Il Digital Service Act dell'Unione europea può essere il “global golden standard” per regolamentare Facebook e altre piattaforme digitali, ha detto ieri Frances Haugen in un'audizione davanti a diverse commissioni del Parlamento europeo. Specialista di algoritmi, Haugen è l'ex impiegata di Facebook che ha svelato al mondo alcune delle pratiche del colosso di Mark Zuckerberg. Sul Foglio Cecilia Sala spiega che Haugen è sbarcata in Europa con il suo progetto a tavolino contro Zuckerberg.
Davanti al Parlamento europeo Haugen ha ribadito le accuse che aveva lanciato davanti al Congresso americano. “Sono qui oggi perché so che i prodotti di Facebook danneggiano i minori, alimentano le divisioni, indeboliscono le nostre democrazie e molto più”, ha detto Haugen. “La dirigenza della società sa come rendere Facebook e Instagram più sicuri, ma non farà i necessari cambiamenti perché ha messo i suoi immensi profitti prima dei cittadini”.
Secondo Haugen, “le conseguenze sono gravi. Le piattaforme di Facebook danneggiano la salute e la sicurezza delle nostre comunità e minacciano l'integrità della nostra democrazia”.
Il Digital Service Act (DSA) e il Digital Market Act (DMA) sono le due proposte legislative destinate a costruire il nuovo quadro legale per le piattaforme digitali che vogliono operare nell'Ue. Dopo la proposta della Commissione di fine 2020, i negoziati stanno per entrare nella fase decisiva. Sia il Parlamento europeo sia il Consiglio dell'Ue stanno adottando le loro rispettive posizioni, prima di avviare i negoziati tra di loro. "L'Europa è seria sulla regolamentazione di quello che assomiglia a un Far west digitale", ha detto ieri il commissario Thierry Breton, dopo un incontro con Haugen.
L'obiettivo è arrivare a un accordo entro la fine della presidenza francese dell'Ue nel primo semestre del 2022. La testimonianza di Haugen potrebbe far pendere l'ago della bilancia verso chi chiede paletti molto stretti per le piattaforme. Di fronte a Facebook “la democrazia deve intervenire e fare nuovi leggi”, ha detto Haugen: “Il DSA ha il potenziale di diventare il global gold standard. Può ispirare altri paesi, incluso il mio, ad adottare nuove regole per salvaguardare le nostre democrazie”. Ma, secondo Haugen, “la legge deve essere forte e la sua applicazione ferma. Altrimenti perderemo questa opportunità unica in una generazione di allineare il futuro della tecnologia e della democrazia”.
Da questo punto di vista, “il DSA ha un potenziale enorme”, perché “non cerca di cancellare il problema. Mantiene un approccio neutrale sul contenuto”, ha spiegato Haugen. Tuttavia ci sono tre punti critici: Facebook non può restare giudice di sé stesso, c'è il pericolo di falle nel sistema e non si possono esentare i media dal DSA. Non tutto è perfetto nel progetto dell'Ue. L'ex dipendente di Facebook ha insistito per misure più serie sulla pubblicità mirata. Haugen ha anche detto che sarebbe sbagliato affidare alle autorità nazionali dei 27 stati membri, invece che a un'autorità centrale come la Commissione, il compito di applicare le regole del DSA. Nel mondo ci sono “pochissimi esperti di algoritmi”: affidando questo compito a 27 stati membri “non si ha massa critica”. Infine, Haugen ha lasciato intendere che altre piattaforme che vengono prese di mira dal DSA – come Twitter e Google – si comportano in modo molto più corretto di Facebook con sistemi più solidi in termini di controllo dei contenuti e sicurezza.
Davanti al Parlamento europeo, Haugen ha parlato anche di Metaverse, il progetto di realtà virtuale annunciato recentemente da Zuckerberg, che ha portato al cambio di nome da Facebook a Meta. "Sono molto preoccupata" perché a Facebook "vogliono dare priorità a espandersi e ingrandirsi invece di finire quello che hanno costruito, assicurandosi che sia sicuro e responsabile", ha spiegato Haugen: "Il fatto che possano permettersi 10mila ingegneri per fare videogiochi quando dicono di non potersi permettere 10 mila ingegneri per lavorare sulla sicurezza lo trovo inaccettabile e incosciente". Uno dei problemi con il metaverso è che "ti devi esporre molto di più" e Facebook "ha dimostrato che mente ogni volta che è utile per loro". Secondo Haugen, "l'idea di riempire case e uffici di sensori di una società che non è trasparente è una pessima idea".
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 9 novembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
Da -
https://mailchi.mp/ilfoglio/dsa-global-golden-standard-contro-facebook?e=fbfc868b87