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Autore Discussione: Le competenze e l'intelligenza sono fondamantali nella guida di un Paese moderno  (Letto 3689 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Novembre 14, 2021, 03:11:02 pm »

Arturo Infante
 
Riflessioni di un vecchio Darwin.
 
Cosa vuol dire approfondire, studiare, essere intelligenti.
Un processo continuo che non si ferma mai, un moto perpetuo.

Così il primo genio realizza qualcosa di grande, partendo da qualcosa di semplice, il primo genio è J.S. Bach che prende le semplici 4 lettere del proprio cognome per realizzare una composizione che si sviluppa in modo logico ed intelligente oltre i limiti che gli altri vedono.
Una fuga a tante voci: "nel Contrapunctus XI, ultimo brano di questa sezione, compare per la prima volta il tema formato dalle note si bemolle, la, do, si naturale che, secondo la notazione tedesca, compongono il nome di “B-A-C-H”. Segue una sezione formata da quattro fughe “a specchio”, dove le varie voci sono costruite sulla base di rapporti intervallari speculari, seguendo un formidabile sistema geometrico. Dopo le fughe speculari, si passa alla sezione dei canoni: anche se basati sul tema principale in re minore, non è certo che questi quattro brani dovessero originariamente essere parte dell’opera bensì, come alcuni studiosi sostengono, di un’appendice di essa. ......

L’Arte della fuga, assieme all’Offerta musicale, rappresenta un modello indiscusso della composizione contrappuntistica e un apice della scrittura polifonica. Le complesse architetture costruite da Bach sono ritenute talmente straordinarie da destare ammirazione anche se solo osservate e analizzate sulla pagina scritta." https://amicimusicafirenze.it/larte-della-fuga-di-j-s-bach/
Ebbene, un secolo e mezzo dopo un altro genio, F. Listz, rielabora in una trascrizione per piano l'opera di J.S. Bach, raggiungendo momenti di grande lirismo romantico.
Ed ancora nel XX secolo Anton Webern rielaborerà ancora l'opera di Bach, come avverrà per altre composizioni da parte di grandi autori come Luciano Berio. Per inciso Anton Webern fu ucciso per errore da un soldato americano nel 1945 per ricordarci quanto sia inumano il ricorso alla violenza con le armi.
Ebbene, in questo mondo mosso al progresso da grandi intelligenze, a volte ci troviamo persone in posizioni di grande responsabilità che non si accorgono dell'evoluzione della conoscenza, della scienza e delle tecnologie.

Persone che dovrebbero garantire le migliori possibilità di vita possibili con lo sviluppo della cultura, utilizzano il loro tempo ed il loro impegno per cancellare il progredire dell'umanità.
Capita che, questi responsabili, si arrabattino per far tornare in bui e scomodi uffici i loro dipendenti, per voglia di controllo e di comando, trascurando il risparmio di inquinamento, il miglioramento dei tempi di vita e la migliore efficienza data dalle nuove tecnologie.
Capita che vogliano abolire lo smart working per mettere dei lavoratori dietro uno sportello ad accogliere le richieste di documenti quanto il Presidente della Repubblica "inaugura" l'anagrafe digitale. https://www.repubblica.it/.../mattarella_scarica_il.../...
"La rivoluzione digitale ha bisogno dei suoi atti simbolici. Il 26 marzo 1976, quando ancora il web non esisteva, la regina Elisabetta mandò la prima email reale della storia da una base militare britannica: era il segno che il Regno Unito ci credeva a questa cosa nuova chiamata Internet.. E il 23 marzo 2016 il primo ministro estone andò in un talk show americano a far vedere a tutti che Jeb Bush si sbagliava, non ci volevano cinque minuti in Estonia per presentare la dichiarazione dei redditi con lo smartphone: ne bastavano tre (era il segno che una trasformazione digitale fatta bene ci migliora la vita) E oggi, 14 novembre 2021, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scaricato dal web il primo certificato anagrafico digitale italico: è nato a Palermo il 23 luglio 1941, c’è scritto. Tempo impiegato: una trentina di secondi (ma forse il video ufficiale è stato tagliato, fossero anche due minuti sarebbe un miracolo). Niente file. Il segno che l’Italia sarà pure cronicamente indietro, ma ci siamo mossi, oggi ci sono servizi che funzionano. Insomma, ce la faremo anche noi.

Quello che oggi ha fatto Mattarella da domani potremo farlo tutti (anche senza bisogno di stamparlo, il certificato; spesso ci basta un file in pdf). Per chi vorrà - e potrà, non è banale questa differenza, ci torniamo dopo - finisce l’era dei certificati e dei bolli. Basterà fare quello che ha fatto il capo dello Stato: collegarsi con un computer o uno smartphone alla piattaforma anagrafenazionale, inserire le proprie credeziali tramite Spid o con la carta d'identità elettronica o con la carta nazionale dei servizi; e a quel punto si potranno ottenere fino a quattordici certificati diversi per sé e per un componente della famiglia. I certificati per ora sono:  anagrafico di nascita, anagrafico di matrimonio, di cittadinanza, di esistenza in vita, di residenza, di residenza AIRE, di stato civile, di stato di famiglia, di residenza in convivenza, di stato di famiglia AIRE, di stato di famiglia con rapporti di parentela, di stato Libero, anagrafico di Unione Civile, di contratto di Convivenza. Ma presto ne se aggiungeranno altri. E’ tutto gratuito ovviamente, non ci sono bolli da pagare. E nel caso in cui i dati non fossero corretti, è possibile far richiesta di una correzione. ......

Dal punto di vista degli uffici pubblici è una svolta che punta a farci uscire da una concezione borbonica dei servizi pubblici tutta basata su carte, bolli e file: il lavoro allo sportello si ridurrà moltissimo facendo venire meno quell’esigenza di chiudere la stagione dello smart working e tornare al posto di lavoro per presidiare appunto lo sportello manifestata più volte dal ministro Brunetta. "
Ecco invece dove chi ha responsabilità dovrebbe concentrare al propria attenzione, per non dimostrarsi inadeguato e necessitante di quegli aiuti del PNRR.
"Mi riferisco a quegli italiani che ancora non hanno un livello di connettività adeguata (non tanti, ma sempre troppi: sono nelle famose “aree bianche”); ma soprattutto a coloro che non hanno le competenze digitali necessarie per stare in rete e per esercitare i loro diritti digitali. Questi invece non sono pochissimi: con la pandemia c’è stato un indubbio salto in avanti, ma gli esclusi dalla rete sono ancora diversi milioni. Milioni. Lo ha recentemente certificato il Censis ribadendo che si tratta di anziani, di persone con un titolo di studio basso, di donne che abitano nei paesi soprattutto al sud, e in qualche caso anche di giovani senza lavoro. Sono i più deboli e sono emarginati. Per tutti costoro andrà fatto subito un piano che li includa: nel PNRR ci sono 700 milioni di euro destinati a chiudere questo divario. Non va perso un giorno. L’ultima classifica europea, il DESI, appena pubblicata, ci vede ancora fra gli ultimi per competenze digitali. Un ritardo inaccettabile, perché ci penalizza tutti e perché esclude i più fragili. "

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Buon Giorno
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« Risposta #1 inserito:: Dicembre 04, 2021, 06:16:50 pm »

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