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Autore Discussione: Giulio Einaudi. Come Napoleone a Sant'Elena  (Letto 2489 volte)
Admin
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« inserito:: Aprile 02, 2009, 03:54:04 pm »

2/4/2009
 
Come Napoleone a Sant'Elena
 
 
 
 
 
ERNESTO FERRERO
 
Giulio Einaudi non è mai stato così grande come nella disgrazia, nella sua Sant’Elena personale.

Estromesso dalla casa editrice che è stata commissariata, ottiene un piccolo contratto di consulente e si cala rapidamente nel nuovo ruolo. Curioso, sanamente pettegolo come sempre, l’ex sovrano va a riconquistare i vecchi autori e a sedurne di nuovi, sonda umori, capta idee, lancia proposte, tesse reti sofisticate.

Lui che si faceva scrivere le lettere dalle migliori penne della casa, si scopre cronista d’eleganza settecentesca quando manda puntuali relazioni delle sue missioni.

Rivede Calvino, passato alla Garzanti, e gli dà del traditore con il sorriso complice di chi ha già perdonato.

Con Sciascia s’appassiona all’idea di tradurre la Biblioteca di Fozio, con Manganelli progetta una collana simil-Gettoni.

A Pertini porta in dono La tempesta di Shakespeare tradotta da Eduardo e il nuovo libro di Bobbio.

Ospite in casa Villari, loda il dentice freschissimo. Ama decantare trattorie che ha scoperto solo lui: agnolini al burro e salvia, coniglio al vino bianco, verdure fritte, croccanti: una meraviglia.

Ritrova Vittorio Foa, e nel suo scegliere la parte del perdente ravvede la sua forza morale e politica.

Chiede ad Armando Petrucci una grande cavalcata attraverso le epigrafi funerarie.

Al caffè nella piazza del Pantheon capta le confidenze di una coppia che danno Federico Caffè, l’economista scomparso, rifugiato in convento, e gongolante riferisce a Torino lo scoop.

Va a trovare Biamonti, lo sprona a scrivere e intanto litigano su quale spiaggia scegliere: lui ne ha in mente una isolata «dove non si corre il rischio di trovare Cossiga».

Scatena polemiche con le sue distinzioni tra libri sì e libri no. Affronta serafico Marzullo. La felicità? Lavorare, mantenere attivo il cervello.

Il suo segreto è quello: guardare avanti, fare d’ogni giornata un’occasione di scoperte, sorprese, divertimento.

da lastampa.it
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