G. Rossi. Damiano ... lavorerò fino all’ultimo minuto per fermare le stragi

Cesare Damiano: «Sicurezza, lavorerò fino all’ultimo minuto per fermare le stragi»

Giampiero Rossi

Sul lavoro si continua a morire, in Italia. E il governo italiano, sebbene dimissionario, continuerà «fino all’ultimo minuto disponibile» a occuparsi del tema della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro. Lo assicura il ministro competente, Cesare Damiano, che proprio per oggi, tra l’altro, ha fissato un nuovo appuntamento con le parti sociali per discutere dell’unico articolo della legge 123 che ancora deve essere approvato.

Ministro Damiano, le morti “bianche” continuano. Voi avete iniziato ad affrontare il problema come mai era stato fatto prima d’oggi. Non dispiace lasciare a metà dell’opera?
«Eh sì, purtroppo gli incidenti mortali continuano e ciò dimostra quanto ci sia ancora da fare su questo fronte nonostante i grandi progressi compiuti. Ed è un peccato che si rischi di rallentare la marcia intrapresa o addirittura di cambiare rotta a causa di una crisi di governo. E chi l’ha voluta non ha minimamente considerato i problemi reali del paese. Detto ciò, comunque, non mi arrendo».

E cosa può fare ancora, con il governo dimissionario e le camere sciolte?
«Io intendo lavorare fino all’ultimo minuto disponibile, soprattutto su un tema come questo, del quale almeno si è tornato a parlare dopo decenni di silenzio».

Ma in pratica cosa pensa di fare ancora, da ministro?
«Dopo aver varato il pacchetto sicurezza nell’agosto 2006 e, un anno dopo, la legge 123, ora intendiamo procedere con l’ attuazione dell'unico dei 12 articoli della legge 123 che è in delega al governo. Sabato scorso, tanto per intenderci sul fatto che davvero stiamo facendo ogni sforzo, abbiamo incontrato qui al ministero del Lavoro le parti sociali e le Regioni, che hanno competenza in materia, e per domani (oggi, ndr) è fissato un nuovo appuntamento per discutere di diritti e doveri, rappresentanza, organismi paritetici, sorveglianza, valutazione rischi, semplificazione, coordinamento e anche della parte relativa alle sanzioni, che di fatto presentiamo per la prima volta a quel tavolo».

E riuscirete a portare a conclusione quest’ultima operazione?
«Io ho chiesto alle parti di produrre un avviso comune su due nodi come la bilateralità e gli Rls, cioè i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Auspichiamo che trovino un'intesa, altrimenti sentiremo le loro osservazioni e poi toccherà al governo impegnarsi a decidere, come del resto è stato sollecitato a fare dal Presidente della Repubblica, e sapendo anche che c’è la scadenza della delga il 31 maggio».

Speriamo tutti che riusciate a portare a termine quest’ultima missione, ma comunque non resta il rammarico di interrompere un lavoro finalmente ben avviato e importante per tutti?
«Prima di tutto io non sono affatto convinto che alle elezioni il centrodestra esca vincitore, come leggo in questi giorni. E ion ogni caso, chiunque risulterà vincitore, non si può che auspicare che prevalga il bene comune, e direi che su questa materia non vi possano essere dubbi su quale sia il bene comune. E comunque non è affatto necessario cancellare ogni cosa fatta dal governo precedente, e io ho da ministro rispettato questa convinzione. Per esempio con la legge 30: abbiamo mantenuto gli articoli “sani” e abbiamo cancellato quelli che contribuivano a creare precarietà sul lavoro e non avevano alcuna utilità per le aziende. Insomma, ci sono questioni sulle quali non ci si può dividere per fazioni e la sicurezza, la salute, la vita dei lavoratori italiani è sicuramente una di queste».

Pubblicato il: 07.02.08
Modificato il: 07.02.08 alle ore 8.06
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