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Autore Discussione: Busi: “Il Pd ha afflosciato la sinistra”  (Letto 2370 volte)
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« inserito:: Agosto 05, 2010, 06:47:25 pm »

Busi: “Il Pd ha afflosciato la sinistra”

Secondo lo scrittore, Fini è meglio di Bersani. E il potere di Berlusconi è impotente

“La sinistra ormai sembra senza futuro. Mi rendo conto che potrebbe stupire qualcuno, ma l’unica speranza di chi vorrebbe in Italia qualche diritto e un sistema di regole di respiro europeo ha il nome di Gianfranco Fini”. Premessa. Sentendolo parlare di politica alla Zanzara, su Radio 24, ieri, ero rimasto folgorato. Infatti Aldo Busi, “il più grande scrittore italiano vivente” (autodefinizione storica che ormai nessuno può rifiutarsi di sottoscrivere) è convinto che la svolta del leader di An sia credibile anche per un progressista libertario come lui. Ed è convinto anche che l’unica possibile chiave di interpretazioni delle leadership politiche risieda nel retroterra erotico della politica.

Busi, lo ammetta. Sentirla parlare male del Pd e bene di Fini è una cosa che non può non stupire…
Sa, il trauma risale al giorno delle elezioni. Ero pronto ad andare a votare Pd, quando sento questa terrificante dichiarazione di Bersani: ‘Sono contrario al matrimonio fra omosessuali’.

E la cosa l’ha sorpresa?
Oh sì. In primo luogo perché era inutile, non glielo chiedeva nessuno. Poi perché non aveva senso dirlo: nemmeno La Russa direbbe una cosa così e infatti non l’ha mai detta. Sono affermazioni talmente stupide che si giustificano solo con il bisogno di ossequiare le gerarchie ecclesiastiche.

Pensa davvero che fosse quello l’obiettivo?
Ma certo. Dentro di me ho pensato: ma che cazzo vai a dire! Non ho più votato.

Però, ad essere rigorosi, anche Fini disse delle famosissime frasi contro i maestri omosessuali…
Frasi orribili. Però in un altro secolo. Non le scuso e non le dimentico. Ma non intendo nemmeno inchiodare Fini al suo passato.

No?
Ma no! A me oggi interessa il presente e, se possibile, il futuro. E sa cosa le dico? Che conta il percorso di Fini negli ultimi anni: il viaggio in Israele, la rottura sulle legge razziali, le posizioni avanzate sulla bioetica e sui diritti civili che mi fanno intravedere la possibilità di una destra moderna e finalmente europea.

Insomma, Fini la convince.
Pensi: non pretende di pontificare sulla religione, sulla vita di Eluana Englaro, vuoi per calcolo o vuoi per astuzia, ha fatto un percorso inverso a quello dei dirigenti democratici. E poi…

Cosa ancora?
È stato l’unico dentro il Pdl a dare bacchettate al Vaticano ricordandogli che non deve intromettersi nelle vicende dello Stato italiano. Parole sacrosante.

Lei sostiene che potrebbe addirittura votarlo.
E perché no? Se Fini avrà un anno di tempo potrà addirittura raggiungere il 12%.

Torniamo alla sinistra. Lei un anno fa disse: la destra è femmina, la sinistra è maschile. Ovvero: piena di dubbi, ossessionata come il maschio dalla paura di non essere abbastanza virile.
È così vero che le lancio questa provocazione. Io ho un problema: i leader della sinistra non riesco a immaginarmeli mentre fanno sesso. Prodi, Veltroni, Franceschini, sembrano sempre asessuati, flosci, più vecchi della loro età, non seduttivi.

Addirittura…
Mi perdoni la brutalità, ma lei riesce a immaginarsi Veltroni che monta una donna? Io no. Fanno figli, certo, solo per adattarsi alla domanda di presentabilità sociale che chiede ad un politico di esibire uno straccio di famiglia.

Eppure lei non ha cambiato le sue idee.
Io sono e resto profondamente, intimamente di sinistra. Ma sono deluso da questa sinistra senza carisma, passione.

Non le piace neanche Vendola, è così?
Sono rimasto deluso da una sua dichiarazione: quella secondo cui sarebbe un omosessuale morigerato. È come una sorta di excusatio non petita. Cosa vuol dire? Che gli altri omosessuali sono non-morigerati? O che lui ha un partner fisso e gli altri no? Forse è condizionato dal suo dichiararsi continuamente cattolico. Salvo il rapporto con i minori e il ricorso alle prostitute, la sessualità è un fatto squisitamente personale.

Anche Fini si presenta come cattolico.
Sì, ma con un tono di modernità per cui questo aspetto non è dirimente. Piace infatti alla piccola borghesia del Nord, agli imprenditori che hanno bisogno di legalità e di regole di mercato. E invece finché ci sarà il berlusconismo è chiaro che per qualsiasi appalto ti devi rivolgere all’amico dell’amico.

Lei dice che non le interessa la sessualità privata dei politici, però su quella di Berlusconi ha detto parole di fuoco.
Ho detto che escludevo l’abuso sui minori, contro cui combatto una battaglia trentennale, e l’uso delle prostitute. Proprio ieri, rileggendo i verbali della escort Terry De Nicolò a Palazzo Grazioli, ho trovato un’altra traccia di questo, nella storia di Berlusconi.

Provo a provocarla: un libertario come lei censura una scelta privata?
Perché la leggo come un indizio terrificante di decadenza. E perché vedo in questo tentativo di ridicola esibizione erotica, la speranza di usare la leva consunta del sesso, per rafforzare quella traballante del potere. Siamo dalle parti di Morte a Venezia e di Thomas Mann…

Addirittura.
Ma scusi, un uomo di 73 anni ancora schiavo dell’illusione del virilismo! Siamo nel ridicolo e nel grottesco.

Una invettiva.
Mi fa pena, mi fa tristezza. Vede, io sono un uomo ancora bello, ma anziano… È una cosa che intenerisce e deprime che un vecchio ceda alla tentazione senile dell’efebo e della giovinetta.

Nel caso di Berlusconi si parla di giovinette, non di efebi.
È lo stesso! Anzi, è peggio. Questa non è una visione della femminilità. È la sublimazione del decadimento nella speranza di una giovane vita. Quelle sono donne che si fingono donne per mestiere.

Eravamo partiti dalla politica siamo finiti al sesso.
È inevitabile. Perché in tempi di decadimento morale e intellettuale il sesso resta l’unico sostrato possibile della politica. L’unica chiave che aiuta a capire qualcosa.

E cosa si capisce?
Che il potere, soprattutto il potere di Berlusconi, esibisce virilità per nascondere debolezza. È un potere impotente.

Sono incantato, prosegua.
È una perversione che conosco, il cannibalismo del sesso. Più mangi e più hai fame. Ma quelle donne cannibalizzate dal Cavaliere non sono donne, sono fantasmi. Vede, se io penso a una donna con cui potrei fare sesso mi immagino una farmacista, una panettiera, la vita… Non puttane che per soldi si fingono donne e si vestono da catechiste pervertite.

Lei ha dato dell’impotente al premier.
Non è un’ingiuria. Lo sono pure io. Il sesso come esercizio ginnico ormai mi annoia. L’erotismo è il fallimento della sessualità. E l’erotismo delle damine bianche di Berlusconi è un erotismo per vecchi satiri di bocciofila.

Da Il Fatto Quotidiano del 4 agosto 2010
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/04/democratici-e-indecisi/47402/
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