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Autore Discussione: Collisione tra la transizione energetica dell'Europa e la guerra in Ucraina...  (Letto 2356 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Dicembre 22, 2022, 06:04:40 pm »



Gian-Paolo, Voxeurop
22 dicembre 2022
 
Buongiorno,
 
la collisione tra la transizione energetica dell'Europa e la guerra in Ucraina sta creando paradossi a volte sorprendenti. Forse quello più evidente è che per liberarsi dal gas russo che alimenta le loro centrali elettriche e scalda le loro case gli europei hanno accelerato il ricorso alle energie rinnovabili, cercando allo stesso tempo febbrilmente di rifornirsi di metano. Sono stati aiutati dalla potente lobby del gas, che sta promuovendo il gas naturale liquefatto – una soluzione destinata a essere temporanea ma che vuole rendere permanente, come riferisce Phoebe Cooke in DeSmog, nella prima parte di una serie che proseguiremo nelle prossime settimane.
 
Se c'è un europeo che l’aumento del costo delle bollette ha reso felice è Daniel Kretinsky. Soprannominato "la Sfinge", il discreto magnate ceco ha basato la sua fortuna sul quasi monopolio del trasporto e della distribuzione del gas russo in Europa centrale – un'attività che gli ha permesso di diversificarsi mantenendo una certa opacità, e che non sembra aver risentito della guerra, rivelano Lukáš Diko e Gaby Khazalová nella loro inchiesta per Deník Referendum e il Centro Investigativo Ján Kuciak.
 
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Come la lobby del gas tiene la Germania agganciata con la scusa dell’indipendenza dalla Russia
Phoebe Cooke - DeSmog (Londra)
 
Nel tentativo di liberarsi dal giogo del gas russo, la Germania rischia di trovarsi incastrata nei giochi delle lobby del GNL (gas naturale liquefatto) che, sulla spinta della guerra, stanno costruendo infrastrutture non solo costose, ma perenni, che minacciano di lasciare il paese dipendente dai fossili ancora a lungo. Inchiesta del media canadese DeSmog.
 
Il gas russo e i ricchi affari di Daniel Křetínský, la “Sfinge” ceca
Lukáš Diko, Gaby Khazalova - Centro Investigativo Ján Kuciak (Bratislava) - Deník Referendum (Brno)
 
Daniel Kretinsky è il quarto uomo più ricco della Repubblica Ceca e ha creato il suo impero grazie al controllo di una delle porte d'accesso al gas russo in Europa. Attraverso accordi finanziari tanto abili quanto opachi, sembra che abbia messo al riparo le sue partecipazioni a Cipro e in Lussemburgo in settori come l'energia, la posta, lo sport e la distribuzione. L’inchiesta congiunta di Deník Referendum e del Centro investigativo Ján Kuciak.
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Come proteggere la democrazia europea dopo il Qatargate?
Lola Avril, Emilia Korkea-Aho, Antoine Vauchez
 
La vicenda di corruzione presunta nel parlamento europeo svelata di recente dimostra che le istituzioni europee sono ancora troppo esposte a questa piaga e che gli attuali strumenti di autoregolamentazione e di trasparenza non sono sufficienti. È ora di reagire, suggeriscono tre giuristi esperti.
 
La vignetta della settimana
 
Parentesi storica per la biodiversità
Maarten Wolterink - Cartoon movement (Amsterdam)
 
 
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Perché monetizzare la biodiversità è un pessimo affare per l’Europa
Emanuela Barbiroglio
 
 
Mentre si svolge a Montreal la conferenza COP 15 sulla biodiversità, diverse organizzazioni ambientaliste e finanziarie spiegano perché l'Europa non dovrebbe sostenere la cosiddetta "economia positiva per la natura", che si basa sulla compensazione della perdita di biodiversità, e dovrebbero invece abbandonare l'”approccio imperialista” alla natura, riferisce Emanuela Barbiroglio.
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Elegìa della libertà di stampa nella Grecia delle intercettazioni
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Nel novembre 2021 il giornalista greco Stavros Malichudis è stato spiato dai servizi segreti ellenici. A distanza di un anno, e mentre Reporter Senza Frontiere colloca la Grecia ultima in Europa per la libertà di stampa, racconta la situazione dell'informazione nel suo paese.

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