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Autore Discussione: Michele SERRA  (Letto 7042 volte)
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« inserito:: Maggio 15, 2013, 11:56:10 am »

Quelli-di-sinistra-che-odiano-la-sinistra

Michele Serra lo scrive oggi su Repubblica.

    
    Nel senso che ogni vero cambiamento degli assetti di potere, degli equilibri sociali, della distribuzione del reddito, metterebbe a rischio il loro potere, le loro aspirazioni, i loro interessi.

    Purtroppo questo pezzo della sinistra è un pezzo del Pd.

Avremmo potuto partire da Prodi e Rodotà e invece siamo partiti da Marini o Amato o qualcun altro che parlasse a Berlusconi.

E non ci siamo fermati quando abbiamo capito che su Marini non avremmo retto. No, abbiamo deciso di andare in aula così.

Non abbiamo considerato la candidatura di Rodotà perché quelli-di-sinistra-che-odiano-la-sinistra non la volevano. Non perché ci fossero altri motivi, né altre questioni.

Del resto, nel 1992 ci fu il duello tra Napolitano e Rodotà sulla presidenza della Camera, che assomiglia moltissimo alla partita attuale.

Quelli-di-sinistra-che-odiano-la-sinistra allora come oggi non se lo potevano permettere, evidentemente.

E non si potevano permettere Romano Prodi, nonostante fosse il più titolato tra i candidati e quello che avrebbe potuto evitare che il centrosinistra si dividesse.

Ora potremmo avere un presidente come lui e un premier come Fabrizio Barca e invece avremo Monti all’economia e magari Alfano a fare il vicepremier.

Perdendo Sel, per altro, il Pd sarà azionista di minoranza del nuovo governissimo (il Pdl avrà più peso elettorale, anche se sembra non averlo notato nessuno) e così il rovesciamento sarà completo.

A chi mi chiede come vorrei che fosse il Pd, rispondo così.

Che vorrei che quelli-di-sinistra-che-odiano-la-sinistra si levassero di torno, una volta per tutte. Che non è una rottamazione, ma una rivoluzione.

Che non lo vorrei spacchettato in due o tre pezzi, ma che lo terrei unito, su basi diverse, persone diverse, parole diverse.

Che chiederei a tutti quelli che se ne stanno andando di rientrare di corsa, perché possono diventare protagonisti della nuova stagione almeno quanto ora lo sono quelli-di-sinistra-che-odiano-la-sinistra.

Che non accadrà mai più che chi ha perso le elezioni rimanga a dettare legge dopo le elezioni, dicendo di voler salvare il Paese ma in realtà salvando solo se stesso.

Perché il 24 e 25 febbraio, le elezioni le hanno perse i partiti maggiori per colpa delle loro incertezze, le ha perse l’«operazione Monti» e tutti quelli che vi avevano partecipato, le hanno perse quelli-di-sinistra-che-odiano-la-sinistra, perché il M5S è nato per colpa loro.

E adesso quelli-di-sinistra-che-odiano-la-sinistra sono i più sollevati (qualcuno non riesce a celare un vero e proprio entusiasmo). Molti altri, invece, sono fuori dalla grazia di dio. O, semplicemente, fuori dal Pd.

da - http://www.ciwati.it/2013/04/21/quelli-di-sinistra-che-odiano-la-sinistra/
« Ultima modifica: Ottobre 07, 2020, 12:10:16 pm da Admin » Registrato
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« Risposta #1 inserito:: Ottobre 03, 2020, 06:16:41 pm »

Salvare goats and cabbages | Rep

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dom 27 set, 17:29 (6 giorni fa)
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« Risposta #2 inserito:: Ottobre 06, 2020, 09:28:15 pm »


X Factor, generazioni contro. Vince il coraggio di giudicare | Rep

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« Risposta #3 inserito:: Ottobre 07, 2020, 12:09:57 pm »

Il giudizio che spetta a noi | Rep

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« Risposta #4 inserito:: Novembre 16, 2020, 07:19:32 pm »

Rubrica L'amaca

Paura, ma senza sgomento

29 OTTOBRE 2020
DI MICHELE SERRA

Parlando al telefono con un'amica romana, mi rendo conto che noi al Nord abbiamo il dubbio vantaggio di esserci già passati, dentro il coro di ambulanze e il corteo di bare. E dunque, se rinnoviamo la paura, non rinnoviamo quell'indimenticabile sgomento che provammo lo scorso marzo, quando ci chiedemmo: ma cosa diavolo sta succedendo? Ora lo sappiamo già, che cosa sta succedendo. Ci siamo già passati. Non c'è più l'angoscia di un pericolo ignoto. È un pericolo noto.

Il Centro-Sud era stato in larga parte risparmiato, non conosceva quell'attesa di decimazione, città per città, casa per casa, che gravò sulla Pianura Padana per un paio di mesi. La seconda ondata si frange invece contro l'Italia intera, e forse quanto di buono e di gentile possiamo fare, noi nordici, è dire ai fratelli centromeridionali che l'urto è tremendo, ma lo si può reggere.

Si tende a sovradimensionare, nell'angoscia, la propria fragilità e la potenza del male. Ma noi umani siamo scimmie molto evolute, abbiamo perduto il pelo ma guadagnato molte altre cose, prima tra tutte quel poco di scienza che ci permette di dire: non è la punizione divina, è un virus del quale sappiamo ormai quasi tutto, tre mesi o sei mesi o un anno ma il vaccino arriverà, e nel frattempo le cure del male sono affinate dalla brutale esperienza che ci è toccato fare al suo apparire. Portate la mascherina e portate speranza nel domani, mentre i telegiornali e i giornali tempestano cifre tremende come la grandine quando crivella il mondo. Non possiamo tutto, noi uomini, ma molto sì.
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