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Autore Discussione: Leonardo Sciascia - Roberto Roversi Il senso della letteratura: Cavare la pelle  (Letto 3580 volte)
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« inserito:: Novembre 19, 2009, 02:42:10 pm »

Il senso della letteratura: «Cavare la pelle»

di Leonardo Sciascia - Roberto Roversi


Bologna, 1 maggio 1961
Carissimo,
oggi ho avuto Rendiconti e la copia primissima è tua. Inutile dire che aspetto, a giro di posta, tutte le reazioni contrarie e costruttive che dovranno servirmi (non avere paura). Per le «revisioni»: nel proposito comune tu dovresti apparire in ogni fascicolo, a caratterizzare con tanta intelligenza questa sezione - e ogni altra possibile. Quindi insisto, e non importa se la strada è cosparsa di cadaveri;maalla fine decidi tu. Il prossimonumeromanca ancora del «testo» importante, e di alcuneschede: hai tu 10-15 pagine inedite e da cavare la pelle? Questo è soltanto un biglietto, e ci scriveremo subito, e a lungo, quando avrai letto e meditato. Non mancare di fare proposte, indicando nomi, e scrivendo se credi direttamente a nome comune. Importa tenersi per mano, lavorare stretti, per concludere bene.
Un abbraccio, R.
(Dopo la firma Roversi aggiunge: «Grazie di tutto; e del tuo libro che leggerò subito. Ho dato ordine per gli estratti e spero che il tipografo li abbia già pronti.
Chiedo il IIº volume a Pauvert»).


Caltanissetta, 19 maggio 1961
Carissimo,
sono stato, in questi ultimi tempi, piuttosto male. Ma, tra la posta che mi si è ammucchiata nei giorni della mia assenza, non trovo Rendiconti; né altri amici, che si erano abbonati, l’hanno avuta. È accaduto qualcosa? Holetto sul Giorno di te e dell’officina bolognese. La tua civilissima barba non mi pare faccia pensare a Castro e ai suoi: ché la loro causa è giusta ma le loro barbe antipatiche. Scrivimi qualcosa delle notizie che - mi pare - ti chiedevo. Grazie e un abbraccio (e tante cordialità per i tuoi), L. Sciascia Caltanissetta, 27 giugno 1961 Carissimo, il tuo espresso mi è arrivato mentre mi trovavo a Palermo, e perciò rispondo con un po’ di ritardo. Èun’ottima occasione: tutte le copie del Navarro - e una in più, anzi, rispetto a quelle che danno le bibliografie. Mail prezzo è troppo alto: basta considerare che le Storielle siciliane si trovano facilmente a Catania, sulle bancarelle, per 500 lire (e così io le ho trovate). Né credo che, tranne me, ci sia in Italia altra persona in cerca delle opere del Navarro. Voglio dire: questi libri non possono avere un tal prezzo. Vedi un po’, dunque, se l’offerente è disposto a dimezzare il prezzo: e in questo caso li piglierei in blocco. Se no, mi contenterò de La nana - che in fondo è la sola opera del N. che conta, per me. Scusami se ti do questo fastidio di una controproposta: ma tu capisci - avendo a portata di mano, nella pubblica biblioteca, cinque volumi del N., il capriccio di averli vorrei pagarlo in giusta misura.
Un abbraccio dal tuo L. Sciascia


20 gennaio 1966
Carissimo,
il volume del Veneziano è finalmente entrato in lavorazione e quanto prima ti manderò le bozze. Ieri poi ti ho spedito il prospetto che abbiamo distribuito in questi giorni. Adesso ti vorrei dire che il prossimo fascicolo di Rendiconti dedicheràuna serie di brevi interventi, schede etc. al libro di Fortini: la Verifica dei poteri. Ci interessano soprattutto i problemi generali (o particolari) espressi dal volume, e che si possono contestare, approfondire, limitare etc. È possibile che tu possa intervenire? Basta anche un solo «spunto » e poche cartelle; oppure un discorso più ampio e disteso, secondo la tua voglia. Sarei molto lieto se tu ci fossi (tempo: otto-dieci giorni).
Scrivimi; e con vivi saluti, tuo Roversi


Caltanissetta, 27 gennaio 1966
Carissimo,
la mia salute - sempre pessima, qui, nei mesi invernali: e ho deciso di trasferirmi a Palermo a fine d’anno - e poi il rifacimento dei Mafiosi di Rizzotto che ho fatto per il Piccolo di Milano e ora l’antologia dei narratori siciliani che debbo consegnare a Mursia non oltre il 20 febbraio, mitengono non ti dico quanto affaticato e inquieto. Da parecchio tempo non leggo un libro, tranne quelli strettamente necessari al lavoro che sto facendo - e nemmeno ho letto quello di Fortini, che ho però acquistato e tengo tra quelli che debbo leggere al più presto - cioè dopo il 20 febbraio. Volentieri dunque scriverei quello che potrei e saprei scrivere (ti confesso che l’intelligenza di Fortini un po’ mi spaventa): ma dopo tale data. A meno che non mi chiamino a Milano, per come «pavento ». Sono lieto che il Veneziano stia per uscire. Io debbo riscrivere la vita in certi documenti che proprio in questi giorni ho avuto dall’archivio di Palermo: per l’edizione che ne farà Einaudi. Questi documenti sono però di dettaglio: non modificano per niente il testo che tu hai. Hoavuto il dolce - che era ottimo, freschissimo.Ete ne ringraziano anche i miei. Se verrò su, mi fermerò sicuramente a Bologna.
Tante cordialità per i tuoi.
Un abbraccio L. Sciascia


Vedo sull’ultimo catalogo di Prandi che le litografie di Purificato per il Belli sono quotate a sedici. Vedi se ti riesce di cambiare quelle che ti ho lasciato altra volta per la Tête de Rembrandt di Picasso che è offerta nello stesso catalogo o per la Yvette Guilbert di Lautrec o, magari aggiungendo qualcosa, col Baudelaire di Rouault: mi faresti cosa gratissima. Sempre che, naturalmente, la cosa non ti arrechi fastidio.

19 novembre 2009
da unita.it
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