LA-U dell'OLIVO
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Autore Discussione: Dal patto con Zingaretti nasce un nuovo centrosinistra. (ma di che tipo?)  (Letto 5624 volte)
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« inserito:: Agosto 14, 2020, 12:23:05 pm »

Dal patto con Zingaretti nasce un nuovo centrosinistra. Ma adesso Conte è più debole | Rep

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« Risposta #1 inserito:: Agosto 14, 2020, 12:29:09 pm »

La svolta di Di Maio che cambia il M5S. Sì alle alleanze: “Evolversi è giusto” | Rep

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« Risposta #2 inserito:: Agosto 15, 2020, 04:10:46 pm »

L’alleanza Pd-M5S: La fragilità della fase due | Rep

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« Risposta #3 inserito:: Agosto 15, 2020, 04:29:03 pm »

L'estate del nostro scontento - Partito Democratico

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« Risposta #4 inserito:: Agosto 18, 2020, 11:39:48 pm »

Alleanze e sondaggi positivi. Il Pd sogna il 4-2 alle Regionali | Rep

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« Risposta #5 inserito:: Agosto 20, 2020, 11:17:25 pm »

M5S e Pd, l'intesa non c'è. A vuoto l'appello di Conte | Rep

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« Risposta #6 inserito:: Agosto 24, 2020, 09:09:39 pm »

Arturo Infante Il discorso era un po' più ambizioso.

Il PD non voleva essere una semplice "alleanza" fra DS e Margherita. Doveva essere un luogo politico di elaborazione di una nuova cultura, doveva essere il luogo di confronto per una nuova elaborazione. Lo è stato? No. Subito al confronto ed alla elaborazione si è sostituito la divisione e lo scontro, non fra idee ma fra gruppi e leader. Il tutto aggravato dalla realtà in cui gruppi di potere locali, che usavano i leader a proprio uso e consumo, avevano il reale controllo del partito, come i feudatari nel feudalesimo. Rimane la mia amara analisi del 2008, quando crollò il sogno dell'Ulivo. 9 segreterie in 13 anni. Veltroni fu buttato giù in 2 anni e anche se Bersani e Renzi sono durati quasi 4 anni a testa il partito è stato sempre un guerreggiare e non per semplice sopravvivenza delle idee originarie. Fra i sostenitori di una visione diversa e più unitaria possiamo citare Franceschini, Marino e la prima guardia ulivista, ma sempre osteggiati dai ras locali. Pensiamo che i due ultimi segretari eletti alle primarie, prima di Zingaretti, sono andati fuori in direzioni opposte. C'è un problema serio che non può essere risolto con azioni sulla direzione e la segreteria ma nel corpo territoriale del partito. Il leaderismo ha fatto il resto.

Da – Arturo - da Fb del 22 agosto 2020.
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« Risposta #7 inserito:: Agosto 24, 2020, 11:41:01 pm »



23 Ottobre 2016

Luca Sofri

Una parte di campagna per il No – una parte, ho detto “una parte” – sembra aver capito e adottato i metodi populisti, demagogici e troll di tanto successo internazionale in questi anni: attacca il “potere” a prescindere, critica l’iniziativa altrui senza prenderne una tu, disegna scenari allarmanti e paranoici. Sono atteggiamenti individuali, politici e giornalistici che stanno segnando questi tempi, era prevedibile che diventassero l’approccio anche di queste campagne (alcuni lo sono persino di una più esigua – per forza di cose – parte di campagna per il Sì), e attecchissero pure come “grillismo impiantato nel PD”. Il troll che è in noi e “la cosa” che avanza in politica hanno ormai tratti comuni molto estesi e metodi simili: l’attacco continuo contro qualcuno, in cerca di affermazione di sé e di riconoscimento da parte di un qualche pubblico.

In questo contesto, l’auspicio – più o meno sincero – di stare nel merito del referendum e delle riforme è inevitabilmente perdente, anche per i dotati di buona volontà: il merito del referendum è sia troppo articolato per rispondere drasticamente con un sì o un no, sia troppo innocuo per esserne scandalizzati o indignati quanto richiedono i costumi sociali attuali. Se non ci fosse da avercela con qualcuno, di qua o di là, nessuno di noi sarebbe travolto dall’ansia o eccitato dalla speranza per una riduzione del ruolo del Senato, o per un premio di maggioranza. È quindi inevitabile che il fattore più insistente della scelta – promosso ogni giorno dall’informazione giornalistica, televisiva, social – sarà “chi voglio far vincere”. Che a sua volta si scompone in due meccanismi:
– per chi esibisco di fare il tifo investendo sul fatto che questo mi permetta di fare i caroselli a cose fatte, oppure di fare credibilmente la vittima a cose fatte
– contro chi esercito la tecnica dell’attacco e della critica negativa, che – come si sa, in ogni campo e in ogni contesto – mi garantisce molta più attenzione e protezione che non il sostegno e la proposta positiva.

L’implicazione piccola e simbolica di queste cose non nuove è il capovolgimento di uno slogan, “né con X né con Y”, che a lungo è servito a non far sequestrare il giudizio ragionevole dalle bellicose e cieche contrapposizioni da stadio (slogan: “senza se e senza ma”), e la cui oculata moderazione è stata vittima di ripetute aggressioni e accuse di codardia e tradimento. Ma oggi l’inclinazione più umana e diffusa non è più prendere posizione, decidere da che parte stare, quale causa sostenere, ma piuttosto non prenderla, decidere contro chi stare, quale causa attaccare, e lo dimostra la rilevanza dell’accusa “stai dalla parte di” in questa campagna referendaria: annunciare contro chi si è, è diventato più importante di mostrare con chi si è. E funziona, perché nella propaganda corrente tutti sono attaccabili, tutti sono disdicevoli.
E quindi quel vecchio e saggio slogan – per chi abbia ancora a cuore sottrarsi a tutto questo: “non ci avrete” – trova nuovo senso nella sua revisione aggiornata: “né contro X né contro Y”.
----------------
Altre cose:
Non personalizziamo
Farò questa domanda, ammetto un po' retorica. Se il dibattito è sul merito delle riforme e della legge elettorale, e se i più visibili esponenti dei due fronti hanno preso posizione in base a una propria articolata e personale valutazione sul più efficace, valido, equo, corretto sistema parlamentare e di governo e sulla più democratica [...]
Padre nobile
L'annuncio di Prodi a favore del Sì al referendum è una mossa perfetta e degna di ammirazione, tra gli ammiratori della concretezza politica prodiana. Non soltanto perché, come hanno notato tutti, è stato fatto con una formulazione che adotta entrambe le posizioni (voto Sì, ma condivido le ragioni del No), e addirittura capisce che le posizioni [...]
Bastian referendum
Cose su cui sarei costretto a cambiare opinione se dovessi seguire l'argomento usato con più convinzione dai sostenitori di entrambe le parti sul referendum ("Voti come Berlusconi?", "Voti come Alfano?", "Voti come Salvini?", "Voti come Verdini?", "Voti come Brunetta?", eccetera). Mi piacciono i western, come a Osama bin Laden. Tifo per il Napoli, come il boss Lo Russo. Tra i [...]

2 COMMENTI SU “NÉ CONTRO RENZI NÉ CONTRO CUPERLO”
tanogasparazzo23 Ottobre 2016 at 13:39
Né con X, né contro la Y, simboli di cromosomi della caduta di democrazia, che in tutti questi anni dalla caduta dei partiti, alla sua rinascita, nel mescolamento delle carte, quindi, questi uomini decisero di scegliere una parte con Ulivo, poi PDS, infine PD, gli altri cromosomi si rifugiarono in Forza Italia, maggioranza nel 1994 vincente, infine caduta ad opera della Lega, poi una parentesi breve, del ulivo di Prodi, caduto per non saper fare i conti, di quanti di questi avessero i cromosomi doppi, per far cadere il governo, i governi successivi. Ora abbiamo vinto, ma abbiamo perso, pur nel arzigogolato scomposizione di questi cromosomi si formasse un un’altro cromosoma chiamato M5S. Se il M5S alleato nella campagna del referendum per il No, in realtà gioca una partita da solo, pur avvantaggiato nel combinato disposto come si dice ora, Italicum. I cromosomi descritti prima si scompongono poi nel ballottaggio colpiscono uniti, a detta di alcuni il ceppo sano di questo cromosoma(Sic) Ora è chiaro continuando così si può essere accusati di trollismo. Il vero Troll attualmente in auge da più di tre anni, in sella a questo governo, è Renzi. Ora la teoria che hai dimenticato, che era cara alla Democrazia Cristina: gli opposti estremismi. La rinascita del partito dell’uomo solo al comando è in prossima scadenza I 47 articoli che si vogliono cambiare della parte II ordinamento della Repubblica, per cui questo stravolgimento di più del 55% di questa parte, si possa ripercuotere sulla prima parte ovvero DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI. La velocità descritta dal coromosone X per governare ci sembra eccessivo. Se di velocità si parla come per esempio nella Formula 1, bisogna ridurre con dimagrimento drastico, ovvero 400, a 200, e naturalmente pagati la metà. Poi attenzione alle truffe, vedi legge Truffa, ma questa è un’altra storia, che si dimentica, molto spesso.

Luigi Muzii24 Ottobre 2016 at 09:28
Decisamente non con Renzi. Sicuramente con Onida (http://www.huffingtonpost.it/2016/10/24/onida-ricorso-referendum_n_12614850.html).

COMMENTI CHIUSI

Da - https://www.wittgenstein.it/2016/10/23/ne-contro-renzi-ne-contro-cuperlo
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« Risposta #8 inserito:: Settembre 11, 2020, 12:06:56 pm »

Pd, Zingaretti: "Non disperdiamo i fondi Ue in mille rivoli".
E insiste sul sì al Mes. Conte: "Se serve, ne parlerò alle Camere" - La Repubblica

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https://www.repubblica.it/politica/2020/09/05/news/zingaretti_gualtieri_amendola_recovery_fund_governo_fondi_ue-266313968/
 
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« Risposta #9 inserito:: Settembre 13, 2020, 07:26:05 pm »

Riforme, la proposta del Pd su sfiducia collettiva e revoca dei ministri

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Arlecchino Euristico

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I dem presentaranno in Parlamento una proposta di legge costituzionale per "rafforzare l'impronta riformista dell'attuale maggioranza di governo". Italia viva: "Colta una nostra sollecitazione, ma ha il sapore di un'azione elettorale" -

https://www.agi.it/politica/news/2020-09-12/riforma-costituzionale-sfiducia-collettiva-revoca-ministri-9643674/

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« Risposta #10 inserito:: Ottobre 04, 2020, 12:00:18 am »

La spallata mancata e altre storie - Corriere.it

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Arlecchino Euristico
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https://www.corriere.it/rassegna-stampa/2020/09/18/spallata-mancata-altre-storie-bd9e994a-f9d4-11ea-91b0-38d50a849abb.shtml

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