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Autore Discussione: Dacia MARAINI. I giovani in Germania e la voglia di integrarsi  (Letto 2103 volte)
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« inserito:: Maggio 09, 2017, 05:55:23 pm »

IL SALE SULLA CODA

I giovani in Germania e la voglia di integrarsi
Coloro che amano di più l’Italia e che studiano la nostra lingua non sono i figli degli emigrati, ma i veri tedeschi, memori dei grandi viaggi di esplorazione dei secoli scorsi, delle scorribande italiane di Goethe

Di Dacia Maraini

Francoforte. Una iniziativa che dura da anni: due fratelli italiani Marcella e Francesco Continanza, invitano in primavera una decina di poeti europei che si confrontano e leggono a voce alta le loro poesie. Ogni volta mi commuove l’amore dei tedeschi per la poesia, l’attenzione che mettono nell’ascoltarla, l’ostinazione nel seguire i loro beniamini, nel partecipare, nel discutere. La serietà tedesca, la tendenza calvinista all’ordine e alla disciplina, è evidente. Eppure, paradossalmente amano l’Italia, nonostante o forse proprio per l’anarchia, il disordine, la genialità incontrollata che esprime. Sta di fatto che è il Paese europeo che traduce di più i nostri libri, che compra più case nelle campagne toscane e liguri, che paga centinaia di scuole dove si insegna l’italiano. Una impiegata di negozio, sbrigativa e imbronciata, quando vede il passaporto italiano mi sorride e dice: «Mi chiamo Lauretta, i miei nonni sono di Bergamo, ma non parlo l’Italiano».
Ecco, sarebbe interessante andare ad analizzare questi figli di emigrati italiani che si sono talmente integrati da avere dimenticato la lingua di origine. In effetti coloro che amano di più l’Italia e che studiano la nostra lingua non sono i figli degli emigrati, ma i veri tedeschi, memori dei grandi viaggi di esplorazione dei secoli scorsi, delle scorribande italiane di Goethe. Sto seduta in metrò e davanti a me ci sono tre ragazze completamente coperte di nero. Vedo che si accingono a mangiare panini di segale con la salsiccia. Ma i guanti neri sono d’impaccio. La più giovane, dalla faccia quasi del tutto nascosta da teli scuri che le fasciano la testa, il collo, la fronte, si guarda intorno preoccupata, poi, timidamente si sfila un guanto e afferra il panino con dita pallide dalle unghie laccate di un rosso squillante. Di donne in nero, dalle lunghe gonne nere, le scarpe nere, i guanti neri, se ne vedono tante in questa Germania che ha accolto tanti musulmani ma oggi si interroga su quanto siano disponibili alla integrazione. A una fermata entrano quattro ragazzi che parlano in arabo a voce alta. Hanno i capelli rasati sulle tempie e lasciati crescere a mò di cresta sul sommo del capo. Le ragazze sembrano spaventarsi. Si rimettono i guanti, nascondono le unghia laccate e i panini sbocconcellati, e chinano gli occhi con atteggiamento modesto. I monoteismi sono destinati a convivere pacificamente? Una meravigliosa idea di papa Francesco. Che sarebbe veramente bello si realizzasse.

8 maggio 2017 (modifica il 8 maggio 2017 | 17:06)
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Da - http://www.corriere.it/opinioni/17_maggio_09/i-giovani-germania-voglia-integrarsi-2700dbbe-33fe-11e7-8367-3ab733a34736.shtml
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