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Autore Discussione: Componenti difettose per gli aerei Boeing, sette indagati a Brindisi (vergogna!)  (Letto 920 volte)
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« inserito:: Ottobre 08, 2024, 06:55:31 pm »

Componenti difettose per gli aerei Boeing, sette indagati a Brindisi
Le ipotesi di reato sono attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale e frode in commercio. Per risparmiare, sarebbero stati impiegati materiali con caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori

05 ottobre 2024

AGI - La procura di Brindisi ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini nei confronti di 7 persone e 2 società, coinvolte in un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale e frode in commercio.
Un primo e delicato filone d'indagine, curato dalla Guardia di finanza di Brindisi, riguarda la commissione di reati in forma associativa, da parte di amministratori - di fatto e di diritto - di due società brindisine attive nel settore aerospaziale, in danno della Leonardo e dell'americana Boeing, aziende leader mondiali nella produzione di aeromobili per scopi civili e militari.

Rischi per la sicurezza

Tra l'alto, è emerso che "per la realizzazione di componentistica anche strutturale dei velivoli, veniva impiegato titanio commercialmente puro invece della prescritta lega di titanio, così come le leghe di alluminio utilizzate erano difformi da quelle previste, generando un notevole risparmio sull'acquisto delle materie prime da parte delle società fornitrici. Ciò - spiega la procura del capoluogo pugliese - ha comportato la realizzazione di parti aeree con caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori, con riflessi anche sulla sicurezza del trasporto aereo".
L'indagine nasce da una precedente, svolta sempre dalle Fiamme gialle brindisine, conclusasi nel 2021 e che aveva portato al sequestro dei compendi aziendali delle due società per bancarotta, all'arresto di tre responsabili e alla denuncia a piede libero di altri quattro indagati.
I nuovi accertamenti si sono concentrati sulle forniture di componenti aeronautiche cedute dalle aziende brindisine alla Leonardo-Aerostrutture per la produzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner, aereo di punta della multinazionale americana. Le verifiche hanno portato al sequestro di circa 6 mila parti di aeroplano (cosiddette Part Number) appositamente campionate per i successivi esami qualitativi, realizzate in materiale diverso da quanto previsto dalle specifiche di progetto. Le consulenze disposte dalla procura di Brindisi e svolte da tecnici specializzati nel settore aerospaziale hanno certificato la non conformità di almeno 4.829 componenti realizzate in titanio e di almeno 1.158 componenti di alluminio.
Coinvolta anche l'Fbi
Le perizie e le indagini, condotte anche con rogatoria internazionale negli Usa, "si sono concluse - continua la procura - accertando che alcuni componenti strutturali non conformi potessero, sul lungo periodo, creare nocumento alla sicurezza dei velivoli, imponendo alla compagnia americana l'avvio di una campagna straordinaria di manutenzione degli aeromobili coinvolti. Le attività di indagine hanno visto la collaborazione fattiva, in qualità di parti offese, della Leonardo e della Boeing, grazie alle quali è stato possibile individuare le componenti aeronautiche non conformi, oltreché del Dipartimento di Giustizia americano e dell'Fbi".
Un secondo filone investigativo ha ipotizzato la commissione, "da parte della medesima compagine criminale", di reati ambientali, appurando lo sversamento in alcuni terreni della zona industriale brindisina di pericolose sostanze inquinanti derivanti dai processi chimici di trattamento delle superfici e dalla lavorazione meccanica dei metalli. L'attività, condotta dalla Squadra mobile della questura di Brindisi, ha portato al sequestro di 35 cisterne contenenti ciascuna 1.000 litri di rifiuti speciali pericolosi, e appurato lo sversamento di altri rifiuti speciali pericolosi contenuti in 12 cisterne rinvenute vuote. Gli indagati, colti in flagranza di reato, dopo aver rimosso una parte del muro di cinta tra le aree di proprietà, sono stati bloccati mentre svuotavano nel terreno altrui (della superficie complessiva di 1.960 mq) e nei pozzetti di drenaggio delle acque meteoriche, il contenuto delle 12 cisterne, pronti a svuotarne altre 5.
Inoltre, gli agenti hanno rinvenuto in un locale aziendale altre 30 cisterne, illecitamente stoccate, contenenti il medesimo rifiuto.
Ulteriori approfondimenti investigativi, condotti in sinergia con i militari della Guardia di finanza, anche attraverso sorvolo con elicottero dotato di termocamera, hanno consentito di individuare un terreno, adiacente al plesso produttivo di proprietà di una delle società incriminate, in cui gli investigatori sospettavano fossero state illecitamente sversate altre quantità di rifiuti speciali pericolosi. La successiva consulenza di natura tecnica effettuata sul terreno in questione ha permesso - secondo la procura - di "provare la contaminazione del suolo e del sottosuolo con sostanze inquinanti e nocive quali cromo, cromo esavalente, rame, zinco, stagno e idrocarburi, nonché delle acque sotterranee con mercurio, boro, antimonio, arsenico, cromo totale, nichel, piombo, cromo esavalente, rame, zinco, manganese, ferro e cloruri e, infine, della vegetazione circostante con rame, zinco e piombo". L'inquinamento avrebbe interessato il terreno sino alla profondità di tre metri, in concentrazioni largamente superiori ai limiti, previsti dalla normativa per le zone industriali.

Da - https://www.agi.it/cronaca/news/2024-10-05/boeing-aerei-componenti-difettose-indagati-brindisi-28133601/
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« Risposta #1 inserito:: Ottobre 08, 2024, 06:59:06 pm »

4 Ottobre 2024
Il fatto di domani

La giornata in cinque minuti
LIBANO, ISRAELE LANCIA 73 TONNELLATE DI ESPLOSIVO SUI BUNKER DI HEZBOLLAH. A BEIRUT FUORI SERVIZIO TRE OSPEDALI. YEMEN, TRE RAID USA SUGLI HOUTHI. L’esercito israeliano ritiene di aver eliminato “250 terroristi di Hezbollah” da quando ha avviato le operazioni nel Paese dei cedri. Beirut è stata colpita da 73 tonnellate di esplosivo, indirizzate sul bunker di al-Marija, nel quartiere Dahiyeh, definito il “principale quartier generale dell’intelligence”. Secondo alcuni media israeliani, Hashem Safieddine designato come successore di Hassan Nasrallah, si trovava nella struttura assieme ad altri ufficiali dell’organizzazione sciita filo-Iran. E a proposito di Iran, i pasdaran minacciano di colpire le raffinerie e i giacimenti di gas israeliani se lo Stato ebraico dovesse attaccare i siti nevralgici di Teheran. La possibilità di raid su obiettivi iraniani viene ancora discussa da Israele e Stati Uniti, con particolare attenzione agli impianti petroliferi iraniani per una risposta alla pioggia di missili lanciati dagli sciiti su Israele, martedì scorso. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto in Medio Oriente – due soldati israeliani sono stati uccisi, e 24 feriti, dall’attacco di un drone giunto dall’Iraq – sui raid americani per colpire gli Houthi in Yemen, ed una intervista sul tema dell’informazione.

UCRAINA, MOSCA AVANZA NEL DONETSK E KIEV COLPISCE NELLA REGIONE RUSSA DI VORONEZH. LA CACCIA DEGLI 007 DI ZELENSKY A CHI COLLABORA CON IL NEMICO. La guerra iniziata con l’invasione russa, nel febbraio 2022, prosegue seguendo, per il momento, una traccia definita. L’esercito di Mosca avanza nel Donbass e preme sull’acceleratore prima che arrivi la stagione fredda che, con pioggia e neve, metterà in difficoltà gli spostamenti. Gli ucraini hanno quasi terminato l’evacuazione dei civili da Pokrovsk, la città considerata uno snodo strategico, sia stradale che ferroviario. I combattimenti, molto intensi, si sono spostati a Selydove e a Kurakhove, sempre nel distretto di Pokrovsk. L’Ucraina risponde con i raid sulle regioni russe, stavolta un drone ha centrato il deposito di carburante a Voronezh. Ma il conflitto si gioca anche su altri piani; i servizi di intelligence ucraini (Gur) danno la caccia a coloro che reputano collaborazionisti. Sul Fatto di domani potrete leggere un approfondimento su questo tema, che riguarda in particolare due episodi. L’attentato nei confronti di Andriy Korotkyi, capo della sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che “avrebbe fornito ai russi gli elenchi dei dipendenti della centrale con i loro dati personali, indicando i cittadini con una posizione filo-ucraina” e la bomba fatta esplodere per eliminare Vitalii Lomeiko, un magistrato che a Berdiansk sarebbe passato – secondo l’accusa di Kiev – a lavorare con l’amministrazione nemica.

ALLUVIONE IN EMILIA-ROMAGNA, FIGLIUOLO FIRMA TRE ORDINANZE PER LA RICOSTRUZIONE. MA ERANO ATTESE DA FEBBRAIO. La notizia in apparenza è positiva. Tre nuove ordinanze sono state firmate dal commissario per la ricostruzione post alluvione Francesco Paolo Figliuolo, con l’obiettivo di accelerare la ricostruzione, come aveva richiesto la presidente della Regione, Irene Priolo, dopo l’ennesima catastrofe. La prima delle tre ordinanze dà il via a una serie di interventi come il ripristino della linea ferroviaria Marradi-Faenza, i ponti del Boncellino e di Sant’Agata sul Santerno, la soluzione del nodo idraulico di Modigliana, fra i torrenti Ibola, Acerreta, Tramazzo e Marzeno. Finanziate anche la progettazione del ponte della Motta e delle Grazie. La seconda ordinanza servirà a rendere più veloce l’assunzione da parte dei Comuni del personale tecnico-amministrativo, dando la possibilità di attingere a graduatorie di altre amministrazioni o di assumere con selezioni fatte solo per titoli. La terza, inserita nell’ambito del Pnrr, recepisce l’investimento di un miliardo e 200 milioni per interventi finalizzati alla gestione del rischio alluvioni e alla riduzione del rischio idrogeologico, che erano stati al centro delle polemiche nelle ultime settimane. Sul giornale di domani leggerete come questa attività del commissario non è stata proprio all’insegna della celerità; ci sono volute tre alluvioni nella zona di Faenza perché il governo si attivasse. I disagi, purtroppo, non sono finiti: nuova falla nell’argine del Lamone nella zona di Traversara.

LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Chiara Ferragni, ingiusto profitto di 2 milioni e 200 mila. I pm di Milano hanno chiuso l’inchiesta a carico dell’influencer, l’ipotesi di reato è di truffa aggravata. “Le indagini hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”. Oltre al profitto, secondo i magistrati Ferragni avrebbe ottenuto benefici non calcolabili “dal ritorno di immagine” legato alle iniziative benefiche.

Operaio investito sui binari, nuovi disagi per i passeggeri. Stamattina un incidente sul lavoro ha mandato in tilt la tratta Bologna-Venezia: secondo una prima ricostruzione, “per cause ancora da accertare, al momento dell’investimento il tecnico si sarebbe spostato al di fuori dell’area interessata dalle lavorazioni”. L’incidente ha comportato gravi ripercussioni sulla linea ferroviaria.

Bergamo, egiziano arrestato per apologia di terrorismo: inneggiava al jihad. Un cittadino egiziano di 22 anni è stato arrestato a Bergamo con l’accusa di apologia del terrorismo. L’inchiesta è iniziata un mese fa. Il giovane era molto attivo sui social, esaltando lo Stato Islamico, il martirio, la Jihad Islamica Palestinese; inoltre, aveva pubblicato anche foto personali mentre imbracciava armi. I messaggi avevano inoltre un contenuto antisemita, e ricordavano che “una volta sconfitti gli ebrei, i musulmani combatteranno i cristiani”. L’egiziano era da pochi mesi in Italia e il suo permesso di soggiorno era in scadenza.

da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-4-ottobre-2024/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=ore-19&utm_term=2024-10-04
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