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Autore Discussione: Il dissidente cinese Liu Xiaobo vince il Nobel per la pace  (Letto 2635 volte)
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« inserito:: Ottobre 08, 2010, 03:37:40 pm »

«Simbolo della battaglia per i diritti civili e umani»

Il dissidente cinese Liu Xiaobo vince il Nobel per la pace

Sta scontando una condanna a 11 anni di carcere

La polizia nella sua casa di Pechino, interrotta la Bbc


OSLO - Il premio Nobel per la pace 2010 è stato assegnato al dissidente cinese Liu Xiaobo. Secondo il Comitato del Nobel, Liu è il simbolo della battaglia per i diritti civili e umani in Cina. «Durante gli ultimi decenni - si legge nelle motivazioni - la Cina ha fatto enormi progressi economici, forse unici al mondo e molte persone sono state sollevate dalla povertà. Il Paese ha raggiunto un nuovo status che implica maggiore responsabilità nella scena internazionale, che riguarda anche i diritti politici. L'articolo 35 della Costituzione cinese stabilisce che i cittadini godono delle libertà di associazione, di assemblea, di manifestazione e di discorso, ma queste libertà in realtà non vengono messe in pratica». Per oltre due decenni, continua il Comitato del Nobel, «Liu è stato un grande difensore dell'applicazione di questi diritti, ha preso parte alla protesta di Tienanmen nell '89, è stato tra i firmatari e i creatori del Manifesto 08 della democrazia in Cina. Liu ha costantemente sottolineato questi diritti violati dalla Cina. La campagna per il rispetto e l'applicazione dei diritti umani fondamentali è stata portata avanti da tanti cinesi e Liu è diventato il simbolo principale di questa lotta».

LA POLIZIA - Secondo un messaggio diffuso su Twitter, la polizia si è recata nell'abitazione del premio Nobel. Gli agenti stanno discutendo con Liu Xia, la moglie, per stabilire Liu Xiaobo se potrà rilasciare dichiarazioni alla stampa. La trasmissione in diretta della rete televisiva Bbc sull'annuncio del premio Nobel per la pace è stata interrotta in Cina.

IL PROFILO - Liu Xiaobo sta scontando una condanna ad 11 anni di carcere per «istigazione alla sovversione». Liu, che già aveva trascorso lunghi periodi in galera, è stato accusato di essere tra i promotori di Carta08, il documento favorevole alla democrazia che è stato firmato da oltre duemila cittadini cinesi. Liu ra stato arrestato alla fine del 2008 ma la condanna gli fu inflitta nel giorno di Natale del 2009, probabilmente nella speranza di ridurre la copertura dei mezzi d'informazione occidentali. Nato nel 1955 nella città industriale di Changchun, nel nordest della Cina, Liu era un giovane e brillante professore universitario di letteratura quando scoppiò il movimento studentesco del 1989 e fu tra gli intellettuali che si schierarono con i giovani, partecipando con i dirigenti studenteschi Wang Dan e Wùer xi alla fondazione della Federazione Autonoma degli Studenti che fu la struttura dirigente delle proteste. Più volte, Liu partecipò al fianco degli studenti ai falliti tentativi di dialogo con le autorità. La situazione in piazza Tiananmen, occupata dagli studenti democratici, precipitò tra la fine di maggio e l' inizio di giugno, quando fu chiaro che i riformisti del Partito Comunista, guidati dal segretario Zhao Ziyang, erano stati sconfitti e che il leader supremo Deng Xiaoping aveva scelta la via della repressione. Il primo giugno Liu, insieme al popolare cantante taiwanese Hou Dejan, aderì allo sciopero della fame proclamato dagli studenti. Nelle ore e nei giorni successivi Liu Xiaobo, secondo Andrew J. Nathan e Perry Link, autorevoli sinologi e responsabili della pubblicazione del libro The Tiananmen Papers, si adoperò per cercare di convincere i giovani ad evacuare la piazza prima dell'intervento dell' esercito. Non ebbe successo, e il 4 giugno i soldati dell'Esercito di Liberazione Popolare sgombrarono la piazza con la forza, uccidendo centinaia di persone. Pochi giorni dopo Liu Xiaobo, accusato di essere una delle «mani nere» che secondo il Partito Comunista Cinese manovravano gli studenti, fu arrestato e trascorse 18 mesi in prigione dopo essere stato condannato come «controrivoluzionario». Nel 1995 fu condannato a tre anni in un campo di «rieducazione attraverso il lavoro» per aver diffuso articoli critici verso il governo. Scontata la pena, gli fu vietato di continuare ad insegnare. L'ex-professore continuò a criticare il regime autoritario con saggi e articoli che venivano pubblicati all' estero e diffusi clandestinamente in Cina. Negli anni precedenti al suo arresto, Liu era diventato uno dei principali punti di riferimento per gli dissidenti cinesi e gli attivisti dei gruppi internazionali per i diritti umani. È sposato con Liu Xia, anche lei un'insegnante. La coppia non ha figli.


08 ottobre 2010
http://www.corriere.it/esteri/10_ottobre_08/nobel-pace-dissidente-cinese-liu_3864d500-d2bb-11df-8b7c-00144f02aabc.shtml
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