo atroce dalla pandemia ma anche da errori della politica e delle amministrazioni contro la Sanità inadeguata perché depredata, questo sì.

Nulla da festeggiare per moltissimi di noi Cittadini consapevoli, se non la promessa soprattutto dei nostri giovani ma non solo loro, di CAMBIARE in meglio il nostro vivere questa società tanto ferita, ritrovando l'amore di patria, l'amore per la famiglia, l'amore verso il prossimo ma solo se lo merita, in poche parole l'amore per la nostra umanità tanto vilipesa dalle forze del Male che stanno sommergendoci.

L'impegno al cambiamento dovrà essere la festa!
La festeggerete questo sì, ... ma domani.

Oggi alle nobili parole del Presidente Mattarella e del Presidente Draghi festeggiamo .... onorandoli con il nostro silenzio.

Da Facebook -  sul post del ministro Orlando 2 giugno 2021
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