Il metodo Draghi è restituire centralità alle istituzioni.
Arlecchino:
CHE PESO RIFARE L'ITALIA. AVANTI!
Nel dopoguerra sui socialisti la responsabilità della Repubblica . Oggi la responsabilità per la Nuova repubblica e per la sua riforma socialdemocratica
In uscita il nuovo numero dopo le Presidenziali
E' in uscita il nuovo numero del nuovo anno. E' un numero doppio, come annunciato per tempo, per osservare e riflettere sulle elezioni per il Quirinale che si preannunciavano, come sono effettivamente state, un finale traumatico del sistema politico: dei partiti, del maggioritario, del bipolarismo, ma anche della necessità di superare il ricorso alla supplenza - anche se competente - di leadership politiche che con il declino di questi 30 anni sono del tutto scomparse.
Ci si domanda, in sostanza, se un virus di "meningite politica" abbia colpito tutti i leaders di oggi. La spiegazione è più semplice e concreta. La riassumo in due parole: é un declino corporale. Mi spiego. I Padri fondatori hanno sofferto sul proprio corpo la lotta per la Libertà e una Repubblica per la Nazione, con la prigione, le persecuzioni, l'esilio, la morte, la fame. Dopo la Liberazione, al di là delle battaglie ideologiche e politiche, un sentimento di quanto fosse prezioso il radicamento sociale per le nuove istituzioni repubblicane era un sentimento comune e condiviso, persino fisicamente, prima ancora che politicamente, da tutti al di là delle ideologie.
La seconda generazione è stata quella dei discepoli, i giovani cresciuti con tali ascendenti e maestri di vita, prima ancora che di politica, essendo le due cose una cosa sola. Esistenzialmente e moralmente. Via via le generazioni si sono succedute e dopo la fine dalla prima repubblica e la secessione tra istituzioni rappresentative e sovranità popolare, la giovane classe ha fatto un testa-coda, cresciuta in ufficio ha guardato più al capo che nomina e non all'elettore, ormai allontanato dalla partecipazione. Di qui la crisi finale dei partiti come assi verticalizzati e impenetrabili. Nelle istituzioni cià a comportato una loro privatizzazione: la frattura tra rappresentanza e società si è progressivamente allargata a vantaggio di una autonomia del ceto politico che è diventato infine un "ceto sociale" autoreferenziale, "dominante" come previde Carlo Rosselli.
Questo non è populismo, ma descrive la causa del populismo. il quale non sa governare poiché si alimenta a sua volta di un ulteriore declino di cultura politica avvenuto anche dalla parte opposta, nell'elettorato. Che come se niente fosse, esso considera il non voto una scelta come un'altra, nemmeno di protesta ma di pura inutilità. Un classismo del "nuovo ceto dominante" che ha privatizzato le istituzioni pubbliche ha determinato un generale qualunquismo verso la coscienza della "Repubblica come cosa propria" (Mazzini) perché cosa propria non è, privata di fisiologia vitale tra stato e società dove lo Stato dovrebbe essere lo strumento maggiore dell'autogoverno.
La politica repubblicana rinascerà dalla questione sociale e da una nuova generazione di istituzioni sociali che daranno agibilità ad un ritorno dell'esercizio dal basso della rappresentanza di interessi da parte dei cittadini. Sarà compito di una nuova elites democratica trasferire questa rinnovata buona abitudine a "votare per decidere", nel campo delle istituzioni politiche, oggi svuotate di un legame sociale concreto e attivo, non liturgico, con il radicamento sociale indispensabile alla loro stessa legittimazione. (In proposito, bene e meglio questo afferma Sabino Cassese).
I partiti non si autoriformeranno. La volontà del Presidente Giuliano Amato di stabilire una collaborazione tra Corte Costituzionale e Parlamento (vedi la Stampa del 31 gennaio), è un metodo che può portare frutto anche con stimoli vincolanti ad un ritorno, in qualunque modo, alla rappresentanza sociale delle istituzioni politiche. Solo così, col tempo, rinascerà una classe politica radicalmente nuova. Facendo i compiti.
Tertium non datur, scorciatoie non esistono.
Dalla questione sociale si risolve la crisi istituzionale.
È diritto alla rivoluzione socialdemocratica per la ricostruzione della repubblica.
S.car.
Da - avanti
Arlecchino:
• Riflessioni di un vecchio Darwin.
Molti pensieri sulla crisi della politica.
Forse fu un errore, col senno di poi, sciogliere i grandi partiti storici dalla DC, al PSI, al PRI, il PLI, PSDI. Si è sciolta la connessione fra idee e prassi politica, perché anche quei partiti evolvevano, si passò da Tambroni al centro sinistra di Moro e Nenni, La Malfa, Malagodi. Per il PCI fu storia diversa, evolse verso il DS, non si sciolse ma confluì in un progetto più grande, nel rispetto delle idee di riferimento. Ora ci lamentiamo che mancano riferimenti politici certi ed i populismi si sono rafforzati. Attendendo che il M5S si evolva dal giacobinismo populista ad una vera proposta politica, attendendo che la sinistra del PD abbia il coraggio di trovare un pensiero comune di azione di GOVERNO, che tutti insieme, con il PD e forse Azione, si siedano intorno ad un tavolo virtuale per formulare una azione vera di governo, che sicuramente sarebbe di guida nella evoluzione del Paese. La supplenza dei civil servant è utile in queste crisi, indispensabile, ma deve essere una risorsa che solo eccezionalmente può rappresentare l'unica guida per il Paese. Purtroppo, una parte del centro sinistra ha preso una via autoreferenziale, di estremismo di centro, più adatta costruire un polo conservatore liberale, proprio delle grandi democrazie, se vorrà scegliere il ruolo del dialogo con l'altra forza aggregante possibile, magari con una evoluzione della Lega. "Il senatore milanese rilancia un progetto che nell'estate scorsa aveva tentato di portare avanti senza grande successo. Ma lo fa in un momento completamente diverso, prendendo le distanze proprio da Meloni e tentando di arginare la fuga dei centristi. "Solo un nuovo contenitore politico delle forze di centrodestra, a cominciare da quelle che appoggiano il governo Draghi, può agire in modo incisivo. Il nostro modello può essere quello del Partito Repubblicano americano"." Una operazione non diversa da quella compiuta dal centrosinistra? Vedremo. Un passaggio di mano verso Giorgetti?
Da Fb del 1° febbraio 2022
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