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Autore Discussione: ANNALISA CUZZOCREA. Di Maio chiude a Forza Italia e apre al Pd.  (Letto 2631 volte)
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« inserito:: Aprile 04, 2018, 12:30:57 pm »


Di Maio chiude a Forza Italia e apre al Pd.
Salvini: "Niente veti, chiarezza o alle urne"
Il leader M5s a "Di Martedì" anticipa quanto dirà a Mattarella: alleanza per il governo con i dem o il Carroccio, veto su Berlusconi.
Ma da Facebook arriva la risposta del segretario del Carroccio: "Mai con i dem"

Di ANNALISA CUZZOCREA
03 aprile 2018

Il veto del Movimento 5 stelle su Forza Italia di Silvio Berlusconi è ufficiale. Luigi Di Maio - nell'ormai consueto salotto di Giovanni Floris, a Di Martedì, su La 7 - anticipa quanto dirà dopodomani al capo dello Stato. E cioè che la forza politica che guida è pronta, per la prima volta, a fare un'alleanza di governo, ma non con tutti: con Pd e Lega, ma non con Fi.

A stretto giro di posta arriva, su Facebook, la risposta del leader leghista. "A differenza dei 5 Stelle, la Lega esclude qualsiasi alleanza di governo col Pd bocciato dagli italiani", esordisce Matteo Salvini. Quindi, la risposta in punta di fioretto a Di Maio: "La coalizione che ha preso più voti è quella di centrodestra e da questa si riparte, dialogando anche con i 5Stelle. Ma senza subire veti o imposizioni". In altre parole, il segretario del Carroccio non accetta il veto su Fi. "Siamo pronti a governare - aggiunge poi Salvini - ma senza escludere di tornare a votare in mancanza di accordi chiari". Minaccia, questa del ritorno alle urne, ventilata anche dal candidato premier grillino.

• IL RETROSCENA: LA STRATEGIA 5 STELLE PER LA POLTRONA DI PALAZZO CHIGI
I partiti scelti dal candidato premier M5S come possibili interlocutori per un "contratto di governo", quelli che potrebbero dargli il centinaio di voti che gli mancano, sono il Partito democratico o la Lega. Di Maio è disposto a trattare con entrambi, almeno così dice, ma a giudicare dai contatti già partiti con Matteo Salvini e dall'indisponibilità manifestata a più riprese dal Pd, è chiaro che sta già parlando a uno solo di loro. Sta quindi chiedendo al segretario della Lega di abbandonare Silvio Berlusconi e Forza Italia, per far partire insieme un governo giallo-verde, grillo-leghista, in cui Di Maio - con il suo 32,6 per cento - sarebbe il premier, ma di cui il segretario del Carroccio potrebbe essere addirittura il vice, o avere ministeri di peso come Interno e Giustizia.

L'apertura al Pd suona come una mossa di copertura. Se Salvini dirà di sì, i vertici Cinquestelle potranno affermare - anche al loro interno - che la responsabilità è stata dei democratici: dei dinieghi e della chiusura dei loro dirigenti.

Come arma per convincere Salvini, il M5s pensa di poter usare la paura di un ritorno al voto. Spauracchio peraltro agitato anche da Salvini. Al di là delle minacce, nessuno, in Parlamento, vuole un'altra campagna elettorale. Nessun partito potrebbe permettersela, anche dal punto di vista economico. In più, Di Maio e compagni credono di avere dalla loro la campagna, già partita, dei tagli ai costi della politica, di cui si sta occupando in prima istanza il presidente della Camera, Roberto Fico.

Il primo giro di consultazioni si risolverà quindi in un braccio di ferro tra Di Maio e Salvini.

© Riproduzione riservata 03 aprile 2018

Da - http://www.repubblica.it/politica/2018/04/03/news/m5s_no_a_forza_italia_apertura_lega_pd-192879361/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1
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« Risposta #1 inserito:: Maggio 20, 2018, 11:54:20 am »

M5S-Lega, il premier ai Cinquestelle. Terminato il vertice Salvini Di Maio: "Sul contratto tutto chiuso"M5S-Lega, il premier ai Cinquestelle.

I leader del Movimento e del Carroccio ora cercano un accordo sul nome del primo ministro.

Reddito di cittadinanza: c'è un limite temporale nonostante le richieste 5S. Confermato il voto online dei militanti grillini sul programma. Forse lunedì il ritorno al Colle da Mattarella

Di ANNALISA CUZZOCREA
17 maggio 2018

ROMA - In agenda resta il nome del premier. Perché l'incontro tra Di Maio e Salvini di stamattina - dalle 10 e 30 alle 13 e 30 - ha messo il punto all'accordo sul programma. Ora la trattativa va ad oltranza sul nome del premier. E Lega e Movimento 5 Stelle sarebbero in accordo sul primo paletto: un parlamentare Cinque Stelle come primo ministro. Secondo le ultime indiscrezioni i papabili sono: lo stesso Di Maio, Bonafede, Fraccaro, Crimi e Spadafora. In pole, proprio il capo politico del Movimento. Del tutto tramontata l'ipotesi staffetta tra il capo politico del Movimento e Matteo Salvini.
 
POLITICA
Lega-M5s, ecco i nomi per la premiership indicati dal Movimento
Di CARMINE SAVIANO
 Al segretario del Carroccio dovrebbe essere affidata la guida del ministero dell'Interno. Mentre per gli altri ministri "di peso" i nomi più probabili sono quello di Giampiero Massolo - presidente del cda di Fincantieri - agli Esteri e del grillino Bonafede alla Giustizia. Il leghista Giancarlo Giorgetti è in pole position per il ruolo di sottosegretario con delega ai Servizi mentre la Lega dovrebbe indicare i nomi per l'Agricoltura e il Turismo. Mentre il ministero dell'Economia e quello delle Politiche Ue potrebbero essere affidate a tecnici. Un altro parlamentare M5S entrato in alcune rose di papabili, Emilio Carelli, smentisce di essere indisponibile a ricoprire il ruolo di premier: "Non è vero, sono e resto a disposizione del movimento". Poi precisa: "Il candidato resa Di Maio".

Novità anche sul fronte del programma: nonostante le richieste dei Cinque Stelle c'è un limite temporale previsto per l'erogazione del reddito di cittadinanza: sarà di due anni. I due leader, si apprende da fonti M5s, hanno sciolto i nodi relativi ai punti rimasti in sospeso. Il programma, confermano dai 5Stelle, ora sarà votato su Rousseau.

Ritorno al Quirinale. Luigi Di Maio e Matteo Salvini potrebbero salire lunedì al Colle? "Una data realistica", fanno sapere dal Movimento 5 stelle. Non sarebbero peraltro previsti altri incontri dei due leader, che nei prossimi giorni saranno impegnati sul territorio per iniziative elettorali e per l'appuntamento con i gazebo per illustrare il Contratto di governo ai rispettivi iscritti e simpatizzanti.

Gentiloni: leader Ue preoccupati. Mentre si definiscono gli ultimi tasselli del puzzle giallo-verde, parole sempre più allarmate arrivano dal premier ancora in carica, Paolo Gentiloni. Tra i leader europei circolano "preoccupazioni che io personalmente sento" su "tre capitoli" del futuro governo italiano, ha detto parlando a Sofia, a margine del vertice Ue-Balcani. Preoccupano le "posizioni italiane sulle grandi scelte internazionali", finora "sempre condivise", anche da "Tsipras e Orban". E poi gli effetti "delle politiche a debito" e un possibile cambiamento delle "politiche migratorie".

 © Riproduzione riservata 17 maggio 2018

Da - http://www.repubblica.it/politica/2018/05/17/news/m5s-lega_nuovo_vertice_tra_di_maio_e_salvini-196604659/?ch_id=sfbk&src_id=8001&g_id=0&atier_id=00&ktgt=sfbk8001000&ref=fbbr
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