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Autore Discussione: PIERO BIANCO - Il mondo si spacca sulla trazione pulita  (Letto 2633 volte)
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« inserito:: Dicembre 02, 2007, 06:58:51 pm »

NEWS

25/11/2007 - REPORTAGE
 
Il mondo si spacca sulla trazione pulita
 
PIERO BIANCO, INVIATO A SHANGHAI
 

Come vedete, la tecnologia per ripulire il mondo esiste, tocca ai costruttori e ai politici trasformare questi prototipi in vetture di serie. Una lotta che dobbiamo condurre tutti insieme». Messaggio firmato da Michel Rollier, presidente della Michelin, azienda sempre più impegnata nella crociata ambientale (non solo con le gomme «verdi» Energy Saver, capaci di ridurre i consumi fino al 20-30%). La multinazionale francese ha scelto Shanghai per la 9ª edizione del Challenge Bibendum, una vetrina globale dell’auto ecologica che ha schierato nel Paese più inquinato del pianeta oltre 100 modelli a trazione pulita. Una sfida? «No, una scelta ponderata per sollecitare le coscienze».

Ce n’è bisogno. In Cina circolavano 5 anni fa 20 milioni di veicoli, saranno 50 nel 2010 e 270 milioni nel 2030. Il cielo è sempre nero e ogni anno qui muoiono per lo smog 750.000 persone. Fra tre anni il consumo energetico supererà anche gli Usa e diventerà il più alto del mondo, seguito a ruota dall’India. «Inseguiamo ma stiamo cambiando rotta - ha assicurato il ministro della scienza e tecnologia, Wan Gang - e presto il tasso d’inquinamento scenderà». Le Olimpiadi del 2008 daranno la scossa, però servirà una vera rivoluzione filosifica e industriale, in una nazione di 1,3 miliardi di abitanti in cui il carbone resta la fonte primaria di energia.

In questo scenario inquietante il messaggio del Bibendum è forte e incisivo: nel cuore di Pudong, la Manhattan di Shanghai, ha sfilato un’orgia benefica di fuel cell e batterie a ioni di litio, vetture a idrogeno, elettriche, solari, Diesel eco-friendly. Il futuro. Un saggio del «possibile». Peccato che il mondo sia ancora diviso e manchi una linea comune per individuare la formula vincente. In attesa che il sogno idrogeno diventi realmente praticabile, non prima di vent'anni, l'America del Sud punta con determinazione sui biocarburanti, l'America del Nord fatica a immaginarsi senza benzina, tranne che nelle aree eco-sensibili come la California (dove fa molto cool gigare con vetture ibride o elettriche). L'Europa che ha scelto invece il Diesel «pulito» e motori a benzina più parsimoniosi, ha nazioni come l'Italia che credono (anche) nel gas naturale e piccoli feudi come la Svezia in cui funziona l'ipotesi biofuel. Intanto i Paesi dell’Asia emergente si dibattono nel dubbio: per loro il primo gradino è liberarsi di un parco circolante da museo dell'orrore, serviranno almeno 10 anni.

Il grande rebus del domani ecologico, insomma, non è risolto. Per fortuna la tecnologia, come dice Rollier, esiste già. Al Bibendum, nella sfida della pulizia ambientale, hanno brillato i progetti più avanzati. Tra i modelli di serie la Smart Fortwo leader di emissioni ridotte (98 g/km di Co2), tra i prototipi la Mercedes F600Hygenius, a fuel cell come la Hyundai Tucson. Premio speciale alla vettura a idrogeno ideata proprio da Michelin, la Hy-Light2, evoluzione (450 km di autonomia e 145 km/h di velocità) dei precedenti concept con sospensioni intelligenti Active Wheel. L’Oscar delle vetture urbane è andato alla Venturi Eclectic, una tre posti elettrica che ha le forme di un’antica carrozza, le celle solari sul tetto e può essere alimentata perfino da energia eolica grazie a una minuscola turbina. Audi e Mercedes hanno portato in Cina i loro Diesel ultraecologici, Renault ha ottenuto risultati eccitanti con il concept Logan Eco2, che ha percorso 172,20 km con appena 4,69 litri di gasolio emettendo 71 grammi di Co2/km. Bmw ha evidenziato gli ultimi sviluppi della sua tecnologia e idrogeno. Di tutto e di più, un saggio di ricerca avanzata.

L’Unione Europea ha presentato il «triciclo» a due posti Clever, uno studio per la mobilità cittadina realizzato dal Politecnico di Berlino con il contributo di Bmw. Ha un motore monocilindrico di 213 cc, funziona a metano con bombole sostituibili, garantisce elevati standard di sicurezza e un sistema di guida impeccabile con quell’abitacolo in alluminio e la scocca che si inclina in curva. Pazienza se al momento della parata le batterie dell’avviamento erano scariche e il Clever ha dovuto tristemente sfilare «a spinta umana».

La tecnologia italiana a Shanghai era rappresentata da Magneti Marelli (Gruppo Fiat) che ha montato sulla Panda il cambio meccanizzato AMT. «In Cina - ha spiegato l’ad della Powertrain Piero Toselli - almeno 50 costruttori ci chiedono tecnologie sempre più avanzate. Qui sono stati investiti 400 milioni di euro, abbiamo 700 dipendenti, impianti produttivi e un centro ricerca importante. Lavoriamo su molti progetti, compreso il FlexFuel che ha sfondato in Brasile. Il nuovo cambio controllato elettronicamente, già adottato ad esempio dalla Chery QQ, deriva dal Selespeed utilizzato anche dalle top-car come Ferrari e Lamborghini. Costa poco e fa risparmiare carburante».

da lastampa.it
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