MEDITERRANEO.
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Israele terrà la quarta elezione in due anni mentre la crisi politica continua | Israele | Il guardiano
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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
10:18 (9 ore fa)
a me
https://www.theguardian.com/world/2020/dec/22/israel-barrels-towards-fourth-election-within-two-years?ref=nl-rep-a-bgr
Admin:
Se perdiamo lo Stretto di Sicilia
Limes Premium <sito@limesonline.com> Annulla iscrizione
13:22 (4 ore fa)
A me
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Care abbonate e cari abbonati,
"Lo Stretto di Sicilia è stato raggiunto dai venti della competizione geopolitica che spazzano da tempo ogni quadrante del Mar Mediterraneo.
In questo imbuto marino rovesciato con testa sull’arcipelago maltese e strozzatura incastonata fra Mazara del Vallo, in Sicilia, e la penisola di Capo Bon, in Tunisia, attori regionali e potenze esterne competono ormai apertamente per la primazia e per irradiare la propria influenza sulle terre attigue.
Dalle sabbie libiche fino ai massicci tunisini, senza dimenticare i giganti nordafricani di Algeria ed Egitto – traballanti su terra eppure accomunati dalla medesima volontà di compiere una storica torsione marittima.
Nel mezzo c’è l’Italia, con la sua proverbiale introversione terragna, che fatica a cogliere il senso delle partite strategiche circostanti.
Così l’ampio spazio di mare antistante i nostri confini meridionali può trovare posto nell’elenco delle aree critiche del Mediterraneo, comprendenti la Zee algerina a ovest, l’accordo turco-tripolino a sud-est di Creta e le acque del Levante a est. Con il risultato nient’affatto secondario di spostare sempre più verso la costa della Sicilia la faglia fra il mondo civilizzato di Ordolandia e le aree instabili o in aperto conflitto di Caoslandia. E con conseguenze dirette sull’equilibrio di potere nei flutti e sulla nostra sicurezza.
L’Italia vive da sempre un rapporto tribolato con questa porzione di Mar Mediterraneo, passaggio inaggirabile per ogni genere di collegamento marittimo fra i poli di Gibilterra e di Suez stante la peculiare conformazione assunta dal «mare fra le terre» in questo preciso punto di passaggio. Qui transitavano le grandi rotte commerciali e imperiali del passato, come la miriade di connessioni locali dei giorni nostri, senza dimenticare la giugulare che bipartisce il Medioceano per connettere i sistemi dell’Atlantico e dell’Indo-Pacifico.
Benché perno naturale della regione, il nostro paese non ha mai controllato appieno il suo canale meridionale, pur sovrastandolo fisicamente e avendogli prestato il nome della sua isola maggiore per battezzarlo come è più diffusamente noto. Nessun governo italiano dai tempi dell’Unità ha saputo mettere a sistema il possesso dei principali gruppi di isole dell’arcipelago siciliano per trasformare lo Stivale nell’egemone locale. Marchio indelebile della nostra difficoltà a pensare il mare.
È un’anomalia su cui conviene riflettere e che ha diverse cause, di tipo storico, culturale e strategico, ma che chiarisce in modo lampante l’effettiva taglia geopolitica che ci compete, specialmente in ambito marittimo..."
Oggi #IdeaLimes è un'anticipazione da L'Italia al fronte del caos, il numero in edicola venerdì prossimo ma già disponibile sul nostro sito. Il suo curatore Alberto de Sanctis illustra l'instabilità che minaccia lo Stretto di Sicilia, area di gravitazione fondamentale degli interessi marittimi italiani. L'articolo prosegue qui.
Buona lettura
Niccolò Locatelli
Coordinatore di Limesonline
Admin:
Ottobre 2021
La Trieste di oggi!?
Tutto quadra, si prende un pretesto superato e flebile,
lo si inserisce in un contesto favorevole allo sfascio,
lo si alimenta di persone portate da distanze, che nulla hanno a che fare con i portuali,
i portuali si allontanano dai loro sindacati,
si aggiungono le preghiere di alcuni di loro, e il minestrone Pro-Caos è bollito.
Inoltre, a Trieste si vota, tutto perfetto per lo Sfascismo organizzato.
ggiannig ciaooo
Arlecchino:
Emanuele F. (reagisce ad un post su Fb)
Marilena L.
… non fu ammazzato per motivi ideologici? No, ma certo, fu ammazzato per il taglio dei capelli, da un appartenente al movimento Barbieri Anarchici. E poi signora lei vuole raccontare a me che Rabin non era comunista? Ma esattamente lei con chi immagina di parlare?
Io sono cresciuto nel Movimento Hashomer Hatzair, movimento sionista socialista, ho fatto la mia alià in Israele, in un Kibbutz del nord della Galilea, parlo e leggo in ebraico, ho militato nel Mapam, ho partecipato a molti congressi sionistici quando Rabin era primo ministro e secondo lei ho bisogno che lei mi dica che Rabin non era comunista, ma da quale pianeta scende esattamente signora?
Nessuno ha mai definito Rabin comunista, né in Israele ne fuori, Rabin come Peres, con entrambe dei quali ho collaborato ai tempi della mia attività sionistica nei congressi, erano fieri laburisti, non capisco chi possa affermare il contrario.
Quanto all’assassino di Rabin, Amir era stato in contatto con attivisti del gruppo di destra "Eyal", come dimostrato dagli atti processuali, guidato dal compagno di studi Avishai Ravid.
Il gruppo "Eyal" derivato dal movimento violento radicale, dichiarato illegale in Israele e anti-arabo Kach, fondato dal defunto rabbino Meir Kahane.
Non c’è nessuna strumentalizzazione di nulla, c’è chi ha studiato il processo e chi no.
Rabin fini inviso da chi si opponeva al processo di pace di Oslo, in un clima nazionale di scontro durissimo.
Da Fb del 25 dicembre 2021
Admin:
L'incontro tra Erdogan e Draghi ci ricorda perché la crisi può diventare una grande opportunità
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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
mer 6 lug, 16:06 (19 ore fa)
a me
https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/07/06/news/l-incontro-tra-erdogan-e-draghi-ricorda-all-italia-perche-la-crisi-puo-diventare-una-grande-opportunita--4188389/
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