LA LEGA.
Arlecchino:
L'obiettivo di Matteo Salvini in visita ufficiale a Mosca
È il secondo viaggio in Russia da quando è al governo.
L'obiettivo del vicepremier è lavorare per una soluzione alle sanzioni dell'Ue alla Russia
Di MARTA ALLEVATO 16 ottobre 2018, 22:22
Visita lampo a Mosca per Matteo Salvini, che in qualità di vice premier arriva nella capitale della Federazione, su invito di Confindustria Russia, per incontrare il mondo del business italiano, che continua a fare pressing per la fine delle sanzioni, allarmato da quella che ormai appare la perdita irreversibile di quote di mercato.
“Le sanzioni sono un’assurdità”
“Torno per l'ennesima volta in Russia perché è in corso, a livello europeo, il dibattito se rinnovare a tempo indefinito le sanzioni economiche contro questo Paese - ha detto Salvini dall'assemblea di Confimi Industria - sanzioni che ritenevo, ritengo e riterrò sempre un'assurdità sociale, culturale ed economica”.
Per il leader leghista - tra i primi in Italia, nel 2014, a scagliarsi contro le misure punitive volute da Bruxelles per l’annessione della Crimea e la guerra in Ucraina - le sanzioni “ci stanno precludendo un mercato”. “Non vado lì perché mi pagano in rubli, come scrive qualcuno", ha spiegato Salvini, bensì perché oggi i problemi “si risolvono con il dialogo, non con l'embargo”.
Ritorno dopo i Mondiali
È la seconda visita ufficiale a Mosca da quando Salvini è al governo e avviene ad appena tre mesi di distanza dall’ultima: il ministro dell’Interno, il 15 luglio, era in Russia ad assistere alla finale del campionato del mondo di calcio e, in quell’occasione, ha avuto serie di incontri, tra cui quello col suo omologo, Vladimir Kolokoltsev. Al centro dei colloqui, ci sono stati i temi cari all’agenda leghista: sicurezza, sanzioni e contro-sanzioni; ai partner russi ha ribadito la volontà del governo di mettere fine alle misure punitive europee “entro la fine dell’anno” e in conferenza stampa non ha escluso, come “ultima ratio”, anche un veto italiano al rinnovo delle restrizioni, in vigore da quattro anni.
Mosca scalpita
Ma dopo le promesse e le dichiarazioni d’intenti, oggi sia Mosca che le imprese italiane reclamano passi concreti. Ad agosto, interpellata dall’Agi, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha avvertito: “Se l’Italia non cancella le sanzioni, significa che le appoggia”. “Abbiamo bisogno che il governo ascolti la nostra voce, comprenda come le imprese stanno soffrendo e fornisca sostegno, attraverso canali politici”, ha tenuto a sottolineare il presidente di Confindustria Russia, Ernesto Ferlenghi, alla vigilia dell’incontro con Salvini, snocciolando i dati.
Sette milioni al giorno
“Dall'introduzione delle sanzioni - ha spiegato Ferlenghi al giornale Izvestia - le esportazioni italiane in Russia, che nel 2014 avevano raggiunto i 14,5 miliardi di euro, sono diminuite di un terzo. In questo periodo, gli esportatori italiani hanno perso 7 milioni di euro al giorno”.
“Abbiamo perso parte del mercato russo - ha denunciato il presidente di Confindustria Russia - perché i nostri concorrenti, aziende tedesche, francesi e soprattutto cinesi, negli ultimi due anni e mezzo sono cresciuti molto, mentre noi non abbiamo nemmeno ripristinato il livello pre-crisi”.
Ospite d’onore
Il dialogo tra Salvini e la business community italiana è previsto a partire dalle 16.30 (le 15.30 in Italia) all’hotel Lotte, nell’ambito dell'Assemblea Generale di Confindustria Russia, che si svolgerà sotto il titolo "Italia-Russia: sfide e prospettive delle relazioni economiche, industriali e commerciali". Il vicepremier, che nella sua visita non avrebbe in programma colloqui con le istituzioni russe, sarà "l'ospite d'onore" dell’incontro, a cui si sono accreditate oltre 700 persone, tra cui manager di grandi e piccole e medie imprese italiane di diversi settori: energetico, agro-alimentare, costruzioni, oil&gas equipment, servizi e moda. E’ prevista la presenza anche di rappresentanti del ministero degli Esteri e del mondo imprenditoriale russo.
Se le banche dicono di no
Uno dei problemi su cui insiste Confindustria Russia è la difficoltà delle imprese di ottenere finanziamenti da banche italiane. “E’ diventato sempre più difficile - ha spiegato Ferlenghi - perché vengono poste molte domande, a chi e cosa vendete, il cliente è o no nella lista dei sanzionati”. Da parte di Salvini, gli imprenditori italiani si aspettano di "sentire quale visione hanno lui personalmente e il governo italiano" sui rapporti con Mosca. "
Per noi il vicepremier è una sorta di garanzia che gli interessi del business in Russia saranno presi in considerazione", ha sottolineato Ferlenghi, dicendosi "sicuro" che sia la visita del vice premier, che quella imminente del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, saranno "di successo" e contribuiranno allo sviluppo dei rapporti con la Russia.
Il precedente di Moavero
La missione di Salvini segue quella del ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che l’8 ottobre a Mosca ha visto l’omologo, Serghei Lavrov, e il ministro dell’Industria, Denis Manturov, e precede quella del premier Conte, atteso nella capitale russa il 24 ottobre, per una visita incentrata sui temi economici e i colloqui con il presidente Vladimir Putin.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it
Da - https://www.agi.it/estero/salvini_russia_sanzioni-4494815/news/2018-10-16/
Arlecchino:
Manovra, Di Maio e Conte contro Giorgetti: "Il reddito di cittadinanza si farà"
Dopo le perplessità del sottosegretario a palazzo Chigi: "Complicazioni non indifferenti". Il ministro dello Sviluppo Economico torna in diretta Facebook anche su vitalizi e tagli all'editoria
02 novembre 2018
Per Luigi Di Maio reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni si faranno "per decreto". Il ministro dello Sviluppo Economico lo annuncia in diretta su Facebook: "Il reddito di cittadinanza, pensioni di cittadinanza e quota 100 ci sono nella legge di bilancio: chi dice che non ci sono sta dicendo bugie", perché "in manovra ci sono i soldi, c'è la ciccia", afferma. "Ma le norme regolamentari non possono stare lì" perciò "dopo la legge di bilancio, magari a Natale o subito dopo, si fa un decreto con le norme per reddito e pensioni di cittadinanza e riforma della Fornero. Lo faremo con un decreto, non un ddl perché ci vorrebbe troppo e c'è emergenza povertà".
Il governo ci ripensa: pensioni e reddito andranno in manovra
Di VALENTINA CONTE
Il provvedimento-bandiera del Movimento però non è esente dai rilievi critici, che arrivano anche dai coinquilini al governo. Dice Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio della Lega, nell'ultimo libro di Bruno Vespa: "Il reddito di cittadinanza ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso".
Un giudizio tranchant, cui fa seguito un'altra riflessione che rimette distanza rispetto all'alleato M5s. "Ritengo che lo Stato debba fare la sua parte, visto che il credito e il risparmio sono protetti dalla Costituzione", sostiene Giorgetti. "Lo stato - aggiunge - deve perciò ricapitalizzare le banche che ne hanno bisogno, salvo uscire quando si sono risanate. Si è fatto spesso storicamente, nei momenti di crisi finanziaria". Di Maio ha apertamente detto in passato che non intende mettere "un soldo dei cittadini" nelle banche.
A Giorgetti, dalla Tunisia, dov'è in visita, risponde anche il premier Giuseppe Conte: "La riforma del reddito di cittadinanza partirà l'anno prossimo. Siamo ben consapevoli tutti che va fatta con molta attenzione: è la ragione per cui non è stata inserita adesso, teniamo farla bene e con tutti i dettagli. Non entro nel merito delle cifre a copertura del reddito di cittadinanza, c'è la liberà di stampa: quello che conta è quello che scrive il governo. Le cifre le facciamo noi, avendo contezza dei dati Istat decidendo noi la platea: le altre non contano. Ci sono le risorse per finanziare il reddito che vogliamo sia per finanziare le riforma della legge Fornero"
"Le lettere il governo italiano le spedisce, ma incontrerò Juncker e gli spiegherò il senso della manovra", ha aggiunto Conte. "Tutti possono fare manifestazioni - ha aggiunto parlando dell'iniziativa di Salvini del prossimo 8 dicembre - ma è il governo a interloquire con le istituzioni europee".
Cosa intende Conte lo precisa meglio subito dopo: “Nelle prossime settimane ci tengo a illustrare personalmente i contenuti della manovra a Juncker e a spiegare come sia il frutto di un lavoro serio e responsabile. Ma - conclude Conte - rimane il fatto che io come Presidente del Consiglio interloquisco con le istituzioni europee, mi siedo io al tavolo con loro e caratterizzo io il tono dell'interlocuzione con loro, con cui, come ho già detto, ho avviato un dialogo costruttivo"
"Sul fronte della lotta all'immigrazione illegale ho illustrato a Conte gli sforzi compiuti dalla Tunisia, ringraziandolo per i mezzi forniti dall'Italia", ha spiegato il premier tunisino Youssef Chahed, nel corso della conferenza stampa congiunta con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Ho espresso anche la disponibilità della Tunisia di trovare nuove vie di collaborazione con un approccio economico globale in modo da organizzare l'immigrazione legale. La Tunisia - ha concluso il premier tunisino - è anche attenta alla conferenza di Palermo e apprezza il ruolo attivo dell'Italia".
Oggi, sempre dal social, Di Maio torna anche sul tema dei vitalizi e sulla misura prevista dalla legge di Bilancio. Con la manovra "diciamo ai consiglieri regionali che o si tagliano i vitalizi o noi tagliamo i trasferimenti per le spese di funzionamento, se i consiglieri non si tagliano il vitalizio noi tagliamo ai consiglieri regionali gli stipendi".
E in merito ai tagli all'editoria, un tema su cui anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha raccomandato cautela in difesa della libertà di stampa, aggiunge: "Li vedrete nella legge di bilancio nei prossimi giorni. Non li abbiamo approvati in Cdm perché stiamo vedendo bene le norme: qualcosa sarà aggiunto con emendamento nella piena autonomia del Parlamento".
"La Lega ha difeso le testate locali che spesso raccontano il Paese molto meglio dei giornali nazionali. Ma vanno finanziati in maniera meritocratica: voglio investire magari per far nascere nuovi giornali e non per tenere quelli che restano aperti solo per prendere i finanziamenti", conclude il vicepremier pentastellato.
Da - https://www.repubblica.it/politica/2018/11/02/news/manovra_di_maio_decreto_a_natale_per_quota_100_e_reddito_di_cittadinanza_-210604959/?ch_id=sfbk&src_id=8001&g_id=0&atier_id=00&ktgt=sfbk8001000&ref=fbbr
Arlecchino:
La segretaria di Bossi spiega come sono spariti i 49 milioni della Lega
Liberarsi dei dipendenti, fedeli al partito, per poter assegnare consulenze costosissime senza che nessuno protestasse. Nuovo capitolo dell'inchiesta di Tpi sulle rivelazioni di Daniela Cantamessa
05 novembre 2018, 09:20
Liberarsi dei dipendenti, fedeli al partito, per poter assegnare consulenze costosissime senza che nessuno protestasse. Nel nuovo capitolo dell'inchiesta sulle rivelazioni di Daniela Cantamessa, Tpi ricostruisce il clima in via Bellerio dopo le dimissioni di Umberto Bossi da segretario della Lega.
“All’epoca avevamo 40 milioni in cassa”, ricorda Cantamessa. “Tutte le attività vennero esternalizzate con spese allucinanti e il personale interno fu liquidato, nonostante costasse solo 4 milioni all’anno. Cosa pensammo? Che ci fosse in atto un’azione per chiudere la Lega”.
L'ex segretaria di Bossi aggiunge che fu “Giorgetti (Giancarlo, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ndr) a dire che bisognava mettere da parte un milione di euro per incentivare il personale a licenziarsi”.
Dopo la prima parte dell’inchiesta di TPI, la donna è stata interrogata dai pm di Genova che indagano sulla scomparsa di 49 milioni dalle casse del partito. La cacciata dei dipendenti, secondo Cantamessa, sarebbe stata perfettamente funzionale all’operazione. “Il concetto era semplice”, spiega. “Io prendo dei mercenari e li pago per fare ciò che devono fare. I dipendenti, essendo anche militanti, avrebbero certamente rotto le scatole. Perciò andavano licenziati”.
E i licenziamenti effettivamente ci furono, ricostruisce Tpi: tra il 2015 e il 2017 la quasi totalità dei dipendenti leghisti venne messa in mobilità.
Tpi ha anche intervistato due ex impiegati del Carroccio, Roberto Callegari e Andrea Tampieri, che hanno confermato le parole di Cantamessa. “Dopo le dimissioni di Bossi tutti i soldi sono stati sperperati “, dicono. “Fu acquistato, ad esempio, un nuovo programma di contabilità che poi si rivelò inutilizzabile. Il costo, in questo caso, fu di 80mila euro. Anche altre attività furono esternalizzate, comprese quelle relative ai nostri licenziamenti. Siccome non avevano le palle per lasciarci a casa, il lavoro sporco lo hanno fatto fare” a una società di consulenza.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it
Da - https://www.agi.it/politica/lega_49_milioni_segretaria_bossi-4567616/news/2018-11-05/
Arlecchino:
Salvini in ruspa scatena gli ultrà
Pubblicato il: 26/11/2018 16:19
Parola d'ordine "ruspa". Il leader leghista sale sul mezzo pronto per abbattere le villette abusive dei Casamonica, e il 'popolo di Salvini' si scatena. E' tripudio per il vicepremier - giunto in via Roccabernarda insieme al Governatore del Lazio Nicola Zingaretti per assistere ai lavori di smantellamento delle proprietà -, che sulla pagina Facebook raccoglie l'entusiasmo e gli applausi virtuali di chi di volta in volta lo chiama "Capitano", "mito", "grande" ma anche "sceriffo" e "salvatore dell'Italia”. “Distruggi tutto", "ruspagli anche le macchine", "tira giù tutto", scrivono entusiasti, "continua così" l'incitamento per il ministro "implacabile contro l'illegalità e il marcio che abbiamo nella nostra bella Italia". "Siamo fieri di te!", ripetono come in un mantra di commento in commento, dove il ministro diventa "la speranza", "il futuro del Paese", "il migliore", "il più forte" contro "l'ilLEGAlità". Un trionfo, insomma, che scalda gli animi degli ultrà del leader del Carroccio, alcuni dei quali forse fin troppo galvanizzati dagli eventi.
Capita infatti che fra i commenti di chi vorrebbe "salire con te sulla ruspa" per "fare piazza pulita", spunti anche chi non riesce a nascondere - e a contenere, trattandosi della pagina ufficiale di un ministro - il fastidio per i Casamonica, definiti "zingari di m...." ma anche "rom stramaledetti" che sarebbero "la peggiore razza che esista". E a chi, rom, prova a contestare gli insulti - "Siamo essere umani … prima di giudicare conosci poi...parla..." - la risposta è agghiacciante: "Proprio umani certe persone non le definirei ... trai le tue conclusioni". "Ci potevi sparare", invece, la risposta alla signora che lamenta diversi furti da parte dei nomadi. Una rabbia che monta e che talvolta sfugge di mano: "Bruciateli", "basta rom e neri", "gli zingari e i neri devono sparire dall'Italia...specialmente ladri e assassini", "prima gli italiani puri", scrivono incuranti delle conseguenze.
Da - https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2018/11/26/salvini-ruspa-scatena-gli-ultra_xYwb3b7l9Er83VZxSFG5uK.html
Arlecchino:
Lega in piazza, Salvini: "Serve unità, non odio. Datemi mandato per trattare con l'Ue.
Poteri forti contro di noi “Lega in piazza, Salvini: "Serve unità, non odio. Datemi mandato per trattare con l'Ue. Poteri forti contro di noi"
Il vicepremier sul palco con la felpa della polizia.
Attacca l'Europa degli "zerovirgola", ma cita anche De Gasperi, Luther King e Wojtyla. Bussetti fa l'elogio del crocifisso in classe.
Fontana rivendica i presepi nelle scuole: "Occupiamoci di fare figli, non dei migranti". Da Giorgetti appello al buonsenso nei rapporti con l'Unione
Di GOFFREDO DE MARCHIS E CARMELO LOPAPA
08 dicembre 2018
Una manifestazione che parte con un minuto di silenzio per la strage nelle discoteca vicino ad Ancona. Il carattere politico dell'adunata del Carroccio in piazza del Popolo - nel cuore di Roma - è in parte modificato in corsa per il lutto della tragedia nelle Marche. E il protagonista, Matteo Salvini, si divide nelle prime ore della mattinata tra interventi sulla dinamica della strage e inviti a manifestare in piazza. Con tanto di tweet di mobilitazione per i militanti del Carroccio. La macchina social però non si ferma. E la piazza è piena.
Salvini da Luther King a De Gasperi a Wojtyla
Alle 11, puntuale, il Capitano - come lo chiamano i suoi - si presenta sul palco con la felpa della polizia. Prova a caricare i suoi: "Ce la metteremo tutta per far tornare l'Italia grande". Poi lascia spazio agli altri ministri leghisti. Alle polemiche sulla mancata cancellazione della manifestazione aveva già risposto: "Oggi a Roma ci saranno 50mila, centomila persone che in maniera composta e pacifica vogliono ragionare sul futuro del Paese, con la preghiera per chi crede, con totale rispetto e vicinanza alle vittime della tragedia nelle Marche". Poi torna sul palco per il gran finale. Alle 12.20 sulle note di "Vincerò" della Turandot di Puccini, con la mano sul cuore, avvolto dai fumogeni. Stavolta senza maglione della polizia. E pronuncia un discorso non improntato alla polemica. Chiede unità, anzi. "La vita è troppo breve per perdere tempo in odio e polemiche questa è una piazza di amore e di speranza la lasciamo ad altri la violenza. Le forze dell'ordine con la Lega in Piazza sono disarmate e sorridenti. Martin Luther King diceva che per farsi nemici basta dire quello che si pensa. C'è bisogno di unità e di concordia". Cita Giovanni Paolo secondo, De Gasperi. E Dio, continuamente. E il "santo Natale" e il "santo presepe".
Manifestazione della Lega, Salvini: "Noi prima forza del Paese". Bagno di folla finale
Assicura di voler governare con buonsenso. Anche se non risparmia il consueto attacco all'Europa degli "zerovirgola". Poi chiede "il mandato di andare a trattare con l'Ue non come ministro ma a nome di 60 milioni di italiani che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti un'Italia migliore. Se c'è il vostro mandato non abbiamo paura di niente e di nessuno". E non risparmia l'attacco ai poteri forti: "Siamo nel giusto se sono contro di noi". Ringrazia "Luigi" (Di Maio, ndr) per i Cinquestelle. Ma avverte: "Questo governo non introdurrà alcuna tassa". Chiude evocando Papa Francesco - non sempre apprezzato negli ambienti leghisti - e il suo omaggio alla statua dell'Immacolata in piazza di Spagna: "Se qualcuno di voi vuole restare...". Conclude perfino con un appello all'opposizione: "Uniti si vince".
La piazza è stracolma. In tutto sono stati mobilitati duecento pullman e tre treni speciali. La martellante campagna sui social all'insegna degli hashtag #primagliitaliani o #dalleparoleaifatti ha funzionato.
I tipici canti di Natale e video di Matteo Salvini contro la Fornero hanno accolto l'arrivo dei leghisti. Molti i gruppi dal Sud, in particolare Sicilia e Calabria. Accanto agli inni al "Capitano", negli striscioni attacchi all'euro e la parola d'ordine "rivoluzione".
Dai ministri inno alla tradizione e all'identità cristiana
La prima ministra a salire sul palco, dopo il vicepremier, è Giulia Bongiorno che scalda la folla con slogan del tipo legge e ordine. "Basta ai premi per coloro che vengono trovati in flagranza di reato, che uccidono. Massima garanzia fino al terzo grado di giudizio. Ma se hai ucciso, no a sconti di pena per i reati puniti con l'ergastolo". Dal ministro della Famiglia Lorenzo Fontana un inno alla tradizione cristiana. Fa l'elogio del presepe nelle scuole e delle famiglie numerose "minacciate dal globalismo che vuole rendere le persone macchine senza identità". Il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, rivendica "il crocifisso nelle classi. Essere tolleranti non significa rinunciare ai propri valori nascondendoli". Poi è la volta dei governatori leghisti: Zaia, Fedriga, Fontana. Infine, l'appello al buonsesno del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti che parla di un governo responsabile anche in Europa.
Le polemiche sulla manifestazione nel giorno di lutto
All'opposizione la scelta di confermare la manifestazione nonostante la strage nelle Marche non è piaciuta. Il primo ad attaccare è il capogruppo Pd in Senato, Andrea Marcucci: "In una giornata di dolore per la tragedia di Ancona, trovo incredibile che il ministro degli Interni confermi la manifestazione politica del suo partito". Critico anche Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri: "Per me, oggi, l'unica voce da ascoltare è quella intima del dolore e della pietà. E le uniche parole da pronunciare sono quelle delle suppliche rivolte al Cielo. Ognuno, però, decide secondo coscienza e ne risponde solo a quella: se riesce a gestire le emozioni vada pure in piazza a manifestare perché, ripeto, davanti a una tragedia simile non esistono regole ma solo buon senso".
Ci vuole anche un po’ di fortuna: giornata pazzesca a Roma, sole caldissimo su piazza del Popolo. I bresciani si spogliano, i lucani con il piumino!!! #lega
…
Da - https://www.repubblica.it/politica/2018/12/08/news/salvini_manifestazione_lega_tragedia_discoteca_corinaldo-213720781/?ch_id=sfbk&src_id=8001&g_id=0&atier_id=00&ktgt=sfbk8001000&ref=fbbr
Navigazione