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« inserito:: Dicembre 14, 2016, 05:01:47 pm »

Il discorso alla camera
Gentiloni: governo di stabilità e garanzia. Su banche pronti a intervenire

   –di Laura Di Pillo 13 dicembre 2016

È entrato alla Camera poco dopo le 11 per pronunciare il discorso con il quale il neo premier ha chiesto la fiducia al nuovo esecutivo. Un intervento durato meno di venti minuti, diciassette, per la precisione. Gentiloni è stato interrotto una sola volta dagli applausi dell'emiciclo: quando ha detto che il governo «si rivolge a tutti i cittadini, si basa sulla maggioranza, rispetta le opposizioni e chiede rispetto per le Istituzioni». Con un altro applauso i deputati hanno invece salutato la fine dell'intervento del premier. Alla Camera non erano presenti i deputati del Movimento 5 Stelle e quelli di Ala. Ampi spazi vuoti anche tra i banchi di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d'Italia.

«Questo è un governo di responsabilità, garante della stabilità delle istituzioni che intende concentrare le energie sui problemi degli italiani», ha detto Gentiloni rivendicando il lavoro fatto dall’esecutivo Renzi, le energie dispiegate «che hanno rimesso in moto il Paese». Risultati che «fanno onore alla maggioranza che li ha portati avanti», ha sottolineato. “Il profilo politico di questo governo - ha ammesso - è iscritto nel quadro della maggioranza che ha sostenuto il governo precedente che non è venuta meno, per qualcuno è un limite, io lo rivendico».

Ma l’esecutivo ha sottolineato «nasce in un contesto nuovo dopo la bocciatura delle riforme e le dimissioni di Renzi». Una scelta quest’ultima, «non obbligata ma annunciata», un atto di coerenza di Renzi che va «salutata con rispetto». L’esecutivo Gentiloni durerà fino a quando avrà la fiducia del Parlamento, ha avvertito il neo premier: «Lascio alla dialettica tra le forze politiche il dibattito sulla durata, per quanto ci riguarda vale la Costituzione», ha chiarito Gentiloni. Che ha ringraziato il Capo dello Stato: il governo che si presenta oggi alle Camere, nasce dopo una crisi che è stata gestita «sotto la guida di Sergio Mattarella, che voglio ringraziare».

Prima priorità l’intervento nelle zone colpite dal terremoto. «Siamo ancora in emergenza» ha detto Gentiloni ribadendo che dalla qualità della ricostruzione dipenderà la ripresa e lo sviluppo dell’Italia centrale. Ma l’agenda di lavoro è molto fitta a cominciare dal terreno internazionale: dalla presidenza di turno del G7 all’ingresso nel Consiglio di sicurezza all’Onu. L'anniversario dei 60 anni dei Trattati di Roma ha rimarcato Gentiloni «non sarà solo una celebrazione ma una scommessa sul futuro».

Banche, governo pronto a intervenire
Sulle banche il premier ha ribadito che il sistema italiano è solido e contribuisce alla ripresa. Un dossier caldissimo per il Governo che ha al centro il salvataggio di Monte del Paschi di Siena. «Il Governo è pronto a intervenire per garantire la stabilità degli istituti e i risparmi dei cittadini», ha chiarito. «L'Italia ha una economia forte, non aperta a scorribande e che ha smentito chiaramente le prospettive di apocalisse» ipotizzate prima del referendum costituzionale. Un messaggio importante ai mercati e alla speculazione che colpisce buona parte degli istituti italiani. Ma l’azione di Governo riguarderà anche altri ambiti: “È nostra intenzione accompagnare e rafforzare la ripresa economica che finalmente e gradualmente, a nostro avviso molto lentamente, si sta manifestando anche nel nostro Paese», ha confermato il neo premier.

Inaccettabile Ue severa solo su austerity
Altro capitolo, urgente, la posizione dell’Italia in Europa. Nel consiglio Ue di giovedì prossimo, dove si affronterà il tema del rinnovo del regolamento di Dublino «avremo - ha annunciato Gentiloni - una posizione molto netta: non è accettabile che passi di fatto il principio di un'Ue troppo severa su alcuni aspetti dell'austerity e troppo tollerante verso paesi che non accettano di condividere responsabilità comuni» sui migranti.

A centro problemi classe media disagiata
«All'agenda vorrei aggiungere grandi questioni su cui finora a mio avviso non abbiamo dato risposte pienamente sufficiente. Innanzitutto i problemi che riguardano la parte più disagiata della nostra classe media, partite Iva e lavoro dipendente, che devono essere al centro dei nostri sforzi per far ripartire la nostra economia», ha detto Gentiloni alla Camera. «Proprio perché non vogliamo rinunciare a una società aperta e digitale vogliamo porre al centro coloro che da queste dinamiche si sentono sconfitti».

«Intendiamo - ha aggiunto - ridare slancio a tre grandi azioni di riforma che sono in corso e che necessitano di un impulso ulteriore: la riforma della pubblica amministrazione, la riforma del processo penale, il Libro bianco della difesa».

Il governo Gentiloni ha assicurato «l'impegno sul piano sociale, per completare la riforma del lavoro e completare le procedure sull'anticipo pensionistico» ha aggiunto. Anche sul piano dei diritti «molto è stato fatto ma altri passi avanti possono essere realizzati».

«Politica è luogo di confronto, non di odio e paura»
La politica e le istituzioni devono tornare ad essere «il luogo del confronto, non dell'odio» e della paura ha detto il presidente del Consiglio concludendo tra gli applausi il suo discorso programmatico. «Le consultazioni - ha fatto notare - hanno reso chiaro che era impossibile una convergenza di tutti, ne abbiamo preso atto procedendo nel quadro della maggioranza, anche se auspichiamo possano maturare convergenze più ampie sui singoli provvedimenti».
«Ma di una discontinuità nel confronto pubblico avremo bisogno e sarà mio impegno personale», ha assicurato Gentiloni. «Il governo non si rivolgerà a quelli del Sì contro quelli del No, si rivolgerà a tutti i cittadini italiani, si basa su una maggioranza, rispetta le opposizioni e chiede rispetto per le istituzioni», ha detto il premier guadagnandosi uno dei pochissimi applausi dell'emiciclo.
«Chi come me è sempre stato animato da passione politica non si ritrova nella degenerazione della passione per la politica» perché «la politica e il Parlamento sono il luogo del confronto dialettico, non dell'odio o della post-verità».
Per Gentiloni «chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza, non paura. Su questo è impegnato il governo e anche su questo chiediamo la fiducia».

Voto inizierà alle 18 e 45
La prima chiama dei deputati per il voto di fiducia al governo inizierà alle 18 e 45, voto che si concluderà intorno alle 20. Alle 12.30 inizierà la discussione generale, che andrà avanti per tre ore e mezza. Alle 16 la replica del premier e le dichiarazioni di voto, in diretta televisiva.

M5s e Lega hanno confermato che non parteciperanno al voto di fiducia. I deputati grillini non saranno presenti in aula durante la discussione generale, ma la capogruppo Giulia Grillo interverrà durante le dichiarazioni di voto.

Quanto al voto del Senato, il presidente Pietro Grasso ha comunicato in mattinata che Paolo Gentiloni consegnerà alle 12,30 il testo in Senato. Alle 15,30 si svolgerà la riunione dei Capigruppo per definire il voto di fiducia al nuovo Governo. Si prevede che si svolga domani mattina.

Il Consiglio dei ministri con la nomina dei viceministri e sottosegretari dovrebbe riunirsi venerdì, o all'inizio della prossima settimana.

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