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Conservatorismo contro progressivismo
E' meglio il progresso o la conservazione?

CONSERVATORI o PROGRESSISTI?

Assisto scandalizzato ai quotidiani dibattiti, alle cronache, ai comunicati dei vari partiti.

Osservo con indignazione che i temi di cui si dibatte in ogni luogo (TV, Radio, WEB) riguardano le schermaglie dei vari personaggi di spicco, gli uni contro gli altri, e per i quali i temi non sono sui problemi reali che andrebbero affrontati e risolti ai vari livelli, ma ostinatamente sulla battaglia tra le varie bandiere partitiche.

In sostanza si parla SOLO di partiti e MAI di POLITICA!

Ovviamente gli scontri più evidenti sono tra due schieramenti che, in modo comunque ambiguo, si definiscono "di destra" o "di sinistra".

Già Giorgio Gaber si chiedeva ma cos'è di destra e cos'è di sinistra?
Oggi continuo a chiedermelo pure io.

In linea teorica si dovrebbero definire di destra quei partiti che sono conservatori e di sinistra quelli progressisti.

Se queste fossero le due posizioni a confronto i partiti dovrebbero sfidarsi a suon di discussioni sui vari provvedimenti urgenti o di lunga durata, stabilendo quando e cosa decidere per il progresso e quando e cosa sia meglio per la conservazione.

Allora riflettiamo su cosa diavolo significhino queste due parole così importanti e come si dovrebbe affrontarle nella realtà.
"è conservatore un uomo politico affezionato ai mali esistenti, da non confondersi col progressista che invece aspira a rimpiazzarli con mali nuovi" (Ambrose Bierce) Spiritoso!

Linea conservatorismo contro progressivismo.

Chi sono i CONSERVATORI?
Si dice che è "conservatore" chi desidera siano applicati questi principi:
1) si protegga il territorio da invasioni straniere (nazionalismo)
2) si mantenga una struttura sociale piramidale, magari con un solo uomo in testa e con pieni poteri (autoritarismo)
3) si applichino leggi che proteggano le produzioni locali e nazionali, il proprio mercato
4) si usi particolare rispetto per la tradizione, lingua, famiglia e religione
5) si ostacolino progetti utopistici di società perfette e di mutamenti troppo radicali e progressisti
6) si rispettino al massimo le libertà individuali
7) non si dia spazio a qualsiasi programma di carattere riformista o rivoluzionario, se non con molta cautela
8) si difenda l’esistente, nella presunzione che ciò che esiste, per il semplice fatto di esistere, è ”buono” [secondo una certa corrente: perché è stato voluto così da Dio]

Linea conservatorismo contro progressivismo

Chi sono i PROGRESSISTI?
Si dice che è "progressista" chi invece desidera siano applicati questi principi:

1) chi sostiene la necessità di accelerare il progresso, cioè l’evoluzione della società, nell’ambito politico, sociale ed economico, e si comporta e agisce di conseguenza
2) chi è favorevole ad una società globalizzata, uniformizzata, multietnica
3) chi sostiene il consumismo per rafforzare sempre di più il profitto
4) chi è favorevole alla medicina d'avanguardia, a prescindere dalla sua moralità
5) chi proclama la necessità di continue riforme delle leggi, introducendo sofisticazioni burocratiche
6) chi vede di buon occhio l'evoluzione industriale, da quella attuale ad una più moderna, più utile, meno inquinante e meno stressante, favorendo al massimo il virtuale e il digitale in tutte le salse, fino alle bistecche fatte di chimica.

Queste più o meno le differenze tra l'una o l'altra posizione, mentre, secondo me, sarebbe saggio e giusto essere:

"conservatori-moderatamente-progressisti"
Perché non è l'uno o l'altro atteggiamento errato o l'unico ad essere giusto e perseguibile, ma è l'eccesso dell'uno o dell'altro o la carenza dell'uno o dell'altro ad essere sempre sbagliato!
In ogni problema si presenta questo dilemma.
E' giusto essere progressisti sull'immigrazione? Aprire lo porte a chiunque voglia venire in Italia? Senza regole, senza freni e filtri, senza progetti che aiutino i sofferenti nei loro paesi, e via dicendo?
Un eccesso su questo tema creerebbe situazioni intollerabili e si perderebbe il valore delle buone tradizioni e della propria cultura, oltre ad un certo senso di sicurezza.

Il marxismo è sbagliato, così come lo è il conservatorismo, ma in ognuno esistono elementi di verità.

Giusto sapere l'inglese, ma non giusto cacciare una parola in inglese ogni tre parole in italiano. Si perde la nobiltà del nostro linguaggio e della nostra storia letteraria e si perde la capacità di capire bene la propria lingua.
Giusto conservare le parti nobili della nostra Costituzione, ma tante parti sono vecchie, facevano parte di un particolare periodo storico e sarebbero da cambiare.
Giusto rispettare le scelte individuali di tipo sessuale, ma non è giusto arrivare a farne un modello di vita da incoraggiare o imitare.
Giusto accettare il progresso tecnologico, ma frenando certi settori che hanno l'unico scopo di eliminare le prestazioni umane per trarre maggiore profitti. Se tutti i lavori li facessero i robot all'Uomo cosa resterebbe da fare? Il lavoro nobilita e fa da equilibrio tra diritti e doveri. E' sacro, ma era giusto eliminare le catene di montaggio, per esempio, o utilizzare robot per disinnescare le bombe.
In ogni cosa si presenta questo problema, per cui è molto difficile restare in equilibrio; è un tiro alla fune!

Conservatorismo contro progressivismo
Certamente a questo compromesso non ci stanno i partiti perché anziché convergere tutti verso un centro equilibrato, ovvero la moderazione tra progresso e conservazione, tendono ad estremizzarsi, giocando con le debolezze umane per i propri fini elettorali.
Alla fine della storia questa è la mia posizione che mi porta ad essere sempre in imbarazzo verso fascisti o comunisti, ma anche verso "democristiani" che pur stando al centro non hanno certo agito con la massima saggezza quando governavano!

In ultima analisi, però, quando mi si domanda se sono di destra o di sinistra io non rispondo che non sono né l'uno né l'altro, cadendo nel classico "qualunquismo".
Oggi rispondo che sono sia di destra che di sinistra, dipende dai casi, giudico e scelgo di volta in volta!

Enrico Riccardo Spelta
(Gennaio 2020)
Da - https://www.settemuse.it/costume/conservatore-o-progressista.htm

Admin:
DA BRUXELLES ALLARME RECOVERY
 
 
Corrispondenza di Tobia Piller per la Frankfurter Algemein Zeitun
 
UN PIANO DI DISTRIBUZIONE CLIENTELARE
LE BOZZE GIA'RESPINTE TRE VOLTE IN EUROPA
 
Di Stefano Carluccio

Falso che le tre revisioni del Plan italiano siano state aggiornate nei mesi scorsi per venire incontro alle esigenze emerse dalle componenti della maggioranza, IV in primis. Falso.
Le tre versioni del PNNR italiano sono state presentate tre volte a Bruxelles
in via riservata e per tre volte Bruxelles le ha rimandate al mittente, a Roma.
Tre bocciature di cui non si è detto nulla, parlando sempre e solo di "adeguamenti" interni al governo.
Lo rivela bene un commento apparso sulla Faz il 13 gennaio scorso durissimo verso l'esecutivo in carica. “Purtroppo - si nota - questo Governo, oltre alla gestione di crisi intorno alla pandemia del Coronavirus, non ha prodotto niente che punta verso il futuro”. Giudizio netto anche sul premier: “Conte voleva distribuire i soldi di Bruxelles secondo criteri politici e clientelari. Ma così, l’Italia mancherebbe l’obiettivo del Fondo Recovery, che dovrebbe spingere verso riforme e crescita addizionale. Ma i politici italiani guardano già verso i prossimi appuntamenti elettorali, probabilmente 2022, al limite nel 2023. Per questi, tanti vorrebbero comprare voti con soldi europei. A questo punto sembra meglio, di togliersi le tentazioni di questo genere con una elezione veloce – nella speranza, che dopo si arrivi ad un Governo più lungimirante”.

Chi scrive è Tobias Piller, da anni corrispondente dall'Italia della Frankfurter Algemein Zeitung, uno dei più importanti giornali tedeschi: e  nota che piuttosto di un governo che sforna documenti come il PNRR per altro in una confusione politica totale sarebbero auspicabili proprio quelle elezioni che secondo Conte e la sua maggioranza dovrebbero terrorizzare l'Europa. Invece a terrorizzare di più sono proprio Conte con questa maggioranza. Lo spiega bene e con il distacco necessario l'autore di quel corsivo abituato da anni a vederne di tutti i colori. E rende bene la delusione provata in Germania dalla lettura di quel documento parolaio e mai operativo che è il piano italiano.
“Faccio un esempio di come dovrebbe essere: un nuovo sistema di trasporto locale, con la descrizione dei treni che ogni 15 minuti partano da Frosinone, da Viterbo, da Orte, da Palestrina, da Civitavecchia per raggiungere il raccordo di Roma dove si cambia e si prende la metropolitana portata fin lì, privatizzando e mettendo in gara la gestione della metropolitana e delle linee di treno locale, saremmo davanti a una cosa seria. Che dovrebbe avere le date e le cifre indicate per ogni passaggio necessario. Quello è un piano organico che rispetterebbe le condizioni del Recovery Fund. A questo punto puoi anche dire che il progetto si inserisce nella linea green, o in quella sulla digitalizzazione. Ed è una cosa seria”. Ma nel piano italiano non esiste. “Quello che ho trovato nel documento governativo”, spiega ancora Piller, “è al massimo che con i soldi Ue si comprano nove autobus e non si cambia nulla, si va avanti con le tue linee in perdita e i trenini dissestati. Non c'è nulla di organico”. E i tedeschi perdono la pazienza, come accadrà in tutti gli altri paesi frugali.
“Oggi”, aggiunge Piller, “sulla Faz in prima pagina è apparso un editoriale molto tagliente sull'Italia. In questo paese si raccontava che le cose non andavano per colpa di Europa e Germania che stringevano i cordoni della borsa. Oggi invece piovono sull'Italia 209 miliardi, una somma gigantesca. Nessun altro paese ha di più. E cosa accade a Roma? Che la coalizione al governo si sbrana per spendere quei soldi in modo clientelare. Adesso il problema ce l'ha l'Europa: come fa a giustificare questo grande debito comune che si è caricata sulle spalle per un paese che ha queste distorsioni?”.
In conclusione, se questo è il governo "europeista" ci pare di poter concludere con evidenza che per complicare le cose in Europa non serve essere populisti.

Da - Avanti!
avanti@centrobrera.it

Arlecchino:
Filippo F.
Se posso dire la mia, la cosa è ancora più banale e più grave.

C'è un apparato sopravvissuto (e collaterale) sotto mentite spoglie al PCI che comprende valori immobiliari, mobiliari, atti notarili e miriadi di fondazioni (uno storico che volesse cimentarsi in questa descrizione rischierebbe grosso e soprattutto non ci si raccapezzerebbe). Proprietà immobiliari dove due dozzine di persone fisiche (esempio concreto) si intestano FINO ALLA MORTE dal notaio beni sparsi sul territorio e disomogenei la cui fruizione è opaca e riemerge carsicamente a seconda della linea politica del partito (o simulacro di partito).

Beni, si badi, talvolta di nessuna o pochissima utilità di mercato ma che rappresentano moneta di scambio politica in un grande gioco di ruolo che nasconde soprattutto grande confusione mentale, fatta di vocazione rivoluzionaria sbiadita e anastatica (rivoluzionaria si intende bolscevica, sovietica) soffritte nel fumo delle salamine e nel sudore delle ascelle della balera di mazurka. Funzionari ignoti ai più che entrano nelle sedi di partito, relegati in mansardine nascoste ma di cui sono a tutti gli effetti i proprietari locatori. Bilanci annuali delle federazioni dove tutto è inintelligibile, foss'anche per confusione mentale e opacità trasmessa senza dolo.

Ai Gori, ai Sala, a coloro che raccoglieranno la voglia di cimentarsi con questa realtà dico: FUGGITE. Ma se proprio insistono suggerisco una fondazione sulla tabula rasa con divieto specifico di interazione politica e/o amministrativa con queste realtà.
Tra l'altro private di un valore economico altrimenti inesistente quelle stanze polverose e malsane probabilmente si avvieranno verso l'unica funzione loro residua: demolizione con acquisizione da parte del demanio.
Su questa confusione si innesta l'indifferenza e la confusione programmatica, che è un portato

Da Fb del 25 febbraio 2021

Admin:
Nella Revisione del Sistema Sanitario Nazionale (quando Speranza si deciderà) due sono i mondi, dell'universo Salute, da valorizzare al massimo:

1) portare il cittadino ammalato o coloro che necessitano di prevenzione e cura, al centro dell'interesse di ogni specialista utile per monitorare i suoi valori problematici e le conseguenti condizioni fisiche e mentali. Senza sballottarlo come fosse una palla da tennis da uno specialista ad un altro e senza usarlo come merce di scambio tra sanità pubblica e sanità privata convenzionata.
La Sanità privata deve essere utilizzata, nell'interesse concreto del Cittadino ammalato o paziente a loro affidato, a ragion veduta nel caso specifico.
Normalmente l’equipe della sanità pubblica che prende in cura il paziente deve seguirlo sino alla guarigione, o altro, in costanza di rapporto squadra di medici - malato.

2) Portare da subito a tutto il personale sanitario, di oggi livello e specializzazione, i benefici economici e morali della meritocrazia applicata al quotidiano rapporto con i pazienti e con il rinnovato Sistema.

Discriminare per meriti riconosciuti, dovrà essere l'unica pratica diversificante ammessa tra addetti "differenti" ma uniti nell'impegno per la migliore riuscita del Sistema.

ggiannig
23 marzo 2021 io su Fb

Arlecchino:
Tre marchi di valore mondiali, Fiat, Alfa Romeo e Lancia, sacrificati da incapacità manageriali, stupida mondanità improduttiva usata come galleggiante, morte prematura di un grande manager.

Oggi hanno la possibilità di risorgere ITALIANE di produzione.

Lancia Delta, Alfa Giulia, sono miti nei cuori di molti automobilisti di nobile rango popolare.

Panda è una vecchia baldracca amatissima e modesta.

La 500 agghindata di continuo, ma senza un nome alla sua altezza, è ancora zitella.

La Giulia l'amante per sempre, dalle belle prestazioni e dai ricordi giovanili più degni.

ciaooo

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