Campagna d’Etiopia, battaglia di Mogadiscio, riunificazione tedesca: gli anniversari geopolitici del 3 ottobre
3/10/2017
Avvenimenti e personaggi che hanno fatto la storia il 3 ottobre.
A cura di Lorenzo Noto
1226 – Muore Giovanni di Pietro Bernardone, conosciuto come San Francesco d’Assisi, fondatore dell’Ordine dei Frati Minori (1209), l’Ordine francescano.
1691 – Viene firmato il trattato di Limerick (Irlanda), che pone fine alla guerra tra i giacobiti (sostenitori della restaurazione del casato degli Stuart al trono di Inghilterra e Scozia) ed i sostenitori di Guglielmo III d’Orange.
1918 – Dopo l’abdicazione dello zar di Bulgaria Ferdinando a causa della sconfitta del paese durante la prima guerra mondiale, sale al trono il figlio Boris III.
Carta di Francesca La Barbera
1929 – Alessandro I, già sovrano del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (1921-29), proclama il Regno di Jugoslavia e sale al trono come primo re.
1932 – Il Regno d’Iraq, nato al termine del mandato britannico della Mesopotamia nel 1921, ottiene l’indipendenza dal Regno Unito.
1935 – Inizia la campagna d’Etiopia da parte delle truppe italiane.
Le strade costituirono il primo obiettivo del regime fascista nell’opera di valorizzazione dell’Africa orientale italiana (Aoi). A esse furono dedicate tutte le energie e i capitali iniziali. Si consideri che nel giugno del 1937, il Piano sessennale, proposto dal Duce e dal ministro dell’Africa italiana e approvato dal Consiglio dei ministri, prevedeva che, nel primo anno, su uno stanziamento totale di 12 miliardi, ben 7.730.000 lire fossero erogati per opere stradali, a fronte di 1.892.000 lire per le altrettanto necessarie opere edilizie nei centri dell’Impero.
Il problema stradale fu quindi anteposto a ogni altro problema, sia per ragioni ideologiche, di adesione al modello imperiale di Roma antica, sia perché l’Etiopia, prima della conquista italiana, non disponeva che di pochissime strade, quasi tutte a fondo naturale e senza opere d’arte, impercorribili durante la stagione delle piogge.
Questa assenza di comunicazioni divenne però un ulteriore motivo, da parte della propaganda fascista, per sostenere lo stato di arretratezza e di inciviltà degli etiopi. Secondo il cronista Ciro Poggiali, «in Etiopia non esistevano strade nel senso che noi diamo a questa parola (…) perché i padroni dell’Etiopia non le avevano mai volute». E questo per due motivi: perché una rete stradale avrebbe significato aprire le porte al traffico e alla penetrazione degli europei e perché gli stessi ras preferirono rimanere isolati nelle proprie province, al riparo dalla soggezione del negus.
Continua a leggere: Addis Abeba ‘Caput Varium’, le strade del duce in Abissinia
1990 – I territori appartenenti alla Repubblica Democratica Tedesca (DDR) vengono ufficialmente annessi a quelli della Repubblica Federale Germania, sancendo la definitiva riunificazione della paese.
Germania1990
1993 – In Somalia, nell’ambito dell’Operazione Restore Hope (missione Onu allo scopo di stabilizzare il paese del Corno d’Africa) inizia la battaglia di Mogadiscio.
L’Italia pagherà con gli interessi questo vistoso errore politico-diplomatico che diventerà l’argomento ricorrente e principale usato di volta in volta – in buona e in malafede – da tutti coloro che hanno voluto neutralizzare l’azione italiana o estromettere il nostro paese dalla scena somala: il signore della guerra Aidid, fin dal ’90, quando respingerà i buoni uffici italiani; il segretario generale dell’Onu Boutros-Boutros Ghali, quando alla fine del ’92 tenterà di tenere l’Italia fuori dall’operazione Restore Hope; i generali americani, quando nel ’93 si troveranno in disaccordo con i rappresentanti (militari e diplomatici) italiani a Mogadiscio. Perfino gli avventurieri della multinazionale americana Dole, pur di accaparrarsi le banane somale in joint-venture con le milizie di Aidid, non hanno esitato ad accusare il loro concorrente italiano Somalfruit di «complicità con la dittatura di Siad Barre».
Continua a leggere: Corno d’Africa: un bilancio disastroso
2013 – Nel naufragio di un’imbarcazione libica vicino le coste dell’isola di Lampedusa muoiono circa 370 migranti.
Lampedusa. Fu la legge Bossi-Fini. Facciamo finta che il reato di immigrazione clandestina ci sia tutto dentro (in realtà, la Bossi-Fini elevava a reato solo il rientro del già espulso; e la formulazione attuale risale invece alla 94/2009, presidente Berlusconi, guardasigilli Alfano; ma transeat). La tesi della “colpa” della Bossi-Fini equivale a dire che più reprimi e più li attiri e ne arrivano. Come dire che è bastato elevare l’immigrazione clandestina da illecito amministrativo a reato penale perchè Lampedusa si riempisse. Vi pare il caso?
Una piccola concessione alla ragione. Arrivano, e su carrette a incipiente disastro, non “grazie a”, ma “nonostante” la Bossi-Fini. L’esperienza di quella legge e dei suoi inasprimenti successivi impartisce un solo e semplice insegnamento: l’indifferenza dell’immigrazione clandestina alla sanzione e alla sua escalation.
Qualunque sanzione prometta qui la civiltà occidentale (nel nostro caso non è neanche galera, ma giusto ammenda da 5 mila a 10 mila euro; e se anche fosse galera sarebbe lo stesso) è comunque – e di molto – più sopportabile di quel che il migrante si lascia alle spalle. Meglio il rischio della galera in Italia che la certezza della bomba e della fame in Siria. Fuor di moralità e moralismo, la repressione è inutile semplicemente perché è inefficace.
Oggi più di ieri. Perché la qualità della disperazione è cambiata e si è approfondita: ieri demografia e fame e lavoro; oggi dal Kurdistan alla Siria alla Libia ad altrove anche bombe e pallottole e persino chimica e guerra civile. E tu pensi di fermare la transumanza della disperazione col reato di emigrazione clandestina?
Continua a leggere: La falsa coscienza dell’Italia sull’immigrazione e la Bossi-Fini
Carta di Laura Canali
2015 – Un bombardamento aereo colpisce l’ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz (Afghanistan) causando la morte di 42 persone.
Ha collaborato Matteo Garavoglia.
#LIMESNERD: ANNIVERSARI GEOPOLITICI, MARI, MIGRANTI, SOMALIA, ETIOPIA, GERMANIA, IRAQ, REGNO UNITO, BULGARIA, PRIMA GUERRA MONDIALE, SERBIA, AFRICA, EUROPA, ITALIA, MEDIO ORIENTE
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http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/03/25/news/terrorismo_e_immigrazione_inchiesta_a_palermo_tre_mandati_di_cattura_internazionali-110453472/Apologia del barcone
Pur di provare ad arrivare in Europa, i migranti investono i risparmi di famiglia e rischiano consapevolmente la vita nel Sahara e nel Mediterraneo. Continueranno a farlo, se non offriamo loro un altro tour operator.
L'ex presidente della Repubblica Federale di Jugoslavia Slobodan Milošević dopo il suo arresto (Foto: Pool Photo/Getty Images)
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RUBRICA GEES, CORNO D’AFRICA. In seguito alla decisione dell’Uganda di inviare nuovi caschi verdi in Somalia, al Shabaab organizza un attentato a Mogadiscio, causando la morte di decine di persone. L’escalation militare e lo stallo del processo di pace rafforzano il movimento islamista somalo.
Da -
http://www.limesonline.com/accadde-oggi-3-ottobre-campagna-detiopia-battaglia-di-mogadiscio-riunificazione-tedesca-gli-anniversari-geopolitici-del-3-ottobre/101948?source=newsletter