DIARIO VENETO (1)

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GLI SPRECHI DELLA POLITICA

Il concorso di bellezza Miss Italia nel Mondo in scena a Jesolo il 24 e 25 giugno

La Regione spende 800 mila euro per le Miss

Claudio Baccarin

Tre quarti vanno alla Rai, il resto per il patrocinio

E per Maffucci aumento di stipendio principesco 

VENEZIA. Confermato. Mario Maffucci, ex-capostruttura di Raiuno, ha ottenuto da Luca Zaia, vicepresidente della Regione e assessore al Turismo, il rinnovo dell’incarico di consulenza «per le iniziative in materia di promozione turistica tramite il servizio pubblico». E, per l’occasione, anche un discreto ritocco della parcella: dai 25 mila euro del 2006 si passa a 33 mila 600. Maffucci, che dal 1982 al 2000 è stato al timone del festival di Sanremo, si occuperà per un anno del piano di comunicazione che prevede la cessione di spazi dedicati al Veneto in alcune trasmissioni Rai.
In questi giorni, in particolare, Maffucci senior (suo figlio Matteo è uno dei due componenti della band degli «Zero Assoluto») offre alla Regione il «necessario supporto tecnico nella ideazione e realizzazione dei “girati” promozionali connessi alle finali di “Miss Italia nel Mondo”, in onda da Jesolo il 24-25 giugno, nonchè il supporto per rendere sinergica l’eventuale azione promozionale delle strutture associate nell’ambito delle iniziative in essere con la Rai o con altre emittenti televisive».

Per la prima fase del Piano di comunicazione sottoscritto con la Rai (che ha durata triennale) la giunta regionale ha già deliberato una spesa di 600 mila euro (Iva inclusa), ai quali vanno aggiunti i 198 mila euro che, come corrispettivo della concessione di patrocinio, saranno versati alla Miren International srl (società di cui è amministratore unico Eugenia Mirigliani) per la realizzazione a Jesolo della diciassettesima edizione di «Miss Italia nel Mondo», manifestazione-spettacolo «articolata a guisa di concorso di bellezza muliebre, a frequenza annuale, riservata alle ragazze italiane o d’origine italiana residenti all’estero».

L’allegato C/1 alla delibera di giunta del 29 maggio 2007 elenca dettagliatamente (con l’indicazione dello specifico contributo economico pattuito) i programmi «con elevati indici di ascolto» in cui, nelle prossime settimane, il Veneto promuoverà la propria immagine con proposte legate alla cultura, all’arte e all’enogastronomia. Dopo «Miss Italia nel Mondo» (condotto dalla padovana Eleonora Daniele e da Massimo Giletti), sono previsti sei interventi in «Unomattina», due in «Sabato domenica e... estate», uno in «Linea Verde», in «Italia che vai», in «Festa italiana», in «Linea blu», in «Sereno variabile», in «Geo&Geo», in «Bellitalia» e in «Gaia». La Regione Veneto sarà anche presente per quattro mesi sul portale Rai.

Tornando all’incarico assegnato a Maffucci, il vicegovernatore Zaia ne è semplicemente entusiasta. «Quello di Mario - afferma Zaia - è un nome che è tutto un programma. Certamente se avessimo affidato quest’incarico a un qualsiasi altro dirigente regionale, non avremmo raggiunto lo stesso risultato. Maffucci è più di qualsiasi altro padrone del linguaggio televisivo e sa interpretare al meglio le nostre esigenze. Insomma, saprà certamente indurre i conduttori di “Miss Italia nel Mondo“ a parlare delle bellezze della nostra terra. Tanto più che, parlando con lui, abbiamo scoperto che ha natali veneti: la mamma di Oderzo e il papà di Belluno. Ma soprattutto è un entusiasta e un gran lavoratore. Anche in questi giorni di vigilia di “Miss Italia nel Mondo” non va certo in spiaggia ma s’impegna al massimo per la riuscita della trasmissione».(20 giugno 2007)

da espresso.repubblica.it

Arlecchino:
Venerdì, 27 Luglio 2007
 
La città nascosta, i fratelli Galla e i formaggi
 
 
Vicenza, 27 luglio
Cosa significa acquistare un monolocale in via Palemone? Sapere che quello schianto di ragazza abita dalle parti di strada Paradiso? Avere una vaga idea sul bar che fa bruschette da svenimento a due passi da piazzetta Gioia? Raro che un nativo di Vicenza abbia risposte per tutte e tre queste domande. «Infatti le pagine visual sono gradite a chi risiede nelle località messe in rete, oltre che ai forestieri» spiegaPietro Como, addetto alla promozione di"On the Road", nuovo servizio fornito sul web daSeat Pagine Gialle. Dietro la facciata letteraria prestata da Jack Kerouac, la sostanza sono i 120 chilometri di asfalto presi di peso dallo stradario vicentino, e consultabili su www.visual.paginegialle.it/on the road/Vicenza «Sono foto trasmesse in sequenza ravvicinata - continua Como - così da sembrare un video. Inoltre si può fermare il flusso su un determinato punto, per ruotare l'immagine di 360 gradi, ottenendo una simulazione dello sguardo dato sul posto». Operazione utile se, abitando lontano, si desidera comperare casa, o progettare un viaggio di piacere nella città del Palladio.

Vicenza vista e sognata da lontano offre prospettive singolari a quelli che la vivono tutti i giorni. Verità che vale anche per la provincia, consultando l'itinerario proposto dal Centro Turistico Giovanilea chi desidera sperimentare"Due giornate di natura, arte e spiritualità" spostandosi dal capoluogo alla Riviera Berica. Lungo un tragitto costellato da abbaglianti meraviglie come la tela attribuita alPiazzetta(1683 - 1754), e conservata nella chiesa diSant'Andrea Apostolo, a Campolongo di San Germano.

Alla domanda "Chi lo sapeva?" qui non si alza mano, mentre va meglio con le tradizioni gastronomiche dopo avere appreso del menù che Enrico e Giorgio Galla, titolari del negozio Gustosità al porton del Luzzo, offrono stasera agli invitati de "I formaggi sotto i cieli d'Asiago", alla malga Spill, territorio di Gallio. L'aperitivo alpino, un sidro di mele con genziana maggiore e menta piperita, introduce a gnocchi di ricotta con burro di malga, manzo con germogli di pissacan in agrodolce, e tavolozze di formaggi comprendenti acidino di capra al dragoncello e morlacco della sovrana mucca Burlina. Per non parlare della mousse di pera con scaglie di stravecchio. Poesia che non sazia, ma strega lo Spirito.

Stefano Ferrio
 DA gazzettino.quinordest.it
 

Arlecchino:
Il sociologo Aldo Bonomi analizza i messaggi arrivati al nostro sito

«Ma questo è razzismo alla rovescia»

Anna Sandri


MESTRE. Infine, è accaduto l’inevitabile. Dopo le prime ore passate silenziosamente sotto attacco, i veneti hanno detto basta, hanno fatto irruzione in massa nel web e hanno fatto sentire, fortissima, la loro voce. «Non siamo come ci descrivete» hanno voluto dire, in varie forme, a chi li accusava di ignoranza, cinismo, razzismo per la vicenda del giovane bosniaco annegato. Dalla pietà, il confronto si è spostato sulla difesa delle proprie radici; un fenomeno che analizziamo con l’aiuto del professor Aldo Bonomi, sociologo esperto di fenomeni legati all’economia e all’immigrazione, presidente della Fondazione Venezia 2000.

Professor Bonomi, il dibattito che si è scatenato nel web non può lasciare indifferenti.
Per la vicenda del giovane Dragan, tutta Italia ci è venuta addosso.
«Il punto di partenza di questa discussione è legato alla migrazione, e il tema della migrazione, drammaticamente, oscilla sempre tra due polarità che muovono passione. Da un lato il rancore, che conosciamo bene e che è sempre presente da quando il fenomeno riguarda la società italiana, dall’altro l’accoglienza e i buoni sentimenti. Entrambe queste passioni sono vissute con forza».

In questa maniera, si scatena ogni volta il fenomeno.
«Certo, ed entrambe hanno le loro ragioni di essere. Il rancore, che si giustifica soprattutto con questioni legate alla sicurezza; i buoni sentimenti, che si manifestano con forza in casi come questi. Ma le cose non si conciliano: ci accaniamo contro un campo profughi e ci addoloriamo per la morte di questo giovane. Gli uni e gli altri vengono dalla stessa storia, ma noi accettiamo di vedere l’umanità del bosniaco solo quando c’è il sacrificio. In un caso e nell’altro, è il nostro giudizio sull’etnia a guidarci, e qui sta l’errore».

Sì, ma scusi: i veneti cosa c’entrano?
«C’entrano, in questo caso, in un modo esemplare, perché alla fine diventano anche loro vittime di una discriminazione etnica. Ma che senso ha attaccare gli abitanti di una parte d’Italia perché è accaduto un fatto? Eppure tutti gli danno addosso, li accomunano in un giudizio sprezzante. Quelli mossi dalla passione dei buoni sentimenti, sfogano senza rendersi conto un rancore che è l’opposta polarità del fenomeno. A chi si accanisce in questi giorni contro i veneti, dico che sta commettendo esattamente una forma di razzismo, che sta giudicando con il metro dell’etnia, e questo è sempre un gravissimo errore».

Mi spiega perché gli unici a difenderci, in rete, sono stati i siciliani? Molti sono entrati nel forum per riportare il dibattito sul tema centrale, e hanno avuto parole molto positive per i veneti.
«Ma chi, più dei siciliani, è marchiato nel mondo? Loro ci difendono perché loro sanno quanto sia difficile convivere con un pregiudizio: doverlo sopportare li ha fatti elevare».

Professore, ma dobbiamo offenderci o meditare?
«Dobbiamo renderci conto tutti, ma dico tutti, non il Veneto ma ogni singola regione di questo unico paese che l’Italia, che il fenomeno della migrazione è arrivato a un punto di svolta. E’ concluso il ciclo storico in cui lo straniero è semplicemente una forza lavoro. Lo straniero non viene più in Italia o non ci resta solo per lavorare, qui ha una famiglia, dei progetti di vita. Noi questo lo dobbiamo capire e dobbiamo passare a una visione cosmopolita della società».

Mi pare difficile, se dobbiamo partire dalla reintegrazione dei veneti.
«Non è così, è stato l’argomento a scatenare la passione e a portare il dibattito su binari così accesi. Noi andiamo verso la società cosmopolita e allora un buon punto di partenza può essere quello di darsi delle regole. Ma dobbiamo cominciare a pensarci seriamente e anche in fretta. L’integrazione completa, sociale, oltre che auspicabile è anche inevitabile, è solo questione di tempo. Non possiamo farci trovare impreparati».

Potremmo cominciare tagliando l’etnia.
«Nel bene, e nel male. Sarà un lavoro lungo, molto faranno le associazioni, il volontariato».

C’è una lezione che dobbiamo comunque imparare, da tutta questa vicenda.
«Il fatto che non esiste un sud più sud degli altri, e che ogni nord è il sud di qualcun altro».

(27 luglio 2007)

da espresso.repubblica.it

Arlecchino:
Venerdì, 27 Luglio 2007
 
 
Ancora sangue nei campi dell’Afghanistan.

Un ferito. Morti quattro soldati Usa 

Oggi pomeriggio si terrà la cerimonia funebre alla caserma Ederle
 


Ancora morti in Afghanistan.

Quattro paracadutisti americani della 173. Airborne Brigade Combat Team di stanza a Vicenza sono stati uccisi durante un'azione il 23 luglio scorso.

Si tratta di Michael Curry, 37 anni, Travon Johnson, 29 anni, Adam Davis, 19 anni, e Jessy Rogers, 20 anni.

È rimasto ferito Mathew Taylor.

Per le quattro vittime, insieme al soldato Juan Restrepo, anche lui caduto in Afghanistan nei giorni scorsi, si terrà oggi alle 16 una cerimonia religiosa alla caserma Ederle.
 
da gazzettino.quinordest.it

Arlecchino:
IL CASO.

L’iniziativa delle associazioni Sos Padova e Comres per contrastare le aggressioni degli spacciatori ai residenti

Guardie armate in via Cairoli

Elvira Scigliano


 Guardie armate per battere tappeto le nuove vie cittadine della delinquenza: via Cairoli e via Bixio, vicino alla Stazione. Guardie armate tutte le notti dalle 21 fino all’alba: quattro agenti, rigorosamente a piedi e possibilmente con i cani. L’iniziativa che dovrebbe partire nei prossimi giorni, almeno in una fase sperimentale, è stata presentata da Maurizio Meridi, presidente di SosPadova e da Massimiliano Pellizzari, presidente della Comres (commercianti centro storico) insieme agli stessi residenti delle vie. Promotori e finanziatori, soldi privati per polizia privata. E’ un’operazione molto costosa, e le associazioni hanno già raccolto un bel gruzzolo per avviare il progetto di controllo privato della città, ma cercano altri sostenitori.

La decisione è stata presa dopo l’ennesima aggressione notturna di un residente, Marco Trevisan. Alle 22 dell’altra sera Marco Trevisan è sceso nel suo garage per riaccompagnare un amico ma c’era qualcuno ad attenderlo. Un nero in bicicletta l’ha puntato pedalando a tutta velocità per scansarlo solo all’ultimo istante. Un atto intimidatorio esplicitato subito dopo: «Attento o ti ammazziamo» e dito al collo come un coltello, a scanso di equivoci. Racconta Trevisan: «Non era un balordo che bazzica qua intorno, era lucido, il rischio è stato oggettivo. Sanno chi sono, mi controllano e possono aggredirmi, ecco il messaggio. Mi dispiace vedere che la polizia sottovaluta questi episodi. La pattuglia è arrivata subito, ma per andarsene altrettanto velocemente». Spiega Maurizio Meridi: «La mancanza di organico delle forze dell’ordine e la miopia dei dirigenti mettono in pericolo i cittadini onesti».

Per questo Sos Padova oggi firmerà un accordo con una grossa agenzia di vigilanza. Continua Meridi: «Ci è arrivata la solidarietà degli agenti della polizia, alcuni mi hanno garantito che passeranno di qui anche senza riceverne l’ordine». Sono chiare le richieste degli abitanti, dice Meridi: «abbiamo pensato a guardie private perché la situazione è grave ma non vogliamo la giustizia fai da te, chiediamo un presidio fisso della polizia. Zanonato deve decidersi a difenderci. Già riaprire il Commissariato dell’Arcella sarebbe una buona idea». I residenti si sentono abbandonati dalle Istituzioni, come spiega Trevisan: «Grazie agli articoli del mattino qualcosa sta cambiando, lo spaccio è meno spavaldo. Però noi abitanti che ci siamo esposti adesso rischiamo ritorsioni pericolose. Non sono i giornali la soluzione».

Alcune scelte imprenditoriali coraggiose sono la speranza degli ultimi italiani di via Cairoli. Intanto l’acquisto da parte dell’Hotel Grand’Italia dei magazzini prima occupati dal supermarket nigeriano Ebony (ora trasferito pochi metri più avanti). Inoltre l’acquisto da parte di Banca Etica di due palazzine di proprietà dell’Arpav.

(27 luglio 2007)

da espresso.repubblica.it

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