Fabrizio RONDOLINO
Arlecchino:
Opinioni
Fabrizio Rondolino
· 20 marzo 2017
Renziani scettici? Leggete Visco sul Fatto e si dissolverà ogni dubbio
Il Fattone
Anche il più tiepido dei renziani fuoriesce dalla lettura renzianissimo
Può capitare anche ai più convinti sostenitori di Matteo Renzi di avere, a volte, qualche dubbio. Può capitare che questa o quella scelta dell’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd, soprattutto dopo la sconfitta referendaria, appaia discutibile o lasci perplessi anche i simpatizzanti più generosi. Può capitare che persino a qualche fedelissimo venga un dubbio per di così universale, esistenziale, cosmico sul futuro politico di Renzi: in fondo, la botta è stata davvero dura e i nemici non hanno smesso di accanirsi.
Poi uno legge l’intervista di Vincenzo Visco al Fatto di oggi e ogni perplessità, ogni dubbio, ogni distinguo si dissolve magicamente senza lasciare traccia alcuna: e anche il più tiepido dei renziani fuoriesce dalla lettura renzianissimo.
L’ex ministro delle Finanze del governo Prodi (“Riempie le casse ma svuota le urne”, diceva di lui Massimo D’Alema) si lancia a testa bassa in un’invettiva che, per colpire Renzi, trascina nella polvere tre anni di governo, un ventennio almeni di storia politica italiana e l’intero Pd, al punto per persino l’intervistatore – l’educato Antonello Caporale – è costretto a chiedersi, e a chiedere a Visco, se la sua “severità” non sia in realtà “velata di rabbia”.
Tanto per cominciare, Renzi è un deficiente: ha infatti spostato il Pd a destra “inconsapevolmente”, cioè senza alcuna riflessione, senza neppure volerlo, “a sua insaputa”. Un perfetto cretino. Un “incompetente”, come tutta la generazione venuta alla ribalta in questi anni, capace soltanto di “disastri”, posseduta dalla “fregola del potere” e naturalmente “di assoluta inconsistenza”. Mica come Visco che – parola di Visco – a soli trent’anni “arrivava in politica già ‘imparato’, aveva una competenza”, eppure “ha aspettato altri quindici prima di avere responsabilità di governo”. Imparate, idioti, imparate.
Che cosa poi sia la destra e che cosa la sinistra, Visco lo spiega con queste parole: “La sinistra mette al centro la società e le dinamiche sociali. La destra l’individuo”. Neanche Amedeo Bordiga – non diciamo quei menscevichi di Tony Blair o Walter Veltroni – avrebbe potuto sottoscrivere una sintesi così rozza, scolastica e politicamente inservibile del pensiero politico contemporaneo. Ma Visco ne è a tal punto convinto da bocciare persino la legge sulle unioni civili: “Un governo che ha più attenzione per i diritti civili che per quelli sociali non è un governo che rispecchia i valori e le politiche di sinistra”. Manca soltanto la citazione sull’insignificanza della “sovrastruttura” e sui pericoli dell’“individualismo borghese” e il tuffo negli Anni Trenta della Russia sovietica è completo.
Le conclusioni di Visco sono lapidarie: il Pd “si scomporrà e tutto ritornerà al giusto punto di origine”. Vale a dire che “la sinistra deve fare la sinistra, quelli di centro rifaranno una nuova Margherita”. Per riunirsi poi in un’alleanza di governo? Boh. Visco non si esprime. Del resto, chissenefrega del governo. L’importante è ritrovarsi con gli amici, e meno siamo e meglio stiamo, e in ogni salotto, mi raccomando, non dimentichiamoci mai di parlare con trasporto e viva emozione dei “diritti sociali” negletti da quel cialtrone di Renzi.
Da - http://www.unita.tv/opinioni/renziani-scettici-leggete-visco-sul-fatto-e-si-dissolvera-ogni-dubbio/
Arlecchino:
Opinioni
Fabrizio Rondolino
· 21 aprile 2017
Zagrebelsky evoca il compromesso ma la Casaleggio non gli ha detto con chi
Il goffo tentativo di dare la linea al M5S
All'insaputa degli attivisti e dei dirigenti (sic!) del Movimento 5 Stelle, la Casaleggio Associati srl e il suo giornale di riferimento, il Falso Quotidiano, stanno preparando a modo loro lo sbarco – ipotetico, possibile, probabile? – a palazzo Chigi.
E per farlo non c’è che una strada: la vecchia, classica, intramontabile politica delle alleanze.
Casaleggio il Giovane, il principe ereditario divenuto re, aveva avviato la pratica a Ivrea, con il convegno in memoria del padre affollato – ma non troppo, nonostante l’entusiasmo dei media – di professori, manager, intellettuali e soprattutto giornalisti (i primi, per professione, ad annusare l’aria che tira).
Il senso del convegno non stava tanto nei contenuti – a dir poco gassosi – quanto nel parterre: per la prima volta il mondo grillino si apriva al mondo reale.
Meno riuscito l’affondo sulla Chiesa: l’asse teo-grillino (e ruiniano) Avvenire-Corriere, con la doppia e simultanea intervista a Beppe Grillo che parlava bene dei cattolici e a Marco Tarquinio che parlava bene dei grillini, è stato prontamente stroncato dall’episcopato italiano, fortunatamente indisponibile ad un ruinismo 2.0.
Sul Falso Quotidiano di oggi Marco Casaleggio Travaglio compie un passo in avanti e, come si suol dire, mette i piedi nel piatto: e per farlo – le strade del grillismo sono a quanto pare infinite – recluta nientepopodimenoché l’Emerito Gustavo Zagrebelsky, il difensore senza macchia né paura della Costituzione, del diritto e della verità.
Il richiamo in prima pagina è ammiccante: “Proposta anti-inciucio: ‘M5S chieda prima del voto un’alleanza su pochi punti’”.
Nell’intervista a Silvia Truzzi, l’Emerito si esibisce nel tentativo, invero intellettualmente un po’ goffo, di riabilitare tanto il “populismo” (“Non appena appare qualcuno o qualcosa che incontra un vasto consenso di popolo c’è qualcuno che non è d’accordo e allora sventola il pericolo populista”) quanto il “sovranismo” (“L’obiettivo [della Costituzione-ndr] si è di fatto rovesciato in cessione di sovranità politica a favore di sovranità senza popolo”).
Opportunamente istruito da Marco Casaleggio Travaglio, l’Emerito si spinge oltre, e acutamente distingue fra “inciucio di potere nelle segrete stanze tipo Patto del Nazareno” e “accordo programmatico” su “cinque, sei punti chiari e concreti”.
Per impedire il primo – cioè l’accordo “di potere” fra Pd e Forza Italia – l’Emerito invita i grillini a perseguire il secondo, cioè “un compromesso non inciucista”.
Con chi? Boh. L’Emerito su questo non si pronuncia: alla Casaleggio Associati non hanno ancora deciso.
Da - http://www.unita.tv/opinioni/zagrebelsky-evoca-il-compromesso-ma-la-casaleggio-non-gli-detto-con-chi/
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