MICHELE FENU - Suv, dopo la bufera qualche riflessione (libertà d'auto ndr)

GIRI DI VOLANTE
22/2/2008

Suv, dopo la bufera qualche riflessione

MICHELE FENU

Una volta c’erano gli untori di manzoniana memoria, che - credeva il popolino - spargevano la peste a Milano, oggi, nel mondo dell’auto, ci sono i Suv, responsabili di ogni nequizia. Grossi, inquinanti, invadenti, responsabili di ogni tipo di incidente stradale. Come quello che, sempre a Milano, ha provocato un terribile scontro tra un bus e un tram.

Polemiche a non finire, articoli roventi, una neanche troppo larvata richiesta di messa al bando. E chi più ne ha più ne metta. Adesso, passata la bufera (e appreso che la versione iniziale del guidatore del Suv in questione non era di comodo e che la sua manovra causa dell’incidente era dipesa dall’improvviso attraversamento di due pedoni), è forse il momento di ragionare con calma e di proporre qualche considerazione.

Primo, è in tutti i casi un non senso mettere sotto accusa una categoria di veicoli e non le (evetuali) scorrettezze dei loro guidatori. Dovremmo prendercela con le biciclette, visto che tante gente passa sui marciapiedi o sotto i portici (ad esempio, a Torino)? Dovremmo eliminare i cellulari, dato che la gente si ostina, guidando, a usarli?

A nostro parere basterebbe reprimere duramente i comportamenti pirateschi. Di chiunque e con qualunque tipo di auto. Ci sono guidatori di Suv che usano in maniera arrogante e scorretta i loro veicoli? Siano puniti come si conviene. E, invece, vediamo sulle nostre strade, urbane e no, che i controlli sono scarsi. Dei Suv e di tutto il resto degli attori della mobilità.

Secondo. I Suv sono troppo grossi e si usano in modo improprio. In Italia (e nel mondo) si adoperano su terreni «normali», non fra monti e deserti. Il punto è che la maggioranza dei Suv non è affatto di enormi dimensioni (a proposito, che cosa dovremmo dire dei furgoni commerciali che sfrecciano in città per le consegne o dei TIR che filano in autostrada?): i più hanno la taglia di una berlina compatta o media. O vogliamo dire che una Fiat Sedici o una Panda Suv sono dei mostri smisurati?

La gente avrà il diritto di comprare quelle che vuole nel pieno rispetto delle leggi? A me piace adoperare quelle scarpe sportive di origine americana che, un tempo, usavano i boscaioli. E allora? Oppure ami indossare un giubbotto da barca anche quando sei in città? Che facciamo? Vietiamo? Nè ci sembra un peccato mortale se una persona che al volante di un Suv guida con prudenza e correttezza si sente un po’ più sicura in un traffico dove i rischi (di ogni natura) sono così frequenti.

Terzo. Consumano e inquinano. Attenzione, le motorizzazioni adoperate da questi veicoli sono in regola con le normative europee e, quasi sempre, sono Euro 4 o addirittura Euro 5. Ma non soltanto: sono gli stessi propulsori adoperati su altri tipi di vetture che non suscitano, a priori, altrettanto scandalo.

Si afferma che i guidatori di Suv siano più scorretti degli altri. Una sensazione, non una realtà statistica. Dovremmo anche sostenere che chi possiede una Ferrari o una Porsche per sua natura corre sempre a 300 l’ora. E, comunque, torniamo al discorso di partenza: controlli, controlli, controlli. Si può far male (a se stessi e agli altri) anche con la più modesta delle utilitarie.

Non è una difesa d’ufficio. Personalmente non possiedo e non ho mai posseduto alcun Suv. E non mi piacciono certe signore che salgono sui marciapiedi con il loro per parcheggiare (come non mi piace essere sfiorato da un tizio in bici che fa la gimkana sotto i portici). Però sono convinto che riflettere un po’ non faccia mai male prima di lanciarsi in una moderna caccia all’untore.

DA lastampa.it